Claudia Iacono, in arte Ibla, esce dalla scuola di Amici 20 con maggior consapevolezza di sé stessa, ma soprattutto dei suoi limiti. Il suo singolo “Libertad” è disponibile su tutte le piattaforme digitali e in rotazione radiofonica dallo scorso 9 aprile.

Cosa ti ha lasciato l’esperienza nella scuola di Amici?
“Ne sono uscita migliorata in tantissimi aspetti. Amici è un concentrato di cose! Nonostante io sia stata dentro meno tempo degli altri ragazzi, alla fine ti lascia così tanto che sembra siano passati anni. Sicuramente mi ha dato una maggior consapevolezza di me stessa, della mia arte, di quello che sono e di quello che posso dare. Ma soprattutto mi ha dato consapevolezza dei miei limiti. Amici mi ha fatto capire che sono solo nella nostra testa, che basta semplicemente toglierci quelle catene che ogni giorno ci mettiamo addosso per poter volare“.
Cosa ti ha spinto a partecipare al talent quest’anno?
“Quest’anno è stato un po’ un segno del destino. Io feci i provini nel 2018 e non riuscii ad entrare, ma è stato meglio così. Ancora non scrivevo, non avevo scoperto il mio mondo e non ero pronta ad affrontare un’esperienza del genere. Grazie al mio staff poi partecipai a Deejay On Stage quest’estate e da qui parte tutto. Il presentatore era Rudy Zerbi e da lì lui fece vedere le mie esibizione e poi feci i provini ed entrai vincendo la sfida. Diciamo che è stata una scelta un po’ condizionata e un segno del destino“.
Qual è stata la difficoltà più grande che hai dovuto affrontare?
“Ogni giorno in realtà devi superare uno scoglio, se ne presentano tantissimi. Quello più grande è stato forse il cambio di squadra, quando sono andata da Arisa, perché non era una cosa prevista nel mio itinerario mentale. Ma anche in quel caso poi si è trasformata in una cosa positiva. Arisa è stata fondamentale per mio percorso“.
Durante il programma hai interpretato tanti grandi classici, qual è stato quello che hai preferito cantare?
“Ce ne sono due. I miei preferiti sono stati “Don Raffaé” (nonostante sia stata super criticata da Rudy), per me è stata davvero importante e poi “Sognami”. Quella canzone parla della mia vita, ci scrissi anche delle barre che mi rappresentavano e la dedicai a mia nonna, una delle persone più importanti della mia vita“.
Come mai decidi di scrivere i tuoi pezzi prevalentemente in spagnolo?
“È una cosa che non ho mai scelto e cercato. Io in generale quando scrivo cerco di liberarmi il più possibile dai limiti mentali che ci mettiamo. Tutto parte da una mia passione per la musica latina e per la cultura spagnola, è una cosa che mi porto fin da piccola. Cominciai ad ascoltare musica folk spagnola a 3 anni, grazie a mio nonno, anche lui grande appassionato perché lavorò a Santo Domingo. Si portò dietro tantissimi dischi in vinile che sono stati la colonna sonora della mia infanzia. Vuoi o non vuoi quando ti liberi escono fuori queste cose, per prima è nata infatti “Libertad”, la mia prima canzone in spagnolo“.
Che cos’è per te la libertà?
“Nel brano è l’essere liberi da sé stessi. Credo che le più grandi catene ce le mettiamo noi. “Libertad” è il mio modo di vedere l’amore, dato dalla mia esperienza di un amore un po’ tempestoso. Da lì ho capito che in realtà tutto parte dall’amare e dall’avere rispetto di sé stessi. La libertà per me è il sacro principio della vita, credo che senza quello non possa nemmeno esistere la vita“.
Il tuo nome d’arte da dove deriva?
“Decisi di dare un nome a quello che usciva dalla mia penna, dalla mia anima. Pensavo ad un nome che potesse rappresentarmi al 100% e ho pensato che non ci sia niente che mi rappresenti più della mia terra, la Sicilia. Feci quindi delle ricerche e Ibla usciva fuori per tantissime cose. In particolare mi ha affascinato una leggenda che narrava di questa dea sicula, chiamata Ibla appunto, della morte e della rinascita, due cose completamente opposte che io ritrovo tanto nella mia musica e nelle mie caratteristiche personali“.
Cosa ti aspetti adesso dalla tua carriera?
“Sicuramente tanta musica. Ho lottato e lotterò sempre per questo, non riesco ad immaginarmi la mia vita diversamente da quello che può essere un palco, scrivere e cantare. Quindi mi immagino tanta gente che canta le mie canzoni, questo è il sogno più grande che ho. Soprattutto di poterlo fare fino all’ultimo dei miei giorni!“