È morto all’età di 59 anni il dj Claudio Coccoluto. Professionista di livello internazionale, era originario di Gaeta.

Dolore nel mondo della musica e del clubbing, per la scomparsa di Claudio Coccoluto, 59 anni, Dj di statura internazionale da oltre quarant’anni, stroncato da una malattia.

L’artista, originario di Gaeta, si è spento martedì 2 marzo alle 4.30 nella sua casa di Cassino, accanto alla moglie Paola e ai figli Gianmaria e Gaia.

Tra i primi a volergli rendere omaggio il socio Giancarlo Battafarano, in arte Giancarlino (insieme avevano fondato il Goa , 25 anni di storia nella Capitale, unico club in Italia a finire nelle classifiche dei migliori al mondo): «Se ne va il maestro più grande e l’amico di sempre. Ha dato cultura alla musica nei club come dj e artista fuori dal coro. Sempre pronto a metterci la faccia con i media sia per gli aspetti gioiosi sia per i problemi del nostro settore. Con lui se ne va una parte di me».

Coccoluto, «Cocco» per gli amici e gli addetti ai lavori, esordisce nel ‘78 come speaker nell’emittente locale «Radio Andromeda». Nel mondo del clubbing approda negli anni Ottanta, chiamato da Marco Trani.

Nato a Gaeta, classe 1962, ha trasformato l’essere dj in professione, a metà anni ’80, quando ancora pochi potevano credere che potesse essere tale.

Nei decenni successivi, ha attraversato il clubbing italiano ed internazionale sempre da protagonista: autore di una delle hit più grandi (e longeve) di sempre, quella “Belo Horizonti” licenziata nel 1996 dai Basement Jaxx.

Negli anni ha giocato da protagonista ad Ibiza e a Londra, ma anche nell’underground berlinese; è stato co- artefice di una delle più incredibili e grandiose avventure nella storia della musica dance europea, quella degli Angels Of Love.