
Renza Castelli nasce a Pietrasanta (LU) il 14/08/1989 e fin da piccola dimostra una grandissima passione per la musica che mette in pratica studiando la chitarra classica e poi canto, con un approccio metodico e improntato al jazz. Nonostante la finale a Cremona Mondo Musica e la vittoria del premio Mogol al Tour Music Fest il grande pubblico impara a conoscerla ad XFactor 12 dove entra nella squadra degli Over 25 capitanata da Fedez. Riesce a raggiungere la puntata degli inediti ma viene eliminata subito dopo avendoci regalato però bellissime esibizioni come La Costruzione di Un Amore e Mi Sono Innamorato di Te.
Recentemente è uscito il suo singolo A Piedi Scalzi Nella Neve che completa un’annata a dir poco ricca con la pubblicazione dei singoli La Libertà e Sai Che C’è.
L’abbiamo intervistata proprio per parlarci dei suoi progetti presenti e futuri.
Ciao Renza, innanzitutto la domanda più difficile: come stai? Com’è stato questo lockdown da musicista?
Sto bene ma ovviamente questa situazione è stata molto un caos, mi manca davvero tanto l’esperienza del live e del contatto col pubblico.
Ci puoi parlare del tuo ultimo singolo “A piedi scalzi nella neve”? So che c’è dentro un’importante collaborazione con l’Orchestra Filarmonica Ceca, come siete arrivati a lavorare insieme?
E’ arrivata come un fulmine a ciel sereno grazie ad un’intuizione di Fabrizio (Campanelli, il produttore ndA) che è stato molto abile nel riuscire a trovare l’occasione per giungere a questa importante collaborazione. Il pezzo parla della capacità di poter andare oltre i limiti per qualcuno che si ama, per tenersi stretto ciò che non si vuole perdere, anche appunto a camminare a piedi scalzi nella neve. Niente deve essere dato per scontato, anche le cose più piccole possono portare a grandi conseguenze.
Ciascuno dei tuoi singoli sembra appartenere ad un mondo diverso. Con che parole e con che stile definiresti chi è Renza?
Ascolto tanti generi diversi, che a volte non sono presenti in quello che faccio, come il soul e l’r&B quindi è difficile definirmi in qualche maniera. Renza è la mia musica, tutto quello che ascolto cerco di riportarlo in qualche modo in ciò che produco come una grande intersezione delle mie esperienze di vita.
Sarebbe interessante in futuro sentirti fare hip hop!
(ride) Potrebbe darsi, è importante sperimentare, anche le cose che vanno fuori dall’ordinario possono sorprendere e rivelarsi più adatte di quanto sembrino.
Quali sono i tuoi ascolti abituali? Chi sono i tuoi artisti preferiti?
Dipende sempre tanto dal contesto, se voglio fare sport e darmi la carica ascolto roba che mi da adrenalina mentre invece se leggo, studio e voglio imparare oppure voglio rilassarmi ascolterò altro. Se devo dire i miei artisti preferiti in assoluto senza dubbio ti cito Jeff Buckley, Lucio Dalla e Mina, dei grandissimi della musica. Invece se si parla di emergenti o comunque di persone al di fuori dei circuiti mainstream mi piacciono molto Serena Brancale e L’Imbrunire.
Ti abbiamo conosciuto grazie ad XFactor ma come ci è finita un’artista raffinata come te in un mondo come quello dei talent che è sempre stato considerato il simbolo del marketing?
Ci sono arrivata quasi per caso, volevo far conoscere la mia musica ed allargare il mio pubblico cercando sempre di rimanere me stessa, ho cercato di godermi ogni singolo istante nel momento in cui stavo avvenendo. Non mi sono posta dei paletti particolari ne ho pensato se stessi facendo bene e quali logiche ci fossero dietro. Il mio scopo era cantare e suonare e nulla più e penso di esserci riuscita. Non è stato facile, anzi, è pieno di dinamiche e meccanismi che non dipendono da te ma non è impossibile e si può riuscire a rimanere veri anche in quel mondo. L’importante è arrivare preparati.
Consiglieresti ad un musicista emergente di tentare questa strada quindi?
Sì, ma tenendo sempre conto che è un’esperienza formativa, un’opportunità di conoscere meglio il mondo della musica ma non deve essere una soluzione, non deve essere il momento in cui ti giochi il tutto per tutto e l’occasione della vita ma solo un passo di un lungo cammino. Se ti va di farlo però, perchè no? Buttati!
So che stai lavorando al disco, puoi fornirci qualche anticipazione?
Il mio primo disco uscirà ad inizio 2021, presumibilmente verso Febbraio (pandemie permettendo) e si chiamerà Sono Nata Nel Futuro. E’ un disco che avrà l’obiettivo ben chiaro di far sentire l’ascoltatore come se fosse a casa, suscitando ricordi ed emozioni. E’ importante per me mettere al centro la vita quotidiana, dei piccoli capitoli di ciò che ho vissuto e che vivo, in modo che ci si possa fare un’abbraccio collettivo virtuale in un periodo difficile. Questo periodo ha rinforzato tutto ciò che volevo sintetizzare nelle canzoni, ci sarà Renza al 100% senza vergogne ne paure. Molti provano le stesse esperienze e la musica è capace di unire tutti, anche le persone più lontane. Ricevo spesso dei messaggi di persone che rivedono loro stessi nei miei testi ed è proprio questo lo scopo che mi prefiggo, far vibrare le stesse corde.

Pensi di essere riuscita a conoscere te stessa?
Assolutamente no, anzi penso che morirò incompiuta come tutti. In realtà è anche quasi una speranza perchè stimola se stessi avere l’entusiasmo e voler vivere più vite e poter pensare che si volevano fare tante altre cose.
Cosa pensi del mondo della musica oggi?
E’ come uno di quei treni giapponesi che viaggiano velocissimi, c’è una grandissima efficienza ma c’è anche tanto caos, non riesco a vedere bene degli insiemi. E’ tutto in perenne mutamento, anche il rapporto tra dischi e piattaforme streaming che hanno ormai dei target completamente diversi. Anche la quarantena è qualcosa che è arrivato all’improvviso.
Hai sempre pensato di voler fare la musicista?
Non avrei mai pensato che sarei riuscita a trovare il coraggio ad investire la mia vita nella musica, la strada però è ancora lunga, diciamo che inizialmente ho fatto diversi lavoretti e trovavo che pian piano la musica si sovrapponeva sempre di più a ciò che stavo facendo così sono arrivata ad un punto in cui mi son detta che volevo mettermi in difficoltà, ho messo soldi da parte e ho fatto in modo diventasse il mio mestiere, sia con la parte didattica che con la parte live.
Trovi che il mondo musicale sia sessista come spesso si è dibattuto?
Il sessismo è ovunque, inutile negarlo. Le donne hanno sempre qualche fatica in più rispetto agli uomini. Però niente è impossibile, è importante e fattibile farsi valere senza scendere a compromessi e senza accondiscendere a certe proposte indecenti. Sta solo a noi il coraggio di dire di no e di rifiutare e mantenere la propria coerenza. Se qualche esperienza ci viene preclusa vuol dire che quel qualcosa non era sano e ne potevamo benissimo fare a meno. L’importante è non arrendersi mai.