Dopo l’annuncio di Ludovico Tersigni come nuovo conduttore della quindicesima edizione italiana di X Factor, per il tavolo dei giudici è tempo di conferme

Svelato il nome di Ludovico Tersigni come nuovo conduttore e aperti ufficialmente i casting, la macchina organizzativa di X Factor è ufficialmente ripartita, l’unico tassello che mancava era soltanto l’annuncio dei giudici. E’ di pochi minuti fa la notizia della riconferma dell’intero quartetto, composto lo scorso anno da Emma, Mika, Manuel Agnelli ed Hell Raton.
Rimpiazzare dopo dieci anni Alessandro Cattelan alla conduzione è già un sostanziale cambiamento, per questo la produzione avrebbe preferito non destabilizzare ulteriormente il pubblico. Squadra che vince non si cambia, dice il proverbio, una lezione messa in pratica soltanto altre due volte nella storia del programma, ovvero nelle prime due edizioni targate Rai e nelle prime due targate Sky.
Un modo per una sorta di continuità al format che, troppo spesso, ha cambiato velocemente i propri giudici. Nel corso degli anni, dietro al bancone si sono alternati: Morgan e Mara Maionchi (7 volte), Fedez, Elio e Simona Ventura e gli stessi Manuel Agnelli e Mika (5 volte), Arisa (3 volte), Hell Raton e Emma (2 volte) più una lunga serie di partecipazioni one shot, tra cui ricordiamo: Claudia Mori, Enrico Ruggeri, Anna Tatangelo, Victoria Cabello, Skin, Alvaro Soler, Levante, Lodo Guenzi, Samuel, Malika Ayane e Sfera Ebbasta.
Lo show cambia struttura, la prossima sarà la prima edizione al mondo a dire addio alla storica suddivisione per categorie di sesso, età e formazione musicale. I quattro giudici rimarranno mentori di squadre eterogenee, composte sia da solisti che da band, attraverso una modalità di assegnazione e scelta dei finalisti incentrata esclusivamente sulla proposta musicale e sulla progettualità artistica.
Emma, Hell Raton, Manuel Agnelli e Mika si metteranno in gioco in modo nuovo, senza alcun limite, sconfinando fuori da ogni etichetta che preesiste al talento. Un cambiamento radicale ma anche naturale, per un format che punta alla contemporaneità e che, dopo tanti anni, rischiava di diventare anacronistico. Dopo la scelta di dare maggiore spazio ai brani inediti, per X Factor è tempo di rivoluzione.
Le dichiarazioni dei giudici di X Factor 15
Emma: «Sono davvero molto felice di ricominciare una nuova avventura con tutta la famiglia di X Factor! Non vedo l’ora di riabbracciare i miei colleghi giudici e di parlare di musica fino allo sfinimento come l’anno scorso. E poi sono curiosissima di affrontare questa nuova sfida senza le barriere dei generi. Per questo ringrazio tutti gli autori che sono riusciti a portare a casa questa bella scommessa. Saremo i primi nel mondo a farlo, è giusto così: basta limiti, basta ghettizzarsi, soprattutto nell’arte, quando si è veramente liberi si vivono emozioni ed esperienze molto più profonde, a parer mio».
Hell Raton: «Il mio intento per questa edizione 3.0 di X Factor è aggiungere, nel rispetto delle regole, un nuovo elemento al mio ruolo di giudice, portare un pezzo del mio immaginario e del mio lavoro per accompagnare i ragazzi nel loro percorso, lavorando – oltre che sul suono e sul repertorio – anche sulla visione. Sarà questa la mia sfida: trovare dei talenti e sperimentare con loro a 360 gradi. Non sarà facile ma voglio provare a lavorare non solo sul 3.0 ma anche in 3D!».
Manuel Agnelli: «Quando un programma, un progetto è così importante è sempre difficile trovare il coraggio e la disponibilità per cambiarlo pensando di poterlo migliorare. Spesso le volontà restano pensieri e parole e si viene tacciati di presunzione o ingenuità. Ci vuole tempo. Nella scorsa edizione si sono viste le prime avvisaglie di un cambiamento che, fra alti e bassi, è iniziato qualche anno fa e che quest’anno andremo ad amplificare ulteriormente. Un talent che diventa definitivamente un contest. Un progetto che si apre non solo a generi musicali poco rappresentati in tv, ma soprattutto ad un approccio nei confronti della musica non per forza condizionato dalle scelte e dalle convenienze del mercato. Meno condizionato, in realtà, anche dalle esigenze della televisione stessa. Perché è cambiata la percezione della gente e quello che in teoria non dovrebbe essere televisivo finalmente lo è diventato. Lo hanno dimostrato ad esempio, l’anno scorso, i Little Pieces of Marmelade e N.A.I.P., che sono arrivati in finale e se la sono pure giocata. Questo è un progetto più contemporaneo, che non insegue più gli eventi ma che li alimenta e talvolta li scova o addirittura, come nel caso dei Maneskin, li genera. Un programma che fa del racconto della musica in televisione il proprio centro. Non è poco in questo momento storico. Il racconto, la trasmissione dell’esperienza servono a tutti e sono più importanti del trovare a tutti i costi l’ennesimo fenomeno. È un esperimento tutto italiano. Perché è qui che abbiamo combattuto per questo. L’abolizione della suddivisione in categorie è una svolta importante, succede solo da noi. Ci permetterà di approfondire i diversi approcci musicali in maniera più netta e più libera dai paletti del format. Ma è solo l’inizio ed è solo uno degli aspetti. È la natura del programma, grazie alle persone che lo compongono e progettano, che cambia sempre di più. Con la giusta velocità e la giusta misura per non fare i situazionisti o i ribelli della domenica, ma in maniera netta.Le persone contano. Più dei format. Sono contento di fare parte di questa piccola rivoluzione e orgoglioso di esserne parte attiva».
Mika: «X Factor Italia è espressione musicale e artistica dell’individuo. È uno show che provoca e alimenta la libertà di espressione. Ora più che mai, la rimozione della suddivisione nelle tradizionali categorie non è solo un fantastico passo avanti, ma è anche necessario. Un artista non dovrebbe essere predefinito in base al sesso o all’età. Un artista non deve competere sulla base di queste divisioni, ma sulla forza della propria visione artistica e musicale. Sono così felice che X Factor Italia sia il primo Paese al mondo ad avere il coraggio di farlo».