La bella stagione deve ancora cominciare e già abbiamo un papabile tormentone dell’estate 2021. Al grido di “hai risolto un bel problema ma poi me ne restano mille”, la classe senza tempo di Orietta Berti abbraccia la contemporaneità di Fedez e Achille Lauro. Ecco la nostra recensione.

Fedez Achille Lauro Orietta Berti Mille

Nel marasma estivo dei tormentoni preconfezionati, molti dei quali già fuori e altri che sicuramente usciranno, si insinua nelle nostre menti Mille, la curiosa proposta stagionale di Fedez, Orietta Berti e Achille Lauro: il trio che non ti aspetti. Niente sonorità gitane, giri di chitarra andalusi o una serie di accordi che ricordano anche solo vagamente il fertile terreno del reggaeton. Questa volta il viaggio non è geografico, bensì nel tempo… grazie ad un inciso prepotentemente retrò.

Funziona perchè rappresenta qualcosa di fresco e di nuovo, soprattutto rispetto alla moltitudine di cose trite e ritrite che da qualche anno hanno monopolizzato il mercato delle canzoni estive. Apprezzabile la scelta di puntare sull’imprevisto, preferendo un litorale che si ispira agli anni ’60, ovvero al periodo della nascita dei veri tormentoni, piuttosto andarsi ad imbottigliare nel traffico del solito sound latino, un genere tendenzialmente saturo che forse ha un tantino stufato l’Italia intera, isole comprese.

Da questo punto di vista, ottima la produzione di d.whale, che riesce ad infondere una certa leggerezza, assolutamente non scontata. Dopo il suo “Bam bam twist”, Achille Lauro torna a mescolare le carte tra passato, presente e futuro, mentre per Fedez si tratta invece di un battesimo, di un esperimento un po’ inedito, ma super convincente. Ad uscirne ancora una volta in maniera splendida è Orietta Berti, che si ritrova a metà strada tra la provocazione e la sua comfort zone.

Questo e molto altro ancora è “Mille”, un agglomerato di trasversalità ed esplosività, che ci accompagnerà con entusiasmo in questa estate dal sapore nuovo, refrigerandoci dall’afa e dai soliti cliché da spiaggia. Niente ombrelloni, niente cocktail alcolici (al massimo una Coca Cola), niente sole e niente mare. Insomma, un tormentone atipico e fuori dal tempo, senza gente che urla il proprio nome all’inizio o a metà della canzone…. ergo: una ventata e una boccata d’aria fresca.