Se vi dicessimo che questo Enrico Nigiotti, che in passato ha partecipato ai due talent musicali più importanti d’Italia, ha deciso di dividersi tra la sua Livorno e Capraia probabilmente non ci credereste, ma è cosi. Lontano da tutto e da tutti ha composto il suo nuovo brano fuori oggi «NOTTI DI LUNA».

Che rapporto si è instaurato con i pescatori che hai conosciuto a Capraia? 

<< È stato bello perché che è stata una cosa continua, l’idea che avevo era di stare un po’ li da solo per scrivere e sviluppare delle idee, così siamo diventati amici con le persone del posto che mi hanno fatto condividere delle esperienze.>>

Tipo?

<< Portarmi in barca con loro a pescare pescespada, partire alla mattina alle 5.15 e tornare alle 6.30 di sera, andare a fare totani, insegnarmi le cose che mi hanno dato un sacco di input in più con i quali sono nate anche delle cose di “Notti di Luna”. Per questo è diventata un po’ una mia seconda casa quell’isola lì.>>

Quindi tutti amici?

<< Si, come se li conoscessi da vent’anni perché poi il tempo li non è un tempo, è qualcosa di diverso da quello che abbiamo noi, aldilà della vita che è diversa dalla nostra.>>

Sembra che parli di cose che non possono esistere oggi.

<< Sono 130 persone li, anche il tempo è scandito in maniera più lenta, è strano, è bellissimo, sono felice e mi sento un privilegiato a poter vivere un po’ e un po’, con due piedi in due staffe, “nella normalità” che è la quotidianità della città, del mio lavoro. Ora ricomincerà tutto e mi auguro anche di riuscire a vivere in maniera un po’ selvatica come sono io e un po’ nella normalità e quotidianità del lavoro.>>

In passato scrivevi molto di <<mancanze>>. L’esperienza a Capraia quale nuova versione di Enrico Nigiotti ti ha regalato? 

<< Sicuramente mi ha regalato una versione nettamente più positiva, perché mi ha fatto capire che bisogna aspettare, come quando si va a pescare i pesci, come quando non puoi salpare o non puoi andare a farlo perché c’è il grecale, o quando il traghetto sta arrivando a Capraia ma non può attraccare quindi ti tocca tornare indietro, capita anche che te parti da Livorno, poi c’è maraccio e non riesci ad attraccare, ti fai tre ore e ritorni in dietro e tu ti sei fatto una giornata intera in nave e non sei riuscito ad entrare.>>

La rivalutazione dell’essenziale?

<< Ti toglie un po’ il lusso della comodità e mi ha fatto ritornare un pò ad uno stato più umano forse, più selvaggio, più vero. Emozionarmi davanti ad un tramonto, vedere che il sole sorge davanti a te e tramonta dietro alla montagna davanti alla Corsica è una cosa bellissima, vedere i pescatori andare a pesca, vedere correre i miei cani liberi sotto un cielo di stelle.>>

Sviluppando al meglio il tuo nuovo progetto?

<< Ho guadagnato tanto a livello umano e credo anche a livello artistico perché ho avuto tutto il tempo per sviluppare le mie idee, e non bisogna solo avere delle idee nuove o delle idee per delle nuove cose, bisogna anche avere il tempo, e quello è fondamentale per svilupparle, mi reputo molto fortunato.>>

In un momento in cui tutti abbiamo rallentato le nostre vite, tu canti “La fretta è il nuovo gioco della gente”. Impareremo mai a rallentare? O per capirlo profondamente bisogna trovarsi dentro ad un lockdown o su un’isola deserta? 

<< Ma io credo che quest’anno un po’ purtroppo lo abbiamo imparato però siamo stati anche un po’ obbligati, sono sempre stato uno che le cose se le doveva vivere del tutto ed ho cercato in questo periodo di non avere la fretta e di capire che bisogna viverci un po’ meglio le cose e non subito, oggi è tutto un po’ smart, tutto subito, non vogliamo più aspettare e questo lo chiamano progresso, ma per me, per delle cose è un po’ retrograda perché alla fine non impariamo più a goderci certe cose, diamo tutto per scontato.>> 

Citi John Lennon: “La vita è ciò che ti accade quando sei distratto.” Ma non sembri una persona distratta… 

<< John Lennon diceva – “La vita è ciò che ti accade quando pensi ad altro” – e quindi l’ho un po’ voluta trasformare, diciamo che la vita è quello che ti accade quando ti estranei un po’, quando sei distratto è come, io mi ricordo che da piccolo, da più giovane, con gli amici dicevo – “Cazzo ma lo sai che ho scoperto una cosa?” – perché mi accadeva. Io quando sapevo che dovevo uscire se dovevo andare in alcuni posti particolari magari stavo un pochino più attento, mi preparavo per quanto questo potesse servire. Non sono mai stato un pettinato in vita mia, però le volte che dove uscire a caso senza nemmeno pensarci erano le volte che forse mi divertivo di più, cuccavo molto di più e così un po’ tutto il resto. Come quando ti distrai e incontri una persona a caso e ti innamori.>>