Tancredi, all’anagrafe Tancredi Cantù Rajnoldi è uno dei talenti che si è messo più in mostra in questa ultima edizione di Amici. A soli 19 anni il rapper milanese sta ora prendendo confidenza con il successo portato dal programma ma sembra avere le idee chiare sul suo futuro.

Scrivi da quando avevi 15 anni, hai iniziato con l’improvvisazione, il freestyle. Oggi più che ieri quanto è importante saper scrivere bene?
Adesso è indubbiamente essenziale, ormai siamo nel mondo di Internet e quindi se non sei nel loop è un po’ come se non esistessi. Penso occupi anche una bella percentuale della tua immagine e di come sei percepito.
Hai avuto modo di metabolizzare questi ultimi mesi che ti hanno sicuramente cambiato la vita. Quali sono i ricordi sia positivi che negativi che ti aiuteranno a crescere?
Ricordi negativi che sono allo stesso momento positivi, tutte le volte che ho dubitato delle mie capacità, perché comunque mi sono sempre ritenuto molto sicuro, soprattutto per quanto riguarda la mia musica, perché alla fine è una delle poche cose che so fare ed è diventata la mia ragione di vita
Il tuo Ep “Iride” era stato già lavorato prima del tuo ingresso nel talent?
Si, tutto l’Ep l’ho scritto prima di entrare ad Amici, l’unica canzone che ho scritto li è stata Balla alla Luna di cui però avevo già pronto il ritornello.

Consigli su qualche brano da parte di coloro che fanno parte del programma?
Su Las Vegas perché tipo la seconda strofa non riuscivo a cantarla live ed è stato un bellissimo consiglio che mi aveva dato Maria, mi aveva detto “Guarda che ci sono tante parole” e quindi l’ho riscritta ed è andata molto bene.
“Bella” è un brano in cui hai creato una storia per evadere dalla noia in casa. Forse è uno dei pezzi più belli che tu abbia mai scritto. È stata questa la canzone che ti ha fatto dire “Ok spacco, andiamo avanti”?
Si, quella in particolare si perché era una cosa nuova che non avevo mai fatto, prima facevo un po’ più rap, r&b, indie, poi l’ho fatto vedere ad un mio amico e boom ci ho scritto questa canzone qua ed ho detto “porca eva”, qua iniziano a cambiare un po’ le cose, infatti io ci credo ancora tantissimo in quella canzone.
Milano che città è per te, Tancredi ?
Milano è casa, mi fa sentire al sicuro perché conosco le strade, conosco la gente, è bello anche parlare di un contesto di una città che indubbiamente mi ha cresciuto e mi ha fatto crescere anche artisticamente perché comunque respirare l’aria di Milano significa anche respirare tanta arte, tante iniziative tra i giovani che hanno voglia di fare e infatti io dubito che lascerò mai Milano perché ci sto troppo attaccato.