Essere sempre attuali e al vertice non è per niente facile , sopratutto nel panorama musicale di oggi dove tra talent e piattaforme digitali l’offerta di artisti è numerosissima. Il caso di Alessandro Merli e Fabio Clemente per tutti Takagi e Ketra è più unico che raro, e lo dimostra il fatto che gli ultimi 6 anni di classifiche Fimi/Gfk li vedono al primo posto tra i singoli più venduti. Il loro 2021 inizia con nuovo singolo “VENERE E MARTE“.

Anno nuovo, collaborazioni nuove e diverse tra loro come quelle con Frah Quintale e Marco Mengoni. Volevate prendere due voci con estrazioni e caratteristiche opposte con cui avevate già collaborato?
T: Noi siamo fatti così, quando troviamo qualcuno che ci piace subito cerchiamo di collaborarci e fare pezzi insieme, quando abbiamo fatto questa canzone abbiamo deciso di complicarci un po’ le cose, come facciamo sempre, insomma quella di avere persone che magari leggendo i nomi uno affianco all’altro dicono <<ma cosa c’entrano l’uno con l’altro>>? Lo è stato per OMI e Giusy Ferreri in Jumbo e lo è con Marco e Frah. K: La cosa che li accomuna molto è che hanno due voci molto R&B, Frah ha uno stile molto urban pop, e ascolta un sacco di R&B. Questa cosa si sente quando scrive le sue metriche, e le sue melodie sono diverse da quelle degli altri. Pensavamo quindi che si potesse abbinare bene alla parte di Marco, e secondo noi è andata esattamente così.
Avevate già in mente di creare un brano in quello stile o è nato in una classica giornata da artigiani della musica, (come piace definirvi), e condivisa in questa occasione con Federica Abbate e Cheope?
T : É nata in una session classica in cui scrivevamo insieme a Federica e Cheope. Amiamo testare i pezzi facendo delle pseudo imitazioni degli artisti che potrebbero cantarla e ci siamo detti <<cavolo questo è Mengoni e Frah Quintale>>.
La scorsa estate pur producendo brani reaggeton per altri artisti, siete usciti con “Ciclone”, che aveva sonorità anni ’90 e ritmi gitani. Questo è un brano urban/pop. Quali sono i suoni e i ritmi in cui vi sentite più a vostro agio?
K: Secondo me non ce ne sono. Noi cerchiammo di fare un po’ a nostro stile tutto quello che può essere l’idea pazza, il viaggio musicale che ci vogliamo fare.
Anche questa estate quando abbiamo fatto Ciclone inserendo sonorità anni ’90 li ci è venuto in mente di contattare i Gipsy Kings. La sfida in ogni brano che facciamo e poter far dire alla gente “questa canzone l’anno fatta Takagi e Ketra” sorprendendoli .
Di fatto la vostra è una azienda molto attenta alle collaborazione e opportunità che nascono non solo dall’Italia, ma anche dall’estero , dove negli ultimi anni siete andati spesso a registrare, collaborare e imparare dai professori del reaggeton. Quanto vi sta limitando nella crescita e nella creazione di brani questa situazione pandemica? Skype o Zoom non potranno mai sostituire la dimensione Live.
T: Guarda abbiamo avuto fortuna e sfortuna. La fortuna di fare una Hit internazionale con Manuel Turizo che ha fatto disco di platino in Spagna, doppio in Messico e la sfortuna che però proprio in quel momento che dovevamo essere lì a fare le altre canzoni, a prenderci i meriti e a dire “cavolo sono loro chiamiamoli” c’è stata la pandemia. Siamo gli ennesimi colpiti da questa e ci stiamo adattando alla situazione lavorando cosa con Skype e Zoom, ma lo stare in studio con le persone con cui stai lavorando e collaborando è un’altra cosa. Io non vedo l’ora che si possa ritornare a viaggiare, sogno Medellin per esempio dove abbiamo imparato tantissimo e siamo sicuri che ancora impareremmo quando ci torneremo
K : Ci mandano messaggi degli autori pazzeschi che hanno scritto brani come “Hawaii” di Maluma o “Tusa” di Karol G,e ci invitano a fare session insieme. Non vediamo l’ora che si possa tornare ad una pseudo-normalità
Da quando avete deciso di intraprendere insieme la carriera di produttori avete lavorato con un sacco di artisti. Nella vita di tutti i giorni capita che prima di lavorare o conoscere una persona ci si faccia una idea. Quali sono stati gli artisti che vi hanno colpito e per quale motivo?
K : Abbiamo avuto la fortuna che ognuno di questi hanno una personalità veramente strana, ci hanno lasciato qualcosa e sono dei grandissimi talenti. Devo dire che per quanto mi riguarda quello più strano che dici “non me lo aspettavo” è Calcutta, sono rimasto a bocca aperta perché stando in studio capisci veramente la potenzialità, anche a livello autoriale , di come scrive le canzoni, è molto istintivo, di getto come noi. Mi ha colpito molto come modo di fare, siamo innamorati di lui.
T : Io senza offendere nessuno degli altri aggiungo a quello che ha detto lui Loredana Bertè, perché, conoscere Loredana che hai sempre visto magari in televisione, dopo la conosci e ti rendi conto che è una persona fantastica è bellissimo lavorare con lei, mentre magari vedendola da fuori hai un po’ timore a confrontarti con una leggenda di quel calibro, poi invece in studio è super umile e ha quella capacità di racconto degli aneddoti che ti lascia a bocca aperta parlando con semplicità di Andy Warhol, Michael Jackson, Martin Scorsese, The Jackson 5, pazzesco.
Takagi tu sei nato e cresciuto a Milano , mentre tu Ketra sei diventato milanese di adozione . Qual è la cosa che a vostro avviso la rende unica e che vi piace maggiormente?
K : io vengo da fuori, e in Milano ho trovato, sopratutto per il discorso lavorativo un po’ New York. Penso sia la città più europea d’Italia, e la trovi in diverse cose molto meritocratica.
T : Io essendoci nato, adoro Milano, l’ho vissuta crescendo in centomila posti, ho cambiato centomila case quindi l’ho vista bene, l’ho vissuta bene, tante zone e non la cambierei con nessuna città al mondo.