Simone Avincola, in arte semplicemente Avincola, è un giovane cantante romano classe 1987. Salito alla ribalta dopo la partecipazione a Sanremo Giovani con il brano Goal! con il quale però non riesce a qualificarsi per la finale, ha recentemente pubblicato il singolo Limone in feat. con Giorgieness. Lo abbiamo intervistato in questa occasione.

Ciao Simone, è un piacere averti qui! Iniziamo parlando del tuo ultimo singolo, la collaborazione con Giorgieness sul brano “Limone”. Com’è nato questo duetto?
Piacere mio! Avevo già scritto la canzone, la prima versione infatti sta nel mio album. In quella versione era tutto scritto in prima persona, come se fossi io all’interno di quella cucina e nella relazione. Poi ho pensato che però sarebbe stato bello trasformarla in un dialogo tra due persone. Conoscevo Giorgieness artisticamente ma non c’eravamo mai incontrati. Mi è venuta in mente lei perchè mi piaceva molto come scrive ed anche perchè ha un’interpretazione decisamente particolare. La canzone è un po’ malinconica e lei è riuscita ad incastrarcisi dentro alla perfezione. È stato bello sentire Limone con una protagonista donna.
Che bilancio faresti di questi primi 6 mesi del 2021?
Personalmente positivo, al di là di quello che stiamo passando tutti. Sono stato a Sanremo realizzando uno dei miei sogni facendomi ricordare come quello del pallone, testimoniando la mia felicità. Poi c’è stato l’album, questo duetto, il tour che finalmente parte. Non mi posso lamentare.
Il tuo disco è stato il primo disco ad uscire di quelli dei partecipanti a Sanremo. Qual è stata dunque la genesi di quest’album?
Lo progettavo da tanto. L’etichetta mi continuava a dire “Aspettiamo il momento giusto!”. Fosse per me sarebbe uscito anche due anni fa, avevo già tutti i pezzi pronti. L’attesa però è stata ripagata perchè sono riuscito ad entrare a Sanremo. Non amo molto riascoltarmi ma risentendo questo disco sento tutte le esperienze che ho vissuto e che si sono riflesse poi nelle canzoni. È una specie di viaggio.
Una volta analizzato l’album nella sua interezza avresti comunque portato a Sanremo “Goal!” o avresti scelto altro?
Sono molto felice di aver scelto Goal! Innanzitutto è un pezzo molto orecchiabile, giusta per Sanremo. È un brano che parla di riscatto personale, che con una velata malinconia cerca di parlare del senso positivo delle cose. Si adattava perfettamente al momento storico che stiamo vivendo. Ho avuto anche un grandissimo riscontro, tantissima gente si è sentita rappresentata dal pezzo. È lo scopo per cui scrivo alla fine.
Com’è stata l’esperienza di Sanremo? Stressante, divertente, piacevole? Ci ritorneresti?
Tutto quello che hai detto! (ride ndR). Inizialmente ero felicissimo, è stata una botta di adrenalina incredibile. La soddisfazione principale è stato essere lì dopo tanta gavetta. Il direttore d’orchestra che mi ha diretto è un mio caro amico, Edoardo Petretti, che è anche il pianista del mio gruppo. Siamo cresciuti insieme da zero quindi anche quella è stata una grande emozione. Sarebbe bellissimo riuscire a ritornarci, anche solo come turista (ride ndR)! Però ci deve essere il pezzo giusto, non scrivo le canzoni a tavolino.
Cosa dobbiamo aspettarci dal tuo tour?
Non ne ho la minima idea! Ho iniziato da poco a fare le prove e dopo le prove capirò. Non vediamo comunque tutti l’ora di suonare. Il disco è sempre un pretesto per tornare a suonare e conoscere le persone, vedere le loro reazioni. Verranno eseguiti tutti i brani del disco, alcuni anche riarrangiati perchè mi piace molto non rendere il tutto statico.
Qual è la tua canzone di cui sei più orgoglioso?
Di sicuro Goal! è il brano che più mi ha dato soddisfazioni ed essendo l’ultima che ho scritto è anche la più vicina al mio stato d’animo attuale. L’altra è sicuramente Un gelato verde perchè è stata, se non mi ricordo male, la prima che ho scritto dell’album.
Cosa dobbiamo aspettarci dal tuo futuro musicale dopo il tour?
Dopo il tour estivo sicuramente faremo date autunnali ed invernali. Poi sto scrivendo in questo periodo quindi mi piacerebbe molto far uscire qualcosa di nuovo. Dopo l’esperienza di Limone mi piacerebbe proseguire con la scrittura a più mani. Mi incuriosisce molto mischiare i mondi e le esperienze di più persone.
Ti senti più autore o più cantante?
Più autore, senza dubbio. Come cantante canto semplicemente ciò che scrivo, sono interprete di me stesso. Non ho mai studiato canto, ho fatto ovviamente lezioni con la vocal coach prima di Sanremo. La scrittura per me è sempre stata un passatempo. Mi hanno più volte proposto di partecipare a dei talent ma ho rifiutato, non perchè io sia snob ma perchè non ritengo sia il mondo adatto per me.
Che consiglio daresti ad un giovane artista che vuole emergere?
Non mollare mai e crederci sempre. Bisogna anche avere il coraggio di non ascoltare gli altri, di fare anche degli sbagli pur di fare qualcosa che si ritiene giusto fare in un particolare momento. Nel caso andasse male si è comunque imparato qualcosa!
Qui potete vedere il lyric video di Limone: