Brasile, Portogallo, Ucraina, Spagna, Francia, il suo successo è evidente. In un paio d’anni Manuel Coby è diventato uno dei Dj più richiesti dalle serate gay di tutto il mondo.

In quale posto ti senti più a tuo agio e perchè?

Freedom Party, a Maspalomas. Sono un loro Resident Dj e grazie a loro ho girato il mondo, almeno fino a quando è stato possibile. Sono stati i primi a credere in me, permettendomi di suonare su palchi enormi, davanti a tantissime persone.

Hai partecipato a numerosi programmi televisivi. “Ciao Darwin”, “House Party” con Maria De Filippi, “Parla con lei” su Fox, “Detto Fatto” e tanti altri. Se ti invitassero ad un talk show, ti presenteresti come Emanuele Maringola, HR di una grande azienda o come Manuel Coby, Dj ed influencer di fama internazionale? 

Presenterei entrambi. Penso che si compensino e mi facciano bene. Manuel Coby è il mio alter ego pazzo. Sarà sempre con me e grazie a questo mio lato creativo, ho provato grandissime emozioni e vissuto delle esperienze che mai avrei pensato di vivere. Tuttavia, Emanuele Maringola è la mia vita, il mio mondo reale, quello che mi tiene sempre con i piedi per terra, quello ancorato alla famiglia, ai valori e alle cose “serie”, direbbe mia madre.

E’ più bizzarro il mondo della tv o quello delle discoteche? 

Di questo ne sono certo: il mondo della televisione è un vero circo. Un mondo imprevedibile ed ingestibile. Non ho mai avuto voglia di lavorare in TV, ma soltanto di divertirmi in qualche reality, per gioco, come esperienze fine a sé stesse. Credo che il mondo delle discoteche sia più prevedibile.

Perchè? Raccontaci la cosa più strana vista in questi anni.

Nel mondo della televisione devi vivere senza emozioni, sentimenti o legami, altrimenti rimani fottuto.

Mixi principalmente Tribal House, genere musicale molto in voga nelle serate e nei festival internazionali in stile “Matinée”. Hai fatto questa scelta stilistica per poterti inserire più facilmente in questi contesti o riguarda un tuo gusto musicale?

Quando ho iniziato a suonare non avevo un genere musicale ben preciso. Sapevo che all’estero avrei dovuto suonare Tribal House, mentre in Italia la “commerciale”, che non rientra nei miei gusti. Per un anno però, sono andato avanti così, accontentando tutti.

Poi ho capito che avrei dovuto fare una scelta e soprattutto che la mia strada sarebbe stata all’estero.

Oggi suono solo Tribal House. In Italia mi criticano un po’, perché dicono che sono snob nei confronti della nazione in cui sono nato. In realtà le motivazioni sono svariate: il cachet è differente, il tipo di musica pure, cambiano le dimensioni delle location ecc.

Sono onorato di essere Resident del Muccassassina ed in questo momento storico suono solo per loro in Italia.

Ti sei esibito a Madrid a Dicembre 2020, penso tu sia stato uno dei pochi ad avere questa opportunità in un periodo di semi-lockdown. In che modalità avvengono le (rare) serate durante la pandemia?

La Spagna è la madrepatria delle feste, dei chill e degli after. Attualmente suono in questo locale che si chiama Republik, situato nel centro di Madrid. Hanno un numero limitato di persone e nel locale ci sono solo privè con 4 persone per tavolo. La cosa più figa è che non tutti i tavoli riescono a vedere la console, dove suona il Dj. Per questo motivo hanno installato dei monitor, per permettere a tutti di vederlo ed in qualche modo, interagire con lui. Il sound nel locale è pazzesco. Voci di corridoio dicono sia il migliore di Madrid. Sono veramente contento di questo e mi sento molto fortunato, nonostante suoni una volta al mese, con un pubblico notevolmente ridotto. Ma mi trasmette una grande emozione. Questo significa adattarsi e trovare una soluzione per fronteggiare la pandemia.

NB: l’organizzazione paga anche il tampone. Questo per far capire la professionalità.

Parlaci del tuo ultimi remix. Li produci da solo o collabori con qualcuno?

Il mio ultimo Remix è una bomba. Produco e costruisco i remix da solo, mentre mi faccio aiutare nella parte di mixing e mastering. Quando creo un remix cerco di seguire un modello, ma con una regola fondamentale: fare la differenza. Molta gente è stanca di sentire sempre le stesse cose e allora bisogna abituarli a suoni e ritmi diversi. Mi piace molto la Techno e nei miei remix mi piace introdurre ed utilizzare dei suoni, anche solo di supporto, che provengano da quel mondo.

A chi ti ispiri?

Ho dei modelli che seguo nel mondo LGBT, che rappresentano per me uno stimolo. Mi dico sempre: voglio suonare e creare come loro. Spero di riuscirci.

In cosa ti senti “diverso”?

Unico nel mio genere direi, un pò come tutti. Credo che le mie differenze, siano la mia forza. Quando suono in alcuni contesti, mi rendo conto di essere diverso da altri DJ internazionali, parlo soprattutto nello stile di vita. Queste differenze non mi portano ad isolarmi, anzi mi aiutano a farmi conoscere, usando come biglietto da visita, le mie abitudini.

Sei del segno della Vergine. Ma non pago di ciò, il destino ha voluto che lo fosse anche il tuo ascendente. Il tuo 2021 ti consiglia di prendere come ispirazione una situazione difficile, per poi reagire, generando una benedizione. Dove ti porterà?

Spero che il mio 2021 mi faccia sognare e soprattutto emozionare.

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