Sono i vincitori di questa 71esima edizione del Festival di Sanremo: Damiano, Victoria, Ethan e Thomas, meglio conosciuti come i Maneskin, sul gradino più alto del podio con “Zitti e buoni“

Alla fine l’hanno spuntata a sorpresa i Maneskin, vincitori di questa complicata e inedita edizione del Festival di Sanremo, detentori del titolo della categoria Campioni con “Zitti e buoni”, brano che anticipa il nuovo album “Teatro d’ira Vol. 1”, in uscita il 19 marzo.
«Siamo soddisfatti del percorso fatto in questi ultimi quattro anni, non cambieremmo una virgola – dichiarano orgogliosi i quattro giovani musicisti romani – spesso si pensa che gli artisti siano degli automi e non degli esseri umani, le nostre lacrime di gioia dopo la proclamazione sono state spontanee».
Un percorso fatto sia di alti che di bassi: «Anche noi abbiamo trovato degli intralci sul nostro cammino, ma in poco tempo siamo passati dal cantare per strada e nei ristoranti al vincere il Festival di Sanremo. Questo ci ha aiutato a credere in noi stessi, senza farci condizionare troppo dai pareri esterni».
«Dedichiamo questo premio alle persone che lavorano con noi – affermano nel corso della conferenza stampa di oggi – ringraziamo il pubblico a casa che, in un momento come questo, ha apprezzato e creduto nella nostra musica. Un grazie sentito a tutte le persone che hanno reso possibile questo Festival».
A proposito della possibilità di rappresentare il nostro Paese all’Eurovision Song Contest, si dichiarano favorevoli: «Non vediamo l’ora di partecipare e partire per Rotterdam», incassando la benedizione di Francesca Michielin e di Ermal Meta, che in passato avevano entrambi preso parte alla kermesse europea.
«Vincere con un brano dotato di questo tipo di sonorità è per noi una doppia soddisfazione, perchè abbiamo portato qualcosa di diverso rispetto a quello che è stato proposto negli anni al Festival. Siamo felici che il pubblico abbia apprezzato e siamo pronti a restituire tutto questo entusiasmo».
Sempre su “Zitti e buoni”, precisano: «Abbiamo portato queste pezzo perchè è la perfetta rappresentazione del nostro attuale sound, nonché il miglior apripista per il nostro progetto in uscita. E’ un pezzo anticonvenzionale per il palco dell’Ariston, ma che rispecchia in toto la nostra identità».
Infine, per quanto riguarda l’ultima performance, rivelano: «Fin da subito siamo stati felici di lavorare con l’orchestra, perchè sono tutti dei musicisti incredibili. Ringraziamo il nostro direttore Enrico Melozzi, che è riuscito ad impreziosire il pezzo mantenendo la stessa identica matrice iniziale».
«E’ stata un’emozione incredibile, oltre che una bella occasione per poter suonare dal vivo, dopo uno stop così lungo. L’orchestra in piedi durante l’esibizione finale è stato per noi un motivo d’orgoglio, molti musicisti ci hanno confidato di essersi divertiti, questo ci ha caricato ulteriormente».