Federico Zampaglione, la musica e il cinema, due grandi amori e passioni che spesso si incontrano come nel suo ultimo film “Morrison”, dallo scorso 20 Maggio nelle sale cinematografiche, che vede i due protagonisti, Libero Ferri e Lodo, raccontare due spaccati della società moderna.

Quanti Libero Ferri ci sarebbero potuti essere, in questo momento, al posto di quello che ha interpretato Suo?
<< É un personaggio che è sempre esistito e sempre esisterà o quantomeno la fase Libero Ferri prima o poi tocca tutti, ognuno poi nel suo lavoro deve soltanto trovare il modo di uscirne.>>
Il film è bellissimo e parla dei rapporti legati alla musica. Nasce dall’incontro di un ventenne con un musicista finito un pò in disgrazia. Qual è l’aspetto più importante della musica in questo film?
<< L’aspetto più importante della musica in questo film è che per me la musica è una sorta di parallelismo con la vita, cioè più che raccontare dinamiche che fossero specifiche di un settore.>>
Fammi un esempio
<< A uno, che ne so, non gli piace la musica oppure non gli interessa vedere cosa succede nel dietro le quinte e quindi automaticamente dice – “il film non mi interessa”, ma la musica è usata per tirare in ballo degli elementi che appartengono di più alla vita, come ad esempio il concetto di sonno e scontro con la realtà che spesso capita tutti i giorni e in tutti i settori.>>
La rincorsa al successo
<< Noi magari vorremmo raggiungere dei risultati, vedere le nostre cose amate da tutti indipendentemente da quello che siamo però poi non è così semplice, devi saper accettare anche i fallimenti, devi saper anche, in un qualche modo, imparare dai fallimenti per raddrizzare il tuo e carpire cos’è che di te realmente non funziona.>>

E con questo hai presentato Libero Ferri, mentre per l’altro protagonista, il giovane Lodo?
<< Qui noi abbiamo un ragazzo di 20 anni che è il frontman di una band ma in realtà mentre tutti vorrebbero da lui una certa irruenza, una certa capacità di stare sul placo di porsi come elemento che attira l’attenzione, lui è uno timido, è un ragazzo che ha paura di stare lì, si sente inadeguato, si sente schiacciato da questa responsabilità e allora ci soffre e non riesce a capire come unire le due cose, il suo sogno e la sua natura.>>
Federico Zampaglione, sei un un artista a tutto tondo e assolutamente versatile. In tutta la tua carriera c’è stato un periodo in cui ti sei sentito come Libero Ferri?
<< Ferrizzato, beh si, penso che tutti gli artisti abbiano passato un momento di grande confusione, tu magari fai una serie di pezzi di successo e pensi di aver trovato la formula magica, il problema è che la musica come la vita non funziona in maniera così semplice, per un po’ credi di aver trovato la formula magica per vincere ma anche così nel momento in cui meno te lo aspetti la tua bacchetta si rompe e torni di nuovo in trincea, torni disarmato, senza sapere più che cos’è che non è andato, perché ad un certo punto è cambiato tutto?>>
E come uscirne?
<< Sai, le sicurezze sono fatte molto spesso per crollare, io ne “La Descrizione di un Attimo” dicevo – “…E crolla la fortezza del mio debole per te…” – questo pezzo ti fa crollare una fortezza che sembra incrollabile ma può venire giù in un attimo, ed è proprio per questo che la musica diventa metafora della vita perché non c’è mai quel momento in cui ti puoi veramente sentire al sicuro, di aver risolto tutti i problemi, essere inattaccabile, di non avere più nessuna fragilità, perché è proprio in quel momento lì che arriva il colpo e ti mette in ginocchio.>>
Come si supera un momento alla Libero Ferri?
<< Il momento di stallo si supera non insistendo sempre sullo stesso cast, cioè se tu ripeti una parola all’infinito quella parola non significa più niente, allora hai bisogno di porre il concetto da un’altra prospettiva, allora se tu sei davanti ad un pianoforte, una chitarra, un libro, una sceneggiatura, un articolo, qualsiasi cosa sia, una formula matematica e in quel momento non ti viene quella cosa, non c’è nell’aria, è inutile stare lì a insistere e pretendere di ottenere quella cosa, perché tanto non arriva, allora molto spesso è meglio uscire, pulirsi un attimo la mente ricaricarsi sopratutto di nuove esperienze.>>

È un film per tutti?
<< Si, è un film per tutti perché in anzitutto come tematiche è molto largo, per cui è un film che ti può far sorridere, ti scappa una risata con questi assurdi personaggi, ci si rivede, però come la vita si ride e poi dopo arriva un problema da risolvere oppure magari anche cose che possono succedere, cose spiacevoli. E’ un film per tutti perché affronta, ti porta un po’ in giro per le varie emozioni, ti fa sorridere, ti fa riflettere, ti può far commuovere.>>
Quali sono stai i primi commenti che ti sono arrivati?
<< Ieri diverse persone mi hanno detto di essersi commosse, credo che sia un film che possano vedere dai ragazzini alle persone adulte perché dentro ci sono varie fasce d’età che raccontano questa storia e quindi poi uno finisce per identificarsi per quella che poi è la sua.>>
Lodo è un personaggio in contrapposizione con gli stereotipi e miti dei giorni attuali che vogliono essere in prima linea, che voglio avere tantissimi follower, che ostentano ciò che hanno mentre lui è esattamente l’opposto. Quando è che nata l’dea di scriverlo così?
<< Io volevo che fosse un ragazzo e volevo che fosse una band, quella dei Mob più basata sul fatto di suonare e fare quel tipo di gavetta, suonare e costruirsi un pubblico nei locali, perché molto spesso oggi il motivo che muove le cose è il successo, cioè, non ha importanza tanto poi quello che faccio, l’importante è che poi arrivi a tantissime persone, che mi crei uno stato che economicamente mi possa permettere di comprare macchine, orologi…>>
Quindi il messaggio che volevi trasmettere era ben diverso
<< Questo non è un film sulla ricerca del successo, si basa sul perseguire le passioni, per cui quella è una band che ama suonare, cercano di imparare a suonare sempre meglio, con uno stile personale, ed era un po’ un modo che ha sempre caratterizzato, sia nel passato che nel presente, il mondo più indie se vuoi e cioè scrivere canzoni, cercare di arrivare con quelle e non esagerare.>>