Quattro chiacchiere con Valeria Fusarri, in arte Ciao Sono Vale, per parlare del suo secondo progetto discografico intitolato “Alt”, un lavoro autobiografico ed eclettico

Partiamo dal tuo nuovo ep “Alt”, a cosa si deve la scelta del titolo?
«”Alt” ha per me due significati, il primo è: fermati, respira, ragiona sulle cose, cerca di metterci la testa e il cuore in determinate situazioni. Il secondo, invece, si riconduce all’abbreviazione di “alternative”, ovvero il genere in cui mi identifico di più».
Un lavoro anticipato dai singoli “Kill Bill”, “Xanax” e “Tutto ciò che vuoi”, sei contenta della risposta del pubblico per questi primi tre estratti?
«Assolutamente sì, a cominciare da “Xanax”, la canzone più introspettiva del mio repertorio, ho trovato un riscontro positivo da parte della gente. In generale sono contenta dei risultati ottenuti, aver vinto Musicultura con “Tutto ciò che vuoi” è stato un qualcosa di importante per me, mentre “Kill Bill” è il singolo che mi ha avvicinato alle radio nazionali. Insomma, tre brani che hanno rappresentato molto per me».
Tra gli inediti, invece, mi ha molto colpito il sound estivo du “Uragano”. Com’è stato calarsi in questi nuovi panni?
«In realtà non è stato complicato, perchè ho sempre ascoltato musica estiva e mi è sempre piaciuta. Mi sono ritrovata a sperimentare questo genere, mi sono divertita tantissimo ed è stato bello poter entrare in una parte leggera di me, più scherzosa e meno riflessiva».
A chiudere l’ascolto è “Forza della gravità”, traccia dall’interpretazione molto sentita. Ci racconti qualcosa in più su questo pezzo?
«Questo pezzo è nato qualche anno fa insieme a Federico Maccaferri, ci siamo basati su storie che abbiamo vissuto nella nostra vita. La mia vecchia relazione è stata per me in questo caso uno spunto e uno sfogo, parlando di qualcosa che non c’è più, tirando fuori tutto quello che avevo ancora dentro».
Quali sono gli elementi in comune e le principali differenze tra “SOS” e “Alt”?
«In comune c’è la direzione, dove voglio andare, raccontando tutte le mie emozioni a ruota libera, senza dover avere per forza qualche filtro. Trovo questo molto coerente, perchè sono riuscita a mantenere la mia autenticità a livello di scrittura. Più che differenze, invece, noto un passo successivo, perchè abbiamo lavorato a brani di diverso genere e il risultato è sicuramente evolutivo».
In conclusione, quali caratteristiche ti rendono orgogliosa di questo progetto?
«Sono orgogliosa di essere riuscita a togliere il freno a mano, di essere riuscita ad andare dritta come un treno, portando avanti i miei ideali, senza identificarmi per forza in un solo genere. E’ un disco che mi ha accompagnato in questo ultimo anno e mezzo, per questo motivo sono canzoni che hanno dei significati per me veramente importanti, perchè hanno segnato in maniera indelebile diversi momenti della mia vita».