Doppia uscita per Luciano Ligabue: un album di inediti e una raccolta dei suoi brani di maggior successo. Trent’anni di carriera riassunti tra le note di questo nuovo progetto e tra le pagine dell’autobiografia “E’ andata così”.

Dopo le anticipazioni del singolo apripista “La ragazza dei tuoi sogni“ e del successivo “Volente o nolente“ in duetto con Elisa, per Luciano Ligabue è tempo di continuare a celebrare questi trent’anni di carriera con ben due progetti discografici: l’album di inediti “7” e l’antologia “77+7”, entrambi disponibili per Warner Music Italy a partire da venerdì 4 dicembre.
«Il 7 è sempre stato il mio numero preferito» ha raccontato il cantautore nel corso della conferenza stampa, svelandone ulteriori coincidenze: «Sia il mio nome che il mio cognome si compongono di sette lettere, entrambe le iniziali rovesciate diventano due sette, in più San Luciano si festeggia il 7 gennaio e, infine, la mia canzone più famosa, ovvero “Certe notti”, è la traccia numero sette dell’album “Buon compleanno Elvis”».
Dunque, un numero al quale l’artista è da sempre legato è che diventa centrale anche per questo lavoro. Da una parte ci sono sette canzoni nuove, il cui seme proviene dal passato, poiché tirate fuori dal cassetto, rielaborate e prodotte insieme al fedele Fabrizio Barbacci; dall’altra parte cin sono ben 77 successi rimasterizzati che hanno fatto la storia del rocker di Correggio.
Si parte con i brani della prima ora, da “Balliamo sul mondo” a “Urlando contro il cielo“, passando per “Ho messo via“, “Tra palco e realtà“, “Il giorno di dolore che uno ha“, “Una vita da mediano“, “Questa è la mia vita“, “Niente paura“ e “Tu sei lei“, fino ad arrivare alle più recenti “Luci d’America“ e “Certe donne brillano“. Tra gli inediti, invece, oltre ai due già citati all’inizio, spiccano “Mi ci pulisco il cuore“, “Si dice che“, “Un minuto fa“ ed “Essere umano“.
«Il 2020 è stato un anno particolare nella sua tragicità – aggiunge Luciano – avevo in mente di organizzare la migliore delle feste per questi trent’anni. Non potendo puntare sui live, una volta costretti a fermarci, ho iniziato a guardare al passato, come forse non ho mai fatto nella mia vita, perchè se non puoi guardare avanti, allora guardi indietro… così ho iniziato a raccontare la mia storia scrivendo “E’ andata così”. Da qui l’idea di rispolverare alcune tracce rimaste nel cassetto e di mettere ordine a quanto realizzato finora».
Non tradisce le aspettative Ligabue, fedele a se stesso e al proprio passato, recuperando un certo tipo di suono che negli ultimi anni era stato messo da parte per favorire la ricerca, la sperimentazione di un nuovo approccio. Più che un passo in dietro, potremmo considerarlo un esercizio di recupero, un’opera di rivalorizzazione, un processo inevitabile in tempo di bilanci. D’altro canto di vite ne ha vissute parecchie, “77+7“ non è altro che il modo migliore per celebrarle tutte.