Aperto fino alle ore 24.00 di oggi, lunedì 12 luglio, il bando per le città che si candidano ad ospitare l’Eurovision Song Contest. Ecco i requisiti richiesti

La vittoria dei Maneskin ha regalato all’Italia l’onore e l’onere di accogliere la prossima edizione dell’Eurovision Song Contest, per la terza volta nella storia della kermesse. Napoli e Roma hanno già ospitato nelle due precedenti occasioni, rispettivamente nel 1965 e nel 1991, ma quali sono le città favorite per ricoprire tale ruolo?
Dallo scorso 7 luglio fino a questa notte a mezzanotte, i comuni che vogliano inoltrare la propria candidatura ufficiale hanno la possibilità di inviare una pec all’indirizzo amministratoredelegato@postacertificata.rai.it per manifestare il proprio interesse. La città ospitante sarà selezionata dalla Rai sulla base di una serie di requisiti stabiliti dall’European Broadcasting Union (EBU).
Tra le caratteristiche richieste, la città ospitante: deve essere dotata di almeno un aeroporto internazionale che disti non più di un ora e mezza dalla sede; deve disporre di un’offerta alberghiera di oltre 2.000 stanze nelle aree contigue all’evento; deve possedere un’arena al coperto, dotata di aria condizionata, con una capienza che va dagli 8.000 ai 10.000 spettatori.
La struttura logistica intorno all’area principale, inoltre, deve essere in grado di supportare le esigenze della produzione con: infrastrutture per la sicurezza, un centro stampa per 1.000 giornalisti, un’area per le delegazioni che includa i camerini degli artisti, strutture per il personale ed uffici, un’area per l’hospitality, servizi per il pubblico come toilettes e punti per la vendita di cibo e bevande.
La struttura designata, infine, oltre possedere tutti i requisiti necessari per realizzare una produzione di alto livello, deve essere disponibile in esclusiva per le sei settimane prima dell’evento, per le due settimane destinate allo show (la cui messa in onda è prestava per il mese di maggio) e per la settimana successiva per il disallestimento. Quindi, per un totale di nove settimane.
Tra le città che potrebbero rispettare questi requisiti c’è indubbiamente Milano, con la doppia ipotesi che riguarda il Forum di Assago e il Palazzo delle Scintille di City Life. In piedi le ipotesi di Roma, con la capitale che punterebbe tutto sul Palazzo dello Sport, Torino con il suo Pala Alpitour e Bologna con la Unipol Arena di Casalecchio di Reno, la location con maggior capienza tra quelle citate.