ENRICO RUGGERI: “VEDO CHE I MILANESI COMINCIANO A REAGIRE”

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Enrico Ruggeri è uno di quegli artisti che non meriterebbe presentazioni , a fronte dei 35 album realizzati nella sua grande carriera , delle canzoni scritte che fanno parte della vita di ognuno di noi , e dell’essere da sempre uno che non te le manda a dire. Oggi torna con un nuovo romanzo e con una nuova canzone .

Tu sei uno di quelli che il primo Lockdown l’ha preso per il verso giusto dato che ti è servito per scrivere il tuo ottavo romanzo <<Un gioco da ragazzi>> che racconta uno spaccato dell’Italia a cavallo degli anni 70 . Com’é nata l’idea di questo romanzo?

<< L’avevo in testa da un po’ di tempo, volevo scrivere un romanzo storico attraverso la il racconto di una famiglia e di un paese . Un uomo e una donna che si incontrano nel primo dopoguerra, la ricostruzione dell’Italia, gli anni ’60 con i mangia dischi , la musica beat , la prima televisione, insomma il grande benessere. I due si sposano e mettono al mondo tre figli, ma poi arriva quel tremendo spartiacque che fu il 12 dicembre ’69, le bombe di Piazza Fontana, e si chiude per sempre una stagione divertente e avventurosa, quella del boom economico . Arrivano gli anni di piombo, i due figli maschi Mario e Vincenzo, che si trovano nel pieno dei licei milanesi dei primi anni ’70, prenderanno strade opposte politiche fino a diventare due terroristi , uno rosso e l’altro nero. Aurora, la sorella più piccola , cercherà disperatamente di tenere in piedi la famiglia e sarà l’unica a salvarsi grazie al suo lavoro in ambito musicale>>

Tu che sei un classe ’57 , già molto giovane hai iniziato a muovere i tuoi primi passi nel mondo della musica con i Josafat, e contemporaneamente hai attraversato dei periodi folli della storia italiana .Qual è stato quello che ti ha segnato maggiormente?

<<Da bambino appunto le bombe di Piazza Fontana sono state un trauma per Milano, per altro c’era un bambino che finì tra le vittime che si chiamava come me, era andato ad accompagnare il padre e perse una gamba. Erano anni terribili, io per mia fortuna scappavo in cantina con un po’ di amici e andavamo a suonare, ma non volevo diventare famoso, si volevo diventare una persona fiera di se stessa, ero quello strano della seconda H che suonava, avevo questa micro popolarità nel mio liceo che mi collocava ai margini di quello che stava succedendo>>

Non contento nel secondo Lockdown una serie di circostante ti hanno portato a incidere e far uscire l’America ( canzone per Chico forti ) , una vicenda che per alcuni versi ha del grottesco . Mi è tornato in mente il periodo in cui Bob Dylan scrisse Hurricane canzone che favore di Rubin” Hurricane “ Carter, pugile di colore condattato per triplice omicidio e poi scarcerato. 

<<Io sono in studio perenne a provare e registrare canzoni dato che fare album potrebbe sembrare anacronistico, e tra le canzoni c’era questa su Chico Forti. Succede che la situazione Forti si va a sbloccare, quindi ad un certo punto sento lo zio di Chico ,Gianni, che è un uomo straordinario che da vent’anni sta combattendo questa battaglia con le unghie e con i denti che mi presenta un fumettista bravissimo che si chiama Massimo Chiodelli che mi presenta un regista svedese che si chiama Thomas Salme, molto bravo, e quindi insieme decidiamo di fare una cosa e quindi esce questo video e c’è anche questa canzone che potrebbe essere un’altra piccola spallata seppuri tempi non sono più quelli di Bob Dylan con “Hurricane” però il pezzo lo stanno ascoltando.>>

Hai scritto per due grandi artiste come Fiorella Mannoia e Loredana Berté. Del panorama musicale italiano attuale , quali sono le artiste che che hanno catturato la tua attenzione e che pensi potrebbero cantare qualcosa scritto da te?

<<Va fatta una premessa, io ragiono in realtà sul rapporto umano, quando mi è capitato di collaborare con artisti è successo che si faceva amicizia ed essendo musicisti si faceva musica insieme . Penso che che una delle voci più belle in Italia sia Giorgia , e mi sembra che non abbia un repertorio all’altezza della sua voce.>>

Milano è la tua città , dove sei nato , cresciuto e ti sei affermato . Che Milano è quella di oggi?

<<Nonostante il Lockdown, vedo che la gente comincia a reagire, c’era uno studioso di costumi che disse che le pandemie finiscono quando la gente decide che finisce, compresa la peste a Milano che fece un morto su quattro. Ad un certo punto la gente non ne ha potuto più ed ha cominciato a conviversi fino a che la peste è sparita, quindi credo che anche in questo caso la fine della pandemia sarà quando la gente decederà che è finita. Fatta questa premessa, Milano è una città unica , in cui quello che accade succede tre anni dopo nel resto dell’Italia. E’la città più europea, è dinamica, è moda, e si parlano tante lingue. Milano è una città molto ospitale, però devi lavorare, è una città che ti premia se hai voglia di fare e ti punisce se sei un succhia ruote.>>

La tua vita si è divisa tra le cose che ti piaceva fare , e ogni cosa in cui ti sei cimentato l’hai fatta bene. Dopo scrivere , cantare , condurre , presentare, fare l’attore e il giocare a pallone , c’é ancora qualcosa che vorresti fare e che non sei ancora riuscito?

<<Guarda ovviamente per fare tutte le cose ci vuole fortuna io ho avuto molta fortuna in molti campi un po’ meno in qualche altro, per esempio ho scritto due colonne sonore di due film uno si chiamava “Giorni randagi” e non è uscito, l’altro si chiamava “East West East” ed è un film di un regista albanese ed è uscito in Moldavia, Montenegro, Kossovo e non è uscito in Italia, quindi non sono stato molto fortunato sulle colonne sonore e credo che sarei in grado di fare una buona colonna sonora>>

Erano anni che non si viveva una sfida Milan Inter al vertice del campionato italiano , cannibalizzato nelle 9 stagioni dalla Juve. Sei uno di quegli interisti che prende per buon tutto ciò che arriva , oppure tra la vicenda suning , l’eliminazione della champions e l’avere un mister ex bianconero , sei un po’ arrabbiato?

<<La squadra di calcio è l’unica cosa che non cambi nella vita, tu puoi cambiar tutto religione, partito politico, adesso in parlamento ognuno è stato di tre partiti diversi, per cui puoi cambiare tutto, la squadra per motivi misteriosi non si cambia, e devo dire che sapere che la mia squadra è di proprietà cinese non è proprio una roba romanticissima e meravigliosa. Quando ero bambino il presidente dell’Inter era un Fraizzoli che aveva un negozio di abiti talari in via De Amicis, abiti per preti, abiti militari e noi ragazzini ogni tanto andavamo lì , e dietro alla cassa c’era Fraizzoli, il presidente dell’Inter. Ogni tanto tu entravi a comprare un cappello militare e ti batteva lo scontrino il presidente dell’Inter, un po’ nostalgia di quel periodo ce l’ho e sapere che i destini della mia squadra vengono decisi da un cinese (non perché cinese ) un non è il massimo del romanticismo. detto questo l’Inter è una squadra che può battere chiunque e può perdere con chiunque è la sua caratteristica, la definizione “pazza inter” purtroppo è vera. Mi piace che l’Inter e il Milan siano in vetta anche se anche mi piacerebbe ogni tanto vedere lo scudetto del Cagliari, della Fiorentina, del o della Sampdoria così come del Leicester che è stata l’ultima fiaba bellissima del calcio con il Leicester dei Ranieri. Il Milan ha fatto passi da gigante in un anno, perché fino all’anno scorso mi sembrava una squadra senza un anima, io guardavo il Milan e dicevo “ma chi è questo?” non sapevo chi erano i giocatori, cambiavano, non si aveva un’identità mentre adesso ce l’ha, e poi ha in rosa uno che invidio sempre perché per me uno delle grandi rock star di questi anni , Zlatan Ibrahimović>>

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