Dopo il grande successo a Sanremo 2021, oggi esce “Malifesto” il nuovo album di Malika Ayane. Il progetto è ricco di inediti dal sound internazionale, ispirati soprattutto al panorama musicale francese. 

Malika Ayane ha presentato in conferenza stampa “Malifesto” (Sugar), il suo “terzo album sul presente”, dopo “Naïf ” del 2015 e “Domino” del 2018. 

Da “Naïf” ho preso il bisogno di raccontare la vita. Da “Domino” ho preso il bisogno di osservare. Attraverso questi brani ho raccontato un presente in cui si vive e si osserva”. 

“Il titolo dell’album “Malifesto”, racconta le mie emozioni, in una serie di istanti rappresentati dalle canzoni. Malika che “malifesta” emozioni. Sui titoli delle canzoni sono un disastro, ma sui titoli degli album sono sempre sicura.”

Un album composto da 10 brani che Malika Ayane ha scritto e composto insieme, tra gli altri, a PacificoAntonino Di Martino, Alessandra Flora, Leo Pari, Colapesce, Antonio Filippelli, Daniel Bestonzo e Rocco Rampino. 

Il viaggio di Malika Ayane parte da “Peccato Originale”, l’amore irrazionale, e prosegue con “Ti piaci così”, brano sul riconoscersi e celebrarsi per essere al mondo. Da “Telefonami”, il sapore malinconico di un amore appeso nonostante il tempo e la distanza, la tracklist continua con il racconto della maturità in “Come sarà” e la celebrazione dell’agire nonostante le avversità in “Per chi ha paura del buio”. Sesto brano del disco è “Mezzanotte” a cui seguono il bisogno di vivere senza sovrastrutture descritto in “A mani nude”, la necessità di splendere raccontata in “Brilla”, il bisogno di sciogliere le catene in “Formidabile” e, infine, la consapevolezza di esserci raccontata in “Senza Arrossire”.

“La pluralità nella scrittura è stata fondamentale, per poter più facilmente raccontare le emozioni da diversi punti di vista, attraverso la mia vocalità”. 

La scelta produttiva si ispira ai francesi Sebastien Tellier e Charlotte Gainsbourg. Pochi suoni, ma caldi, non totalmente analogici. Siamo un gruppo di italiani che ha preso ispirazione da tutto il mondo, senza perdere le proprie radici.”

“Ogni volta che devo preparare un disco, per dare più dettagli possibili ai produttori, mando immagini di film. In questo caso le suggestioni estetiche riguardavano il cinema francese, la nouvelle vague e gli anni 60. Malinconia rarefatta che non è facile trovare, se non in quegli immaginari.”

Malika spiega che tutte le canzoni dell’album sono state concepite al pianoforte, per far sì che la voce si potesse posizionare al centro. Poi man mano hanno aggiunto gli strumenti: “Lo strumento principale è il basso Hoffner, suonato col plettro. Dà quella sensazione da aperitivo. E’ un disco da appartamento e da auto: accoglie ed incalza.”

A chi le dice che è un disco molto bello, ma forse troppo sofisticato, Malika risponde: “In questi anni la lezione più bella che ho imparato è che non ci sono più regole e la massima possibilità, è fare quello che ci si sente di fare. Fare qualcosa di cui non ci si pentirà. Se suonerà troppo sofisticato, pazienza. Questo tipo di mentalità, permette alle persone di fidarsi dell’artista. Cercare di inseguire un’attualità, che oggi è questa e magari domani sarà un’altra, va contro alla musica.”

La Malika di ieri e quella di oggi: “Ci sono caratteristiche che rimangono immutate, ma siamo un sacco di Malika qui dentro. Siamo quasi sempre d’accordo.”

“Ho guadagnato la consapevolezza. Ero diventata troppo scientifica, nell’approccio ai miei album. “Domino” è un lavoro di equilibri tra voce e strumenti. Mentre ora ho riscoperto l’essenzialità. Oggi ho ricordato, che quando ero ragazza per catturare la gente, dovevo usare la voce, portandoli a mettersi in silenzio concentrandosi su di me. Ho perso qualche paranoia di troppo.”

Su Colapesce e Dimartino: “Mi hanno mandato un brano, ma era incantabile per me, mentre il secondo brano che è “Telefonami”, era perfetto per la mia vocalità. Una cosa pop, ma non troppo. In seguito sono intervenuta con Pacifico per riscrivere il testo.”

A Sanremo Malika è apparsa molto sorridente e leggera: “Alterno momenti di solarità a momenti di sconforto. Vivo nell’incertezza come prima di Sanremo, nonostante debba uscire l’album. Mi sento fragilissima, ma ho una responsabilità verso mia figlia e devo dare messaggi di ottimismo. Voglio cercare di essere un esempio positivo. Credo sia importante dire che anche noi artisti ci sentiamo smarriti in questo periodo, per non far sentire sbagliato il prossimo.”

“Se ognuno di noi si mettesse a sommare i dolori, ci si accorgerebbe di avere un bilancio negativo. Non serve a niente crogiolarsi nel dolore. Quando il cielo è azzurro a Milano, penso sia un buon motivo per fare una passeggiata. Le scelte positive portano a cose positive.”

Per quanto riguarda la sua voce, confessa che “Nascere con un timbro particolare, dipende dalla natura e dalla fortuna. Bisogna educare la propria emotività a trasformarsi in suono. Anche un “La La La” si sente in modi diversi in base all’emozione. Non smetto mai di lavorare, per usare le emozioni nel migliore dei modi.”

Malika e la maternità: “Mia figlia è entrata pienamente nella fase in cui si esplora il malessere e l’insofferenza. Ieri mi ha rubato il vinile di The Idiot di Iggy Pop. Ascolta gli Smiths, senza avere la possibilità di uscire a fare dei disastri. Tipo stare al parco a parlare con gente sconosciuta, fare le prime stupidaggini, fumare o provare a bere. Una generazione che non ha la possibilità di sbagliare nel modo che conosciamo e che magari con la rete, fanno cose che non immaginiamo.”

“Riguardo alla copertina, io e Max Cardelli siamo andati in uno studio e ci eravamo preparati per un pomeriggio di scatti. Ero ancora struccata e spettinata e stavo ascoltando i primi mixaggi. Ha fotografato la mia anima musicale.”

“Per quanto riguarda il futuro della musica, c’è un mondo di artisti musicali che magari non mi piace, ma che fa tanti numeri. Metal, rap, techno, da ogni parte del globo. È interessante osservare il loro successo, per capire meglio il gusto degli ascoltatori, che non sempre premiano i successi commerciali.” 

“La ripresa dei concerti, spero avvenga il prima possibile e potrebbe avvenire tramite un patentino che attesti la vaccinazione avvenuta o la negatività al tampone. Sarebbe una bella opzione, per ripartire in sicurezza.”

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