Riuscire a fermare Alessandra Amoroso in questo periodo è impresa ardua, ma come sempre, grazie alla sua cordialità e gentilezza ha trovato il tempo di fermarsi e dedicarci del tempo per una chiacchiera in cui ci fa scoprire qualcosa di nuovo di se.

INTERVISTA AD ALESSANDRA AMOROSO

Ale, sei in modalità trottola! Contenta di come procede tutto?

Un trottolino amoroso, più o meno, abbiamo un po’ ripreso a fare qualcosa però sempre molto poco per come vorrei io e per come magari sono stata abituata in questi undici anni, è un anno e mezzo che comunque non si fa un gran che.

La pandemia ti ha insegnato a pianificare meglio le tue mosse perché non si sa mai cosa potrà accadere, oppure ti ha insegnato a goderti il momento?

La pandemia mi ha aiutato ad affrontare delle paure, sicuramente oggi sono più forte e quella persona che mi ha aiutato ad avere delle consapevolezze in più sono stata io stessa.

Sei molto fiera di questo?

Molto, sono fiera di me stessa per la prima volta nella mia vita in realtà. Io dico sempre che mi sono sempre giudicata, criticata, perché paradossalmente quello che doveva darmi il successo, il fatto di poter esser famosa, invece che fortificami, rendermi più sicura ha fatto l’effetto contrario facendomi domandare se mi meritassi tutto quell’affetto dalle persone.

Sembra assurdo tutto questo

Probabilmente è un tipo di educazione che mi hanno dato, che ho ricevuto, il fatto che dovevi per forza sudare e fare un lavoro che potesse essere vero. Sono sempre stata io, nonostante loro, nonostante la gente, nonostante gli amici, nonostante la famiglia, mi sentivo sempre inadatta. Adesso sono centrata.

Se oggi dovessi raccontare Alessandra Amoroso ad una delle tue fan, come ti descriveresti?

Penso di essere una persona sincera, leale, non mi sono mai nascosta dietro un dito, ho sempre messo la faccia nelle scelte che ho preso. Sono sempre stata molto sincera onesta e sono molto simpatica e divertente (ride). Io sono questo, quello che la gente vede, niente di più niente di meno. Sono Sandrina sul palco, sono Sandrina a casa, sono Sandrina con mia nipote con la mia famiglia, così come mi vedi, senza filtri, senza maschera.

Sei nata da un talent quando i social e la rete non avevano ancora questa potenza. Oggi lo consiglieresti ad un emergente o pensi che la rete possa aiutarti lo stesso ad arrivare al grande pubblico?

Io penso che con i mezzi a disposizione può arrivare al grande pubblico. Il talent che ho fatto io era completamente diverso rispetto a quello che è oggi: nel 2008, dovevi saper cantare, ballare, recitare, metterti in gioco in tutto. Adesso invece è ben definito nelle due categoria canto e ballo. Ora poi ci sono Youtube, Instagram, i video, Tiktok…Io sono un po’ anti social, non ce la posso fare, le mie dirette sono dei momenti da nascondere.

Piuma” e “Sorriso grande” sono unite dalla consapevolezza di esser stata la peggior nemica di te stessa. Cosa ti senti di dire a tutte le donne che non hanno la fortuna di essere un’artista? A cosa si possono appigliare per emergere da queste zone d’ombra?

Io penso che è come se dalla zona d’ombra si debba passare per forza, perché è quella che poi ti porta a vedere ancora di più la luce e a volerla raggiungere. È molto importante fare un percorso, avere la forza sicuramente di accoglierlo, di chiedere aiuto, penso che sia questo.

Oramai sei una donna fatta e finita, che rapporto hai con la Sandrina del passato?

Non mi riconosco tanto, nel senso che quando mi guardo, ma ancora oggi, dico “Che brava quella ragazza, che carina, guarda che simpatica”. Non riesco a riconoscermi, mi succede questa cosa come se fossi un’altra persona.

C’è stata una volta in cui ti sei piaciuta particolarmente?

Si, da poco in una mia esibizione live a Rtl ho detto “Sei stata proprio brava” perché ero centrata, ho parlato bene, ho cantato bene, e me lo sono detto.

Hai partecipato alla campagna Twitter di Vanity Fair #diamociunamano a supporto del DDL Zan. Perché è importante metterci la faccia?

Perché oggi giorno devi metterci la faccia in qualcosa in cui credi ed io l’ho sempre messa. Ho sempre sostenuto l’amore, non da oggi ma da dodici anni e mezzo. Sono sempre stata contro la violenza, contro la discriminazione, contro l’odio, non oggi ma da sempre. Quindi ci ho messo la faccia anche lì ed è giusto che questa legge venga approvata perché è una legge che tutela i diritti delle persone. Non danneggia la libertà degli altri, anzi!