Nonostante diversi anni di carriera alle spalle, Willie Peyote ha conosciuto la grande notorietà nella settimana musicale più importante dell’anno, quella del festival di Sanremo. Sulla sua pelle ha conosciuto il bene e il male della kermesse che tanto fa parlare di sé in ogni edizione.

Caro Willie Peyote, il festival è finito da oltre una settimana, oggi possiamo chiedercelo. A tuo parere quanto è stata capita “Mai dire mai (la locura)” ?

“Penso che sia cambiato l’approccio del pubblico a Sanremo, e la mia canzone come altre lo hanno descritto bene. Se tu guardi le classifiche, quelli che già dall’inizio erano considerati come i brani più forti del festival sono quelli che stanno andando meglio, Colapesce e Dimartino sono primi dappertutto ed è sacrosanto, stessa cosa per il pezzo dei Maneskin, Madame, i Coma Cose e La Rappresentante. Un applauso va fatto ad Amadeus che ha scelto una rappresentazione reale della musica di oggi in Italia.”

C’è stato un momento in cui hai detto “Ma chi me lo ha fatto fare”?

“Ma quello tutto il tempo, però poi alla fine devo dire che ho chiesto scusa per aver litigato con uno dei miei manager, quello a cui sono più legato, per il fatto che era una sua idea quella di partecipare al Festival e durante Sanremo non ero poi più di tanto convinto. Successivamente ho ringraziato sia lui che Amadeus perché hanno creduto in una cosa in cui io per primo non credevo fino in fondo. Ora obiettivamente il lavoro ci sta premiando.”

Ironia della sorte la tua canzone ha confermato una grande verità <<Siamo schiavi dell’Hype>>. Tu lo sei stato in diversi momenti sanremesi?

“L’ho avvertito soprattutto il sabato mattina quando ero secondo in classifica, mi sono spaventato perché era troppo. Vessicchio mi ha raccontato che è la stessa sensazione che hanno provato Elio e Le Storie Tese con <<La terra dei cachi>>. Questa cosa mi ha inorgoglito un pò.”

Noi ci eravamo lasciati mercoledì prima della tua esibizione, che è successo tra giovedì e domenica? Sei andato fuori giri?

“Probabilmente si, anche se suona tutto peggio quando decontestualizzi quello che una persona dice, lo tagli, lo metti fuori da dove quella cosa è stata detta e gli dai il contorno che vuoi tu (Willie parla delle dirette sul canale Twitch “Le Brutte intenzioni” che ogni sera faceva con due comici per commentare il Festival Ndr). Se tagli un pezzo e lo fai passare per un messaggio in cui io cercavo di rosicare o per farmi vedere denigrare gli altri, è esattamente l’opposto della persona che sono. Questa cosa mi ha un po’ ferito.”

Normalmente quando si chiede scusa, tutto dovrebbe azzerarsi, e tu l’hai fatto prima di tutto chiamando i diretti interessati e poi tramite il tuo IG. Le cose che pensavi erano frutto di pura e semplice ironia, se vuoi anche esagerata, o figlie di un pensiero reale che però non è condivisibile pubblicamente perché questa società non te lo permette ed è pronta a condannare?

“Ti dico, una era una battuta, l’altra una constatazione, sono due cose totalmente diverse. La battuta è uscita male nei toni e nei modi e quindi ci sta, però ti dico che il diretto interessato sulla battuta ha fatto quello che bisogna fare su una battuta, ha riso.”

Non sei il primo ne l’ultimo artista a cui capiterà.

“Durante il festival accumuli tensione in due momenti, prima di salire sul palco e quando sei sopra, poi scendendo ti lasci anche un attimo andare. E’ un modo per sfogarsi e sicuramente ho preso male le misure.”

Quindi tutto a posto?

“Sotto quell’aspetto sono tranquillo e capisco chi invece, sentendola da fuori, l’abbia presa male. Sull’altro discorso anche li, ho scelto male i modi e i toni, però è una parte tagliata da un discorso in cui io stavo parlando di performance che mi erano piaciute molto, talmente tanto che avrei voluto premiarle.”

Parli delle cover?

“La Rappresentante di Lista e i Maneskin hanno fatto una performance meravigliosa nelle cover, hanno scelto bene i compagni, cantato bene ed erano meravigliosamente giusti in tutto. Stranamente l’orchestra non li ha premiati, io partivo da li, poi evidentemente ho detto troppo in un contesto, come dici tu, in cui per cavalleria non si dovrebbero esprimere opinioni.”

Sicuramente questo Sanremo sarà stato fonte di ispirazione per nuove canzoni. Se oggi Willie Peyote dovesse scrivere qualcosa, quale tema tratterebbe ?

“Sarebbe bello affrontare il tema di come ho frainteso la portata di una manifestazione come questa, e di come in realtà in certi contesti non puoi stare sia dentro che fuori, sei dentro e basta.”