La terza puntata di «WE LOVE MUSIC», ha visto come ospiti: Gigio D’Ambrosio, Andro, Paolo Vallesi, Marco Balestra, Davide Shorty, Jason Rooney, Charles Rapino, Daniele Stefani.

Durante la terza puntata di «WE LOVE MUSIC» su Clubhouse, moderata da Stefano Fisico, le conversazioni hanno ruotato attorno al tema “Streaming vs disco fisico”.
Per Paolo Vallesi il disco fisico è stato più importante dello streaming: “Si creava una forma di affetto nei confronti dell’artista.”
Daniele Stefani, cantante: “Accade spesso che le persone acquistino i dischi fisici ai concerti, perchè sono prese dall’entusiasmo dell’esperienza appena vissuta. E’ un ricordo del momento appena trascorso.”
Saturnino Celani, storico bassista di Jovanotti: “Mi sono abbonato a Spotify, Apple Music, Tidal. Ho notato che le rendicontazioni degli ascolti in streaming, sono un filo dopate.”
Andro dei Negramaro: “Parto dal presupposto che col digitale ci sia maggiore possibilità di falsare i dati. Ma il futuro imminente della musica è unicamente lo streaming. Si può guardare con nostalgia già da adesso al disco fisico. Bisogna accettare questa realtà che ha anche delle potenzialità interessanti, cioè di trovare musica con più facilità.”
“Su Spotify vengono pubblicati circa 60 mila singoli al giorno. In passato stampare il cd era considerato un traguardo, un numero del genere sarebbe stato impossibile. 20 anni fa con i Negramaro abbiamo stampato 500 copie. Per noi era qualcosa di incredibile. Ora è semplice. Basta contattare un distributore qualsiasi e il tuo disco è su Spotify.”
In seguito la conversazione si è spostata sull’influenza delle recensioni musicali e sul giornalismo.
“Parlando dell’ultima release di Sfera Ebbasta, pochissimi giornalisti hanno evidenziato i contenuti dell’album: si è unicamente parlato dei numeri dello streaming.” afferma Andro.
Marcello Balestra, discografico e storico braccio destro di Lucio Dalla: “C’è il bisogno di avere delle opinioni importanti su quello che esce. Il fatto che Sfera Ebbasta sia uno dei piu grandi performer del momento, è un fenomeno di costume. Ultimo invece, non fa il personaggio, ma riempie gli stadi. Alla fine, il più grande recensore è il pubblico.”
Stefano Fisico: “Dipende anche dal tipo di critica che muovono i giornalisti. Si ha paura di fare un certo tipo di giornalismo per paura di ritorsioni. Questa cosa fa cambiare gli equilibri. Fegiz, fa parte di un tipo di giornalismo che non c’è più.”
Andro: “Michele Monina fa sempre parlare di sé. E’ uno di quelli che picchia duro su determinati artisti.”
Marcello Balestra: “A volte non servono i recensori, che sono più interessati al pettegolezzo. Il pubblico se ti conosce, ti ritrova.”
Gigio D’Ambrosio, speaker: “Gli artisti sono un pò troppo preoccupati delle recensioni dei giornalisti. Mi fido di più di un amico che conosce i miei gusti.”
Andro: “I giornalisti ricevono i dischi in anteprima quindi è il primo riscontro. Ci dovrebbe essere un pò di educazione nel non parlare solo di gossip.”
Davide Shorty, cantante di Sanremo Giovani: “Si usufruisce della musica in maniera superficiale, non c’è un’educazione.”
Jason Rooney, produttore, pone un nuovo spunto di conversazione, legato a streaming e radio. “Una playlist di Spotify è piu potente di tante radio italiane. Il vero ascoltatore di Spotify è diverso da quello della radio.”
Marcello Balestra: “Il 3% degli ascoltatori sono giovani ed ascoltano la musica che genera opinione. Questo significa che il resto della gente, è una maggioranza che non fa rumore.”
Gigio D’Ambrosio: “Pandemia a parte, è cambiato tutto nel giro di 3/4 anni. Le radio sono state un pò lente nel reagire per adeguarsi alle nuove tendenze e allo streaming. Gli editori faticano a correre il rischio di investire in nuovi speaker o nella musica attuale. La radio è fatta da pochi programmi riconoscibili, che sono la somma di intrattenimento ed affezione. Albertino, Cruciani, Mazzoli, Linus, Ringo, hanno avuto la fortuna di poter sviluppare il loro talento. Albertino è diventato quello che è, perchè Claudio Cecchett ha creduto in lui.”
La stanza «WE LOVE MUSIC» è nata da un’idea di Stefano Fisico, in collaborazione con la redazione del sito stefanofisico.it
Per gli aggiornamenti seguite il club stefanofisico.it ed il moderatore Stefano Fisico.
Vi aspettiamo per il prossimo appuntamento, nella stanza «WE LOVE MUSIC» di Stefano Fisico, su Clubhouse!