A una settimana dalla finale dell’Eurovision Song Contest che ha visto trionfare i Maneskin, scopriamo 10 cose che non dimenticheremo

L’Eurovision Song Contest 2021 è terminato da una settimana, ma l’eco per il successo dei nostri Maneskin si avverte ancora forte e chiaro.
Ma quali sono le più belle istantanee e gli spunti di riflessione di una settimana vissuta al centro della musica?
Scopriamolo insieme!
Eurovision Song Contest: 10 cose da ricordare
1 – la vittoria dei Maneskin
La vittoria dei Maneskin ha letteralmente unito un paese. La conquista del primo posto dopo 31 anni è giunta inaspettata, ma attesa e sperata per anni. L’energia di Damiano, Victoria, Thomas ed Ethan ha letteralmente conquistato l’Europa e a poco sono valse le polemiche sterili lanciate dalla stampa scandinava e supportate dall’invidia dei francesi, costretti a un amaro secondo posto.
2 – la brutta figura dei francesi
I nostri cugini non sanno perdere e lo hanno dimostrato anche in questa occasione. Voilà di Barbara Pravi si è piazzata al secondo posto, un piazzamento che i transalpini non conquistavano da trent’anni, eppure la gioia è stata offuscata dalle accuse e da un’attitudine che i transalpini hanno dimostrato più volte, soprattutto in occasione delle tante sfide calcistiche perse… In tutto ciò si distingue la cantautrice in gara che a poche ore dalla finale ha dichiarato riguardo l’infamante accusa ai nostri connazionali: “Prima di tutto, non mi interessa molto. E in secondo luogo, sono cose che non mi riguardano. Il pubblico ha votato e ha scelto. Se si drogano, se si mettono le mutande al contrario o altro non è un mio problema.”
3 – l’esibizione di Afrojack
La performance di Afrojack nell’interval act della finalissima è stata un successo. Un messaggio di unità, uguaglianza con sullo sfondo la bellezza della Città di Rotterdam. E in consolle il Dj olandese, che all’Eurovision Song Contest è stato accompagnato dalla moglie Elettra Lamborghini.
4 – il Maltagate
Destiny, rappresentante di Malta, è arrivata a Rotterdam come superfavorita, anche se dopo le prime prove ci si è accorti che pezzo e performance non erano proprio il massimo. Eppure le quotazioni di Je Me Casse, dopo un primo calo, sono sempre risultate piuttosto buone e un piazzamento sul podio sembrava quasi certo, soprattutto dopo le votazioni della Giuria. Il pubblico, invece, non ha così apprezzato il brano relegandolo a un settimo posto finale. Il fatto è stato analizzato e ora pare che nell’Isola Mediterranea abbiano investito parecchio per far credere che la giovane vincitrice dello JESC 2015 fosse tra i favoriti. Un autogoal piuttosto spiacevole…
5 – San Marino
Eurovision dolceamaro per la piccola Repubblica del Titano. Il pezzo scritto da un team svedese, le coreografie di Luca Tommassini e la presenza anche sul palco di Flo Rida sembravano il biglietto da visita per la prima Top Ten di San Marino. Eppure Adrenalina, il pezzo di Senhit, si è fermato al 22° posto, con un risultato piuttosto negativo nel televoto. Un vero peccato e un’occasione persa per Senhit, alla sua seconda esperienza eurovisiva.
6 – Australia
Per la prima volta l’Australia non accede alla finale, ma con questo pezzo e un’esibizione a distanza a causa delle restrizioni Covid era davvero difficile fare di più. Gli aussie dovranno riflettere sui criteri di selezione per evitare una nuova eliminazione, ma ciò che è certo è che prenderanno parte alla kermesse anche nel 2022. Una conferma importante che arriva nei giorni in cui è ufficiale la rinuncia al progetto Asia Song Contest, di cui l’Australia si era fatta promotrice.
7 – Regno Unito
Un ultimo posto senza appello e che non ammette repliche. Zero punti dalle giurie e zero punti dal televoto. Il Regno Unito, faro della musica nel vecchio continente, ma non solo, manca la Top Ten dell’Eurovision Song Contest da più di un decennio, ma sembra che non si preoccupi più di tanto di ciò. Negli ultimi anni le partecipazioni sono state imbarazzanti e la scelta di James Newmann con Embers non fa eccezione. Il ragazzone trentaseienne è il fratello del più giovane e noto John, ma più che come interprete e performer è noto come autore. È sembrato un pesce fuor d’acqua fin dalla prima prova e l’ultimo posto non è certo una sorpresa.
8 – Germania e Spagna
Il penultimo posto di Jendrik e il terzultimo di Blas Canto confermano che i due Big Five non sono così interessati alla partecipazione all’Eurovision. Le scelte delle due proposte non sono risultate in linea con le preferenze del pubblico e in particolare per il tedesco non hanno fatto bene certe polemiche legate alla coreografia di supporto all’esibizione. Per Germania e Spagna urge un cambio di passo, perchè così la presenza è inutile.
9 – Il successo in Italia
Il nostro paese il prossimo anno ospiterà la manifestazione e, a differenza del 1991, l’entusiasmo è alle stelle! Le due semifinali hanno registrato su Rai 4 oltre mezzo milioni di telespettatori con uno share pari rispettivamente al 2,2% e al 2,3%. La finale, invece, sulla Rete ammiraglia ha superato il 25%, risultato di primissimo piano. Il Direttore di Rai 1 Stefano Coletta, prima della vittoria dei nostri ragazzi, già aveva paventato la possibilità di trasmettere anche le semifinali su una rete generalista. Ora si spera che la felicità e l’orgoglio portino a organizzare un Eurovision senza intoppi e inutili polemiche.
10 – suspense
Da quando è stato modificato il sistema di voto e soprattutto il modo in cui vengono comunicati i risultati, il pathos è alle stelle. Gli ultimi 10 minuti dello show sono stati davvero al cardiopalma e i conduttori meritano i più vivi complimenti per essere stati in grado di mantenere l’attenzione al massimo. Un cambio di rotta avvenuto nel 2016 e perfezionato nel 2019, ma che è davvero molto, molto, molto coinvolgente. Nel 2022… toccherà ai nostri host, nella speranza di essere ancora nelle primissime posizioni per giocarci ancora la vittoria!