Il CTS approva la presenza del pubblico negli Stadi per gli Europei di calcio. Dura presa di posizione di Dario Franceschini e di Enzo Mazza della Fimi

Il Comitato Tecnico Scientifico e il Governo nella giornata di martedì 13 aprile ha confermato che circa 16’000 spettatori potranno accedere agli stadi italiani che ospiteranno alcune partite degli Europei di Calcio in programma in estate. Una notizia che non ha lasciato indifferenti il Ministro dei Beni e delle attività Culturali Dario Franceschini e Enzo Mazza, CEO di Fimi.
Concerti – le parole di Dario Franceschini ed Enzo Mazza
Una situazione di stallo che per la musica sta assumendo dimensioni sempre più drammatiche. Una discriminazione che non è più una novità.
“In relazione alle notizie di stampa riguardo ad una differenziazione tra la presenza del pubblico negli eventi sportivi e in quelli culturali, il Ministero della Cultura precisa che: sia nell’audizione di lunedì sia nelle proposte inviate ieri al Cts, il ministro Franceschini ha chiesto che, nel caso in cui si dovessero autorizzare eventi sportivi con pubblico, le stesse regole dovrebbero riguardare i concerti e gli spettacoli negli stadi o in spazi analoghi.”
Questa la nota del Ministero della Cultura.
“Se è possibile accedere in uno stadio con 16 mila persone per il calcio deve essere possibile anche per un concerto.
E’ una questione di principio, il mondo della cultura non può essere trattato in questo modo.”
Dichiara all’Ansa il CEO di Fimi Enzo Mazza.
“È evidente che siamo di fronte ad una farsa. Si dibatte su protocolli stringenti sui quali dovrebbe esprimersi il Cts, per consentire quest’estate eventi musicali con mille o poco più persone all’aperto e nello stesso momento si approva un piano per l’accesso di oltre 16 mila persone all’Olimpico in occasione degli europei di calcio ? I danni causati al mondo dello spettacolo e della musica dal vivo dopo oltre un anno di pandemia e restrizioni sono immensi. Un settore distrutto, lavoratori dispersi e senza risorse, piccoli club che hanno chiuso per sempre e ora si scopre che una decisione politica può derogare alle restrizioni sanitarie? È ridicolo.
Artisti e addetti ai lavori non debbano accettare una discriminazione di tale portata. Deve essere immediatamente aperto un tavolo di confronto per ottenere quanto meno un trattamento equivalente. Se è possibile accedere in uno stadio con 16 mila persone per il calcio deve essere possibile anche per un concerto. E’ una questione di principio, il mondo della cultura non può essere trattato in questo modo.”