Disponibile da venerdì 23 aprile “Tutto ciò che vuoi”, il nuovo singolo di Ciao Sono Vale, in gara tra i 16 finalisti della XXXII edizione di Musicultura

Qual è stata la genesi di “Tutto ciò che vuoi”?
«Questo pezzo è nato da un’idea di Diego Calvetti, il mio produttore. Secondo me, rappresenta l’unione perfetta tra il mio mondo e il suo. Mi ha aiutato tanto a tirare fuori uno dei miei testi più maturi dal punto di vista universale della parola, penso sia un brano sia semplice che efficace allo stesso tempo. Parla di una storia d’amore, in modo particolare della relazione con la mia ragazza, proprio per questo lo considero un messaggio di libertà e di condivisione che può andar bene per tutto».
Un linguaggio semplice e universale, che denota un’ulteriore crescita rispetto al passato. Cosa ti ha ispirato questo upgrade?
«Direi la collaborazione con Diego, perchè mi sta aiutando a scoprire i miei punti di forza, gli stessi che magari non avevo ancora espresso in passato nelle mie canzoni, scoprendo un linguaggio un po’ più semplice, ma senza perdere il senso e il significato del mio progetto. Stiamo lavorando insieme al nuovo EP, che sarà prodotto in buona parte da lui. Lo considero un percorso lineare, che spazia tra il pop classico e il pop alternativo, il tutto con un linguaggio comprensibile che possa arrivare in qualche modo a tutti».
Ci sono stati degli ascolti, anche del passato, che hai preso come riferimento in questo ultimo periodo e che ti hanno influenzata anche indirettamente?
«Guarda, ti dico la verità: per la prima volta no. Mi sto concentrando solo su me stessa, senza prendere ispirazione da nessuno, se non dagli strumenti e dalle melodie. Senza badare a nient’altro fondamentalmente, basandomi su questo continuo e proficuo scambio con Diego».
Pensi di aver raggiunto il giusto equilibrio tra quello che sei e quello che vorresti essere?
«Direi proprio di sì, mi sento bene e penso di essere veramente me stessa, in perfetto equilibrio tra la mia persona e la mia arte. Però, c’è ancora tanta strada da fare, ho ancora molto da imparare e migliorare».
E’ stato difficile per te arrivare a questa consapevolezza?
«Parecchio e lo è tutt’ora, perchè comunque sia ho sempre dei momenti di crollo. Ultimamente, però, sto riuscendo a concentrarmi in maniera più positiva sulle cose, nonostante tutte le complicanze dovute al momento. Sto cercando di vedere il bicchiere mezzo pieno, o quantomeno ci provo (sorride, ndr)».
Sei tra i sedici finalisti di Musicultura 2021, cosa sta rappresentando per te questa esperienza?
«Guarda, mi sono iscritta a Musicultura per caso, grazie alla mia ragazza che mi ha spinto a provarci. Mi sono interessante a questo tipo di progetto, considerando il mio volermi dirigere anche verso un certo tipo di cantautorato. Ho fatto le adozioni, ho conosciuto un po’ l’ambiente e mi trovata a mio agio, di conseguenza ho messo tutta me stessa in questo obiettivo, sono finita tra i sedici finalisti e ne sono veramente molto felice».
Quali elementi e quali caratteristiche ti rendono orgogliosa di “Tutto ciò che vuoi”?
«La naturalezza, perchè è un brano venuto spontaneo. Poi, il fatto di essere universale, che può arrivare a tutti, anche se alla fine può piacere o non piacere, come qualsiasi cosa. Alla fine l’amore lo puoi ritrovare in qualsiasi cosa, è un argomento che ci accomuna. Infine, anche la leggerezza, trovo sia importante in un periodo così riuscire a tirare fuori qualcosa di positivo, piuttosto che tematiche troppo profonde».

© foto di Massimo Zanconi