E’ uscito “UNO” (Bianca Dischi/distr. Artist First), l’album d’esordio del cantautore sardo MODIGLIANI, prodotto da Valerio Smordoni (Coez, Gazzelle) e Samuele DessìAll’interno del disco troviamo le due anime dell’artista, in continua battaglia tra di loro: due fazioni, due tifoserie opposte, una che lo spinge a mettersi sempre al centro dell’attenzione l’altra che lo porta sempre a nascondersi.

“Uno” è il titolo del tuo primo album. “Uno” perché il primo è sempre unico?

<< Si l’ho chiamato “Uno” perché è il mio primo album da solista, anche se in realtà ne ho pubblicato altri due con una band. L’ho chiamato così perché mi auguro possa rappresentare una ripartenza. Anche personale. Ho attraversato due annetti un pò complicati e difficili dove purtroppo ansie e insicurezze mi hanno letteralmente travolto, e questo disco parla tanto di questo. Che possa essere un nuovo inizio ecco.>>

Un disco nel quale racconti di questa perenne battaglia tra la voglia di sentirti al centro dell’attenzione e quella di nasconderti. Quale delle due ha prevalso sull’altra?

<< Guarda purtroppo in questi ultimi anni la voglia di nascondermi stava diventando molto più forte dell’altra, l’errore che ho fatto per un bel periodo è stato quello di nascondere queste fragilità e insicurezze. Dopo un pò ho capito che non serviva a nulla e che la cosa giusta da fare era parlarne, poi ci ho anche scritto delle canzoni sull’argomento. La cosa migliore è far convivere queste due parti.>>

Forse questo ti aiuta anche a trovare qualcosa da dire e da comunicare. 

<< Certo, anche perché molte persone mi hanno fatto capire, col tempo, che se ho iniziato a scrivere canzoni, e tuttora lo faccio, lo devo anche a questa mia parte così sensibile. Se non ci fosse probabilmente non farei manco il cantautore.>>

Ci sono stati dei momenti particolari nella vita di Modigliani che hanno ulteriormente accentuato questi due sentimenti diametralmente opposti?

<< Diciamo che ho toccato il fondo a ottobre dell’anno scorso a Milano. Avevo suonato e dopo quel concerto ho avuto un attacco di panico anche se non me n’ero reso conto dato che era il primo. Questo è stato il picco più alto di questa lotta tra le due parti.>>

Cosa ha significato e cosa significa per te fare musica in epoca covid? Tutto assume un valore più intenso per chi l’ascolta.

<< Devo essere sincero questo disco sarebbe dovuto uscire più o meno un anno fa, poi inevitabilmente abbiamo dovuto posticipare più volte perché non si può suonare. Fare uscire un disco senza poterlo presentare dal vivo è come fare un buco nell’acqua, anche a livello economico. A un certo punto però abbiamo deciso di farlo uscire a prescindere perché avevo voglia di farlo sentire, ci sono anche canzoni di due anni fa che ancora mi rispecchiano quindi era giusto farlo uscire anche se il periodo non è dei migliori.>>

L’album è stato anticipato dal singolo “Tu Non Crolli Mai”. Quando un artista o anche una persona normale vive un momento negativo dove gli va tutto storto, come si fa a non crollare?

<< Non c’è solo la musica. Io ad un certo punto ho capito che dovevo chiedere aiuto iniziando un percorso di psicoterapia. Non mi vergogno a dirlo anzi, lo consiglio a tutti. Questo mi ha aiutato anche a conoscermi meglio e molto di quello che ho scritto in questo disco l’ho scoperto proprio durante le sedute. Non bisogna mai vergognarsi di chiedere aiuto, “Tu Non Crolli Mai” è un brano che ho scritto per darmi forza dopo la caduta, perché una cosa è cadere un’altra è crollare, a volte cadere è inevitabile e spesso può far bene, l’importante è non crollare mai.>>

Il brano è accompagnato da un videoclip dove al centro viene messo il ruolo della canzone nella nostra vita. Una canzone può far riflettere, piangere e trasmettere anche serenità. 

<< Le canzoni a volte sono così potenti e forti che ne sentiamo quasi la presenza. Questo è ciò che abbiamo voluto comunicare con il video ufficiale dove la protagonista sente la musica in maniera così potente che addirittura ci sono io che la suono dentro casa, ma lei non mi vede.>>

Perché il nome Modigliani?

<<Allora dopo aver chiuso l’esperienza con la band sono ripartito da zero e mi sono detto che avrei scelto un nome d’arte legato alla città dove sono nato e dove vivo che è Iglesias. Quindi ho iniziato pensando ai nomi delle vie, delle piazze, delle montagne e delle spiagge ma non ho trovato nulla, poi mi sono ricordato che qua, nelle campagne della mia città, esiste tuttora la Tenuta Modigliani dove ha un terreno un’azienda. Qui avevano vissuto il nonno e il padre di Amedeo Modigliani, perché avevano degli affari con la miniera, così mi sono informato scoprendo che Amedeo Modigliani da piccolo passava qui le vacanze tanto che uno dei suoi primi ritratti lo fece ad una ragazza di nome Amedea Taci, conosciuta qui. Quindi grazie a questo legame tra lui e la mia città ho scelto il nome d’arte.>>

Nel brano “Questa Serie è una Bomba” spieghi come una relazione possa essere interessante quanto una serie. Quali sono le tue preferite?

<< Una delle serie che mi piace di più e che ho anche citato nella canzone è “Romanzo Criminale”, poi “Breaking Bad” tra le prime che ho visto con la mia ragazza. Poi consiglio “The Undoing” e “Behind Her Eyes”.>>

Mi sono accorto che i brani “Nuotare” e “Lasciare Per Ricominciare” sono accomunati dal tema della partenza. Nel primo parli dell’incertezza del lasciare la tua terra, nel secondo invece ti immagini come sono i cambiamenti che deve gestire chi è realmente partito.

<< Questo è un dubbio che mi tormenta da diversi anni, ho sempre avuto dei dubbi sul partire per una città più adatta a ciò che voglio fare. Ho sempre pensato a Milano anche perché la mia ragazza ne è innamorata… però sono ancora qui, forse perché non ho avuto abbastanza coraggio anche se non escludo una partenza in futuro. Sto cercando i lati postivi dell’essere rimasto “a casa”, ad esempio posso scrivere canzoni diverse dagli altri, da chi magari vive nelle grandi città. “Lasciare Per Ricominciare” l’ho scritta da osservatore perché conosco molta gente che ha lasciato il sud per trasferirsi al nord, perciò ho giocato molto su questo aspetto.>>