I Go_A sono una band ucraina nata nel 2012 con l’intenzione di unire la musica elettronica al folk. Li abbiamo incontrati in occasione dell’Eurovision Song Contest 2021 al quale partecipano con “Shum

Go_A Ucraina

L’Ucraina ha una tradizione piuttosto positiva all’Eurovision Song Contest. Il paese nato dal dissolvimento dell’Unione Sovietica vi ha preso parte 16 volte a partire dal 2003 e ha vinto due volte, nel 2004 con Ruslana e nel 2016 con Jamala.

Per l’edizione 2021 sono stati scelti i Go_A, band che avrebbe già dovuto rappresentare l’Ucraina lo scorso anno formata da Kateryna Pavlenko, Taras Ševčenko, Ihor Didenčuk e Ivan Grigorjak. Il pezzo con cui hanno conquistato la finale si intitola Shum.

Intervista ai Go_A

Lo scorso anno avreste dovuto prendere parte alla manifestazione con “Solovey”, mentre quest’anno avete virato su un pezzo più up-tempo, “Shum”. Con quale criterio avere scelto il pezzo?

«Quando abbiamo scritto Shum non pensavamo potesse essere adatta all’Eurovision Song Contest. Consideravamo il pezzo più adatto per i nostri show dal vivo proprio perchè ha un ritmo travolgente che cresce fino a esplodere. Durante la selezione interna per la scelta dei brani da presentare qui a Rotterdam abbiamo presentato tre canzoni ed è stata scelta la nostra preferita, Shum

Qual è il messaggio che intendete portare sul palco?

«Vorremmo veder sbocciare la primavera! Nella vita quotidiana, nei cuore di tutti e nel mondo, dopo un momento di difficoltà. Dobbiamo riprendere a sorridere. Il nostro intento è quello di far risvegliare la gioia nelle persone.»

Nella vostra musica c’è il folk, ma anche l’elettronica. Quali sono gli aspetti della musica folkloristica ucraina che più apprezzate e da cui avete tratto ispirazione per la vostra musica?

«Nella musica tradizionale del nostro paese ci sono tante canzoni sull’amore, sulla libertà e sulla natura. Penso che queste tematiche siano presenti in tutte le canzoni folk, seppure con declinazioni differenti. Sono elementi imprescindibili presenti anche nella nostra musica.»

L’idea folkloristica è presenta anche nello staging del pezzo.

«Durante la nostra esibizione sul palco dell’Eurovision abbiamo messo in scena il significato del nostro pezzo. Una sorta di rituale magico, in cui si riconosce la danza tipica del nostro paese. Tra le immagini che più hanno colpito c’è una zattera bianca che sta a significare che dal passato vorremmo proiettarci verso il futuro. Combiniamo effetti moderni a immagini più classiche.»

Prima di prendervi parte, avevate mai seguito l’Eurovision Song Contest?

«Certo, in Ucraina è molto importante! Lo seguono tutti, soprattutto dopo la vittoria di Jamala. La consacrazione, però, è avvenuta grazie alla presenza di Vjerka Serdjučka

Qualcuno dei precedenti partecipanti al contest vi ha dato qualche consiglio?

«Abbiamo parlato spesso con Jamala, che ci ha dato parecchi consigli su come affrontare la manifestazione, ma anche su come utilizzare al meglio la voce, visto che tra interviste e ospitate c’è il rischio che la si sforzi molto.»


So che una delle vostre canzoni preferite in assoluto è “Take A Look Around” dei Limp Bizkit. Quest’anno in gara ci sono ben 2 canzoni rock. Una è “Zitti e Buoni” dei nostri Maneskin…

«I Maneskin hanno una canzone molto interessante. Ricordano gli Audioslave per l’attitudine rock e per la capacità di tenere il palco! Apprezziamo molto quando l’Eurovision si trasforma in una grande Arena del rock!»

Conoscete altri artisti italiani?

«Siamo fan dei Rhapsody, gruppo power metal che il suo punto di forza nel chitarrista Luca Turilli, fenomenale! Molti della nostra età ricordano anche con piacere anche la discomusic italiana.»

Photo EBU / ANDRES PUTTING / ANASTASIIA MANTACH