Il cantautore romano ospite del primo appuntamento di “Artisti in vetrina”, spazio dedicato ai talenti emergenti, in cui ci presenta in esclusiva il singolo “Con il senno di poi” in versione unplugged

Ospite del primo appuntamento di “Artisti in vetrina” è Marco Guazzone, cantautore che ha da poco inaugurato un nuovo percorso solista. «“Con il senno di poi” è una canzone per me molto importante – racconta ai nostri lettori – in primis perchè rappresenta l’inizio del mio viaggio dopo dieci anni passati con gli STAG, la mia band, ma soprattutto perchè sono accompagnato in questa avventura da una persona molto speciale, che ha deciso di farmi un regalo incredibile, con un affetto e una cura davvero unici».

Il cantautore romano si riferisce ad Elisa, che ha prodotto la canzone. «Il nostro incontro è avvenuto qualche anno fa, tra noi si è creato uno scambio meraviglioso, che ci ha portato a lavorare insieme per questo brano. Lei è riuscita a trasformare una bozza in quello che avete modo di ascoltare, portandomi in un posto in cui non ero mai stato, in un mondo sonoro inesplorato, ma che fa parte di me. E’ un’esperienza di cui, veramente, sono ancora incredulo ed emozionato».

Al centro della narrazione c’è un amore al capolinea, nel testo ci si interroga su ciò che potrebbe essere, piuttosto che su ciò che è stato, sulla possibilità di rincontrarsi dopo la fine di una storia importante. Razionalizzare e realizzare che ci si può amare ancora, seppur in maniera diversa. Una riflessione profonda e sentita, suggerita da un sonetto di Eugenio Montale del 1967, intitolato Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale” (poesia n. 5 di Xenia II, Satura), che affronta il tema con un’autenticità disarmante.

Marco Guazzone canta e racconta “Con il senno di poi” – VIDEO

«Il brano parla della fine di una storia e di come ho capito che certi amori, quelli forti, quelli che attraversano l’arco di una vita, non finiscono anche se termina il rapporto quotidiano. E’ un sentimento che viaggia nel tempo, rinasce e diventa qualcosa di nuovo. Questo ci mantiene uniti, per sempre, anche quando non è possibile, anche quando le distanze non lo permettono. In un momento particolare come questo, la canzone assume un ulteriore significato, quello di una promessa… la promessa di saper aspettare il momento giusto per ritrovarsi, raggiungersi e finalmente riabbracciarsi».

© foto di Edoardo Confronti