Tre anni dopo aver stregato Sanremo con il brano Stiamo Tutti Bene, torna Mirkoeilcane con il nuovo singolo Povera Me

Mirkoeilcane

Dopo un lungo periodo di silenzio, è uscito lo scorso 18 giugno Povera Me, il nuovo singolo di Mirkoeilcane.

Il brano segna il ritorno del cantautore tre anni dopo il Festival di Sanremo e la conquista della Targa Tenco per la Miglior Canzone con Stiamo Tutti Bene.

Povera me è il racconto di un uomo immerso nel tentativo di immaginare una delle infinite strade dell’universo femminile e, nel mentre indaga queste possibilità, prova anche a raccontare il mondo dell’arte, attraverso la narrazione del videoclip ufficiale.

Primo di una serie di singoli che accompagneranno verso l’uscita del suo terzo album di inediti, Povera me è frutto di una nuova stagione compositiva per Mirkoeilcane, che per il brano si è affidato al lavoro di produzione di 3D, tra i producer che più hanno segnato la storia recente del panorama rap e urban della capitale.

Intervista Mirkoeilcane

In “Povera Me” cerchi di raccontare l’universo femminile. Com’è nato il brano?

«In realtà il brano era al maschile, ma poi ho pensato che Povero Me è un pezzo del grande Francesco De Gregori. Non me la sono sentita di competere con un artista di così alto rango e per questo ho trasformato la canzone al femminile, cercando un mood leggero. Ci tenevo ad affrontare questo argomento seppur in maniera piuttosto ironica.»

E’ stato difficile immedesimarti nel pensiero di una donna?

«No, non è stato difficilissimo. Non credo di avere uno spiccato lato femminile però è stato bello lavorare a questa idea.»

Dal punto di vista produttivo e sonoro ho notato un cambio di rotta. Come mai?

«Sicuramente è dovuto a questo periodo difficile. Restare isolati per così tanto tempo mi ha portato a riflettere sul fatto che condividere è bello, fondamentale per un artista. Tutte le precedenti canzoni sono state scritte e arrangiate da me. È un processo un po’ limitativo, quindi ho pensato di trovare dei collaboratori almeno nella parte dell’arrangiamento. Il mio è un approccio da cantautore e non sempre totalmente efficace.»

Molto divertente anche il videoclip!

«Sono d’accordo, è stata una bella idea! Beatrice, la regista, è brava e ha trovato una chiave che lo rende speciale. Non è che il primo capitolo di una serie che avrà un seguito nei prossimi mesi…»

Non è la prima volta che descrivi con ironia la fine di una relazione. Come è cambiato il tuo modo di raccontare l’amore?

«Siamo figli delle nostre esperienze e in questo ci ha messo lo zampino anche la pandemia, che mi ha portato ad alleggerire alcuni punti. Mi è sembrato giusto portare al pubblico un sorriso, visto che nell’ultimo anno e mezzo ci siamo intristiti tutti quanti.»

Per esempio in “Se ne riparla a settembre” hai parlato dello stesso argomento, ma in una chiave diversa.

«Non è facile raccontare l’amore e il segreto sta proprio nella capacità di trovare un diverso punto di vista.»

Sono passati tre anni da Sanremo e dalla vittoria del Premio Tenco sui social hai scritto “Grazie per la pazienza”. Come mai ci hai fatto aspettare così tanto?

«Credo che a volte stare in silenzio valga tantissimo. Quante canzoni sulla pandemia sono uscite in quel momento? Non voglio giudicare nessuno, ma le mie canzoni vorrei che parlassero più di una ripartenza! Poi… se uno non ha niente da dire, meglio che stia zitto!»

L’ultimo anno e mezzo quanto ha modificato il tuo modo di scrivere?

«Non so, non molto. Quel periodo è rimasto vagamente incompiuto, non l’ho preso con leggerezza, l’ho vissuto male e mi ha allontanato in certi momenti dall’obiettivo principale. Ma poi si ritorna sulla strada ed eccomi qua!»

Stai lavorando al nuovo disco?

«Il nuovo disco ancora non è pronto, ma c’è già una bella scelta di quantità di canzoni da metterci dentro. Ci stiamo lavorando!»

Foto di Beatrice Chima