Quattro chiacchiere con i Fast Animals and Slow Kids per parlare del nuovo singolo “Come un animale“, disponibile in radio e sulle piattaforme digitali a partire dallo scorso 5 febbraio

Quali riflessioni e quali stati d’animo hanno accompagnato la realizzazione di “Come un animale”?
«Stati d’animo vari, a cominciare dalla disillusione alla frustrazione, ovvero l’incapacità di controllare i propri istinti, di controllare le proprie reazioni nella vita di tutti i giorni. La prima parte parla di questa rabbia mista alla mista sopportazione del quotidiano, fastidi che sembrano non toccarci, ma alla fine modificano il nostro la nostra psiche fino ad arrivare al famoso punto del ritorno, ad esplodere. Successivamente, viene sicuramente fuori anche un senso di liberazione».
Quali sono gli elementi e le caratteristiche che vi rendono più orgogliosi della resa finale del brano?
«La chiave di svolta, cioè il momento in cui abbiamo capito che questo pezzo era pronto per essere pubblicato, p rappresentato da quando abbiamo trovato gli accordi del ritornello, fondamentali per par esplodere emotivamente il brano. Ua roba che è venuta istintivamente, solo successivamente abbiamo compreso il suo potere, probabilmente anche grazie a questa sua purezza, questa sua potenza comunicativa che spiega bene l’umore della canzone».
In un momento storico particolare come questo, cosa vi piacerebbe riuscire a trasmettere a chi ascolterà “Come un animale”?
«La verità del testo, il senso più profondo, la voglia di evadere. Ci piacerebbe che la gente potesse per un attimo concentrarsi su quei tre minuti e mezzo della canzone, smettere di pensare a tutto il resto. Osservare dentro di noi, analizzare la parte più istintiva, rabbiosa e animalesca che fa parte del nostro essere, guardarla negli occhi, sentirla, capire in che modo può illuminarci. Sarebbe bello se qualcuno riuscisse a farla propria, ne assimilasse l’aspetto migliorativo, una sorta di presa di coscienza delle parti negative di noi stessi, in modo da metterle in un angolo, imparando a tenerle a bada».