Molella è uno dei Dj più conosciuti mai emersi dalla scena dance nazionale. È nel giro da più di trent’anni e ancora richiama un pubblico da grandi occasioni con i suoi Dj Set e con il Deejaytime. Le sue canzoni e i suoi remix sono nella memoria di ognuno di noi.

Maurizio Molella, come ti descriveresti?
“Alto quasi 1,80. Capelli e occhi castani”
Qual è la tua più grande forza?
“Passione e creativita’”
E la tua debolezza?
“Non ho nessun manager e oggi più che mai, potrebbe essere una debolezza.”
Qual è il primo ricordo musicale della tua vita?
“Nel 1986 misi “Kiss” di Prince in discoteca. Il brano era appena uscito. Vidi la pista svuotarsi: era troppo nuovo!” (Ride ndr)
Cosa significa “famiglia” per te?
“Amore e gioia”
Sei stato il primo “DJ commerciale della non commerciale”. Per anni hai suonato Techno e Trance, riadattate ad un ascolto più “facile”. Pensi che oggi sia una scelta stilistica ormai superata, oppure rimarrà nel tempo?
“Ho sempre messo quello che mi piaceva e forse è stato ciò che mi ha distinto. Non a caso, un mio brano si intitola “Originale, Radicale, Musicale“. Cambiano i tempi e le mode, ma la bella musica, a prescindere dal genere, resterà per sempre.”
Qual è stata la svolta nella tua vita? Con chi eri?
“Quando Claudio Cecchetto mi fece fare per la prima volta la regia a Radio Deejay, nel programma con Lorenzo “Jovanotti“. Da lì poi vennero i tour e cominciai a passare da Dj Resident a Special Guest.
Finisci questa frase: “La musica dance in Italia è…”
“…È stata e sempre sarà la piu’ bella”.
Chi è il più grosso bluff tra gli artisti che hai visto nascere?
“Solo se fai qualcosa che rimane nel tempo, puoi reputarti un artista. Se sei un bluff, nessuno si ricorderà di te.”
Chi stimi particolarmente tra i tuoi colleghi? Qualcuno della “vecchia guardia” ed una “nuova leva”.
“Gigi D’agostino. Più che reputarlo della “vecchia guardia”, lo reputerei di “avanguardia”. Riguardo quelli che ancora devono scrivere la storia, potrei dire che è ancora presto per fare nuovi nomi”.
Nominami un artista con cui vorresti collaborare.
“Dua Lipa“.
Che differenza c’è tra il Deejay Time on Tour degli anni 90 nei palazzetti, ed il Deejay Time on Tour di oggi, in piazze e festival?
“Quando abbiamo iniziato a fare i palazzetti per noi era un gioco, una cosa che non aveva mai fatto nessuno. Forse erano, a nostra insaputa, i primi festival. Siamo tornati insieme, sempre per gioco e soprattutto per fare un piacere al nostro amico Giacomo Maiolini. Ci chiese di fargli un regalo per la festa dei 30 anni della Time Records da li è ripartì tutto. Riempire piazze, spiagge e festival, oggi è una grande soddisfazione e ci fa capire quanto la gente sia ancora affezionata a noi. E anche quanto noi amiamo chi ci segue da anni e ci seguirà in futuro”.
Il fatto di essere stati produttori e concorrenti sicuramente avrà creato qualche tipo di “concorrenza” tra di voi negli anni passati. Qual è stato il più grosso screzio che hai avuto con i ragazzi del Deejay Time? E come poi vi siete riavvicinati, dopo il momento in cui eravate lontani?
“Sinceramente non c’è mai stato nessuno screzio tra di noi. Anzi fare i produttori è sempre servito a far crescere ognuno di noi singolarmente, per poi di conseguenza crescere anche con il Deejaytime”.
Il pregio e il difetto di ognuno dei componenti del Deejay Time.
“Albertino: pregio, essere il più bravo di tutti alla radio. Difetto, aver tagliato i capelli”. (Ride, ndr)
“Fargetta: pregio, saper fare divertire il gruppo. Difetto, aver smesso di giocare a calcio”.
“Prezioso: pregio, saper fare lo scratch. Difetto, non aver ancora smesso di fare lo scratch”. (Ride, ndr)
Oggi com’è percepita la dance italiana all’estero? C’è stata una crescita o Molella e i grandi DJ degli anni 90 sono stata l’ultima grande realtà a renderci internazionali?
Per me è come vedere un vinile girare: basta saper aspettare e sicuramente arriverà il momento giusto per le nuove realta’.
Molte delle tue canzoni sono state suonate durante il primo Lockdown da molti terrazzi in giro per l’Europa ed il mondo. L’ho trovato veramente emozionante.
“Sentire le mie canzoni, mi fa sentire vivo. Le emozioni che provo, quando qualcosa fatto da me, porta felicità in tutto il mondo, sono indescrivibili”.
Prossimo lavoro?
“Una nuova canzone che uscirà nel mese di Marzo”.
Sei del segno dello Scorpione ed il tuo 2021 ti chiede di impegnarti con passione a preservare la tua indipendenza e di valutare bene ciò che conta per te. In quale avventura ti imbarcherai quando la pandemia sarà finita?
“Credo di avere talmente tanta passione in ciò che faccio, da non temere gli effetti di questa pandemia. E spero di essere pronto per la mia prossima “prima data”. Sicuramente sarà la piu’ bella di sempre”.
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