VASCO ROSSI, una leggenda della musica italiana. In occasione dell’uscita del suo nuovo singolo “Una Canzone D’Amore Buttata Via” ripercorriamo insieme la storia e la carriera del rocker di Zocca. Dai primi approcci al mondo della musica fino al successo nazionale.

“E’ da qui”… che VASCO ROSSI comincia. Da: “…ma cosa vuoi che sia una canzone”. Era scritto così il titolo, con tre puntini sospensivi e tutti caratteri minuscoli. Così inizia la discografia di questo ribelle, acuto e sensibile emiliano dagli occhi azzurri che gran parte del pubblico non ha apprezzato subito, ma quando lo ha fatto, ha continuato a farlo negli anni. 

Il rapporto di Vasco con la musica inizia all’età di 13 anni, ma il rocker entra per la prima volta in sala di registrazione nel 1977 per incidere prima il 45 giri Jenny/Silvia e poi il suo primo album: a 25 anni.

Nel frattempo, dopo il diploma di ragioniere, frequenta l’università iscrivendosi alla facoltà di Economia e Commercio: nel ’74 cambia e si iscrive a Pedagogia. Non conseguì la laurea, si fermò ad otto esami dal traguardo.

Inizia la sua carriera con un album in gran parte dolcissimo: otto brani di cui uno strumentale, “Ciao”, un LP 33 giri della durata di 31 min e 27 secondi, con quattro brani per lato: ecco la prima uscita dello sconosciuto “Vasco Rossi”! Prodotto da Alan Taylor, Vasco registra presso gli “Studi Fonoprint” di Bologna dal novembre del 1977 per l’etichetta “Lotus LOP 12802” con gli arrangiamenti di Gaetano Curreri, fondatore degli Stadio.

Nel 1979 è la volta di “Non siamo mica gli americani”, in cui ci regala una canzone su tutte: “ALBACHIARA” e le sonorità evolvono verso il rock, decisamente più presente che in passato. “Albachiara” esce come singolo, non è ancora un successo e nell’album viene addirittura relegato al lato B. Quando verrà ristampato, però, l’LP avrà proprio il suo nome!

Il 3 aprile del 1980 esce “COLPA D’ALFREDO”, terzo album, 33 giri, con cui riconosciamo il Vasco ribelle, controcorrente, arrogante e dissacrante. L’artista che conosciamo e che finalmente conquisterà il grande pubblico. Arriva la svolta con questo LP composto da otto pezzi tra i quali troviamo anche un brano delicato e intimista. Solo uno, ma basta per quanto sia ben riuscito: “Anima Fragile”, una canzone che ancora oggi Vasco inserisce sempre nelle scalette dei suoi concerti.

“Colpa d’Alfredo” non solo non passa inosservato, ma fa rumore e crea incidenti diplomatici di vari tipi: si comincia con la censura, da parte delle radio, del testo del brano che dà il nome all’album. Per questo il singolo a cui è affidata la promozione diventa la più tranquilla e orecchiabile “Non l’hai mica capito”. Esce, quindi, un 45 giri con “Non l’hai mica capito” / “Asilo Republic”, proprio nella fase iniziale di promozione del 33 giri.

A collaborare con Vasco, in questo LP, c’è l’indimenticato Massimo Riva, che compare in cori ed effetti vocali e poi Maurizio Solieri che diventa una presenza fissa: sono sue le chitarre acustiche ed elettriche in tutti i brani dell’album. Entrambi, Riva e Solieri, avevano già lavorato col rocker di Zocca per la realizzazione dell’album precedente. La configurazione del Vasco di grande successo inizia a delinearsi.