Intervista al cantautore romano Marco Zitelli, meglio conosciuto con lo pseudonimo di Wrongonyou, per parlare della sua partecipazione a Sanremo 2021, categoria Nuove Proposte, con il brano “Lezioni di volo”

Come stai esorcizzando l’attesa che ti separa dal debutto sul palco dell’Ariston?
«Cerco di concentrarmi, penso al fatto che porterò con me la mia chitarra, perchè non riuscirei ad affrontare questa avventura senza di lei. L’attesa è sempre massacrante, i fattori in gioco sono molteplici, dall’ansia alla voglia di cantare, ma anche un po’ di paura che qualcosa possa andare storto. Vivo con la mia perenne fobia di cadere di faccia sul palco (ride, ndr)».
Quali sono gli elementi e le caratteristiche che più stanno piacendo della tua “Lezioni di volo”?
«Nonostante sia catalogato come un pezzo indie, il brano sta ottenendo un buon riscontro su larga scala, sia dal mio pubblico più fedele, ma anche da parte di tanta gente nuova. “Voleremo da fermi per stare meglio” è la frase che rappresenta uno stato d’animo comune di questo momento che stiamo vivendo oggi».
Quali riflessioni hanno suggerito questa tua analisi?
«Pensieri maturati durante il primo lockdown, un periodo che per molti è stato massacrante, mentre io l’ho trascorso tutto sommato bene. Prima della chiusura totale sono riuscito a tornare a casa ai Castelli Romani, ero abbastanza nel verde, non posso lamentarmi. In più ho scritto un sacco di pezzi, tra cui anche “Lezioni di volo“. Da tutta questa situazione di costrizione, ho capito che la libertà è un bene prezioso».
L’impressione è che tu sia perfettamente a tuo agio con la lingua italiana, no?
«Senza ombra di dubbio, mi rendo conto che c’è stato da parte mia un cambiamento vocale, sono riuscito a riportare un certo modo di cantare dall’inglese all’italiano. Adesso mi viene molto più naturale, soprattutto rispetto al mio precedente disco “Milano parla piano”, anche dal punto di vista testuale. Sicuramente sono molto più sciolto».
Come te lo immagini il prossimo Festival di Sanremo alle porte?
«Sarà un Sanremo diverso, lo vivrò in una bolla in totale sicurezza. Il contatto con le persone mi mancherà, ma in un momento come questo le precauzioni non sono mai troppe».
Cosa ti rende più orgoglioso del brano che porti in gara?
«Il messaggio terapeutico, perchè “Lezioni di volo” è una di quelle canzoni arrivate nel momento giusto. Un brano che è stato d’aiuto innanzitutto per me stesso, ma spero anche per le persone che si ritroveranno in quelle stesse parole. Non dobbiamo mai dimenticarci di quanto sia importante non avere paura di rischiare, di buttarci, di spiccare il volo».