XFactor, Sanremo e svariate certificazioni oro e platino. A tre anni dal suo ultimo album “Bengala”, Lorenzo Fragola torna protagonista con un nuovo singolo estivo, “SOLERO”. Un brano fresco, pieno di energia dal sound anni ’80. Con lui ci sono anche i The Kolors.

Ci siamo lasciati un pò di anni fa con i Ray-Ban, la vodka, l’odore del mare e ci ritroviamo con “Solero”. Vuoi raccontarmi la genesi del tuo nuovo singolo?
<<Allora questo nuovo singolo diciamo che è un brano un pò one-shot che ho scritto durante il primo lockdown e che inizialmente volevo cantassero solo i The Kolors. Poi l’anno scorso per vari motivi non è uscito e parlando con la Sony abbiamo approfittato di questa cosa optando per il duetto. Posso già dire comunque che “Solero” non rientrerà nel mio nuovo album, è stata un’occasione unica e l’abbiamo colta al volo.>>
C’è un motivo speciale per il quale hai scelto Stash?
<<Ma diciamo che intanto abbiamo vinto un talent lo stesso anno, io XFactor e loro Amici quindi abbiamo mosso possiamo dire i primi passi insieme. La prima volta ci siamo conosciuti agli Mtv Awards dove io avevo vinto il “Best New Artist” e anche loro avevano vinto altro e poi devo dire che questa mia seconda vita come autore mi piace molto. E’ una cosa che accompagna il mio percorso artistico e finora mi sta dando molte soddisfazioni per cui quando ho sento il beat che andava sulla direzione tipica loro con questo funk che in realtà non so neanche definire benissimo allora ho deciso di scrivere per loro. A volte scrivo in generale e poi i pezzi qualcuno li canta, altre volte scrivo pensando già all’artista che dovrà cantare, in questo caso appunto i The Kolors.>>
L’intenzione di scrivere anche per altri c’è da sempre o è un percorso iniziato tre anni fa quando è uscito il tuo ultimo album?
<<In realtà c’è da sempre, considera che più di tre anni fa avevo scritto un pezzo per una storica band k-pop orientale che poi l’ha utilizzato per la loro reunion. Come fossero dei Backstreet Boys asiatici.>>
Allora prossimo step scrivere un brano per i BTS o no?
<<Eh! diciamo che sarebbe un attimino un goal della vita. Tra l’altro questa canzone l’ho scritta in Olanda, ad Amsterdam, nello studio dove Ed Sheeran aveva a sua volta scritto dei pezzi del suo ultimo album ma poi davvero ho sempre scritto anche per artisti stranieri al di fuori dell’Italia perché la scrittura in inglese è una cosa che ho. Qui sono stato anche autore di “Margarita” di Elodie e Marracash, brano che è uscito due/tre anni fa ma che avevamo scritto prima. Ho sempre scritto e mi ha sempre dato grande soddisfazione, poi chiaramente sono rimasto un pò fermo anche a causa lockdown, non ho potuto fare lavoro di produzione perché spesso ero giù a casa mia in Sicilia ma nonostante questo ho fatto quello di scrittura. Poi anche per una scelta di non uscire per esserci per forza ed esser visibile ma perché ho qualcosa da dire convinto e contento di ciò che ho fatto, io ad esempio non ho mai pensato ad un repack perché per me non ha senso dire le stesse cose due volte.>>
Tornando a “Solero”, ci sono molte sonorità che ci riportano agli anni ’80 come gli ultimi brani proprio dei The Kolors. Se fossimo in quegli anni a chi lo farei cantare il tuo singolo?
<<Ma devo pensarci perché non è una domanda facile… ti dico Luca Carboni che è il primo che mi viene in mente.>>
Con il singolo è uscito anche il video ufficiale di “Solero”. Mi piacciono molto gli outfit e la location. Dove l’avete girato?
<<L’abbiamo girato a Villa Crespi a Milano circa una settimana e mezza fa.>>
Il concept del video è un’idea tua?
<<In parte è mia. Abbiamo pensato alla modalità più consona per non fare sembrare che io fossi il quarto dei The Kolors e che invece loro fossero miei ospiti. Ci siamo rifatti al concerto dei Maroon 5 per Victoria’s Secret dove ci sono loro che suonano con le modelle. C’è un pò di sensualità, di ammiccamento e di provocazione perciò secondo me quel mondo è quello giusto, è vero che è legato all’alta moda però può anche esserci una band che suona e le modelle che si divertono.>>

Hai alle spalle 13 dischi di platino, 3 dischi d’oro e tanti altri traguardi importanti che hai raggiunto. Che significato ha per te questo ritorno e come è cambiato Lorenzo Fragola in questi tre anni?
<<Tornare a pubblicare un singolo dopo tanto tempo porta delle ansie, una volta che però il brano è uscito si annulla tutto. Ti ricarichi di energia positiva e dici – “ok ho fatto questo, adesso voglio fare altro…” – hai voglia di buttar fuori tutto ciò che hai accumulato quando non pubblicavi nuova musica. Il fatto invece di come sono cambiato io non lo so… (ride), per me è troppo difficile autodefinirsi nel cambiamento perché poi tu sei sempre te stesso. E’ vero che si matura e cambiano le prospettive come per tutti in questo periodo. Abbiamo rimesso al centro le priorità interrogandoci anche molto su noi stessi. Ecco io adesso posso dirti di sentirmi molto meno inesperto nel gestire l’emotività, arriva un momento in cui hai finalmente più confidenza con quello che sei, ecco mi sento cambiato da questo punto di vista, ho più serenità nell’affrontare le cose e consapevolezza nel cosa mi va di fare. Cosa sono e come prendere le cose che mi accadono.>>
Perché il titolo “Solero”?
<<Il titolo in realtà l’ha dato Federica Abbate, io non riesco sempre a trovare titoli per i miei pezzi. Non lo so il richiamo sicuramente è al gelato, anzi più che al gelato al colore forse. Solero che poi è una di quelle cose che c’è sempre ma non sai mai chi lo mangia…(ride).>>
Sei partito da XFactor, poi hai fatto il Festival di Sanremo e diversi dischi. E’ cambiata secondo te in questi ultimi tre anni la musica italiana e dove ti collochi tu con la tua?
<<Com’è cambiata posso dire di averlo vissuto in prima persona, mi ricordo che quando sono uscito con le prime cose l’attenzione era su ITunes ad esempio oppure YouTube, cioè canali che oggi hanno lasciato spazio a Instagram e Tik Tok. La musica è cambiata perché non c’è la stessa attenzione, prendi le radio che prima ti facevano ascoltare un successo e lo facevano partire. Quando passava un pezzo l’attenzione era molto più alta, ora che invece scegli tu cosa ascoltare è più un valore aggiunto che il valore principale. Anche la scrittura è cambiata, oggi ascoltare un album sembra una cosa lunga, difficile… quasi impegnativa, una volta invece rappresentava un momento dove finalmente scoprivi tante canzoni nuove. Così cambiano le dinamiche degli artisti. Poi dove mi vedo io con la mia musica? Direi nel genere pop più ampio del termine, che ha dei richiami su tanti mondi e che può permettersi di esserci e non esserci ma quando è presente è perché ha voglia di dire qualcosa.>>
Nuovi artisti coi quali ti piacerebbe collaborare?
<<Sicuramente Blanco che è molto bravo, poi mi piace Ginevra e tanto Casa di Lego che secondo me ha una voce spettacolare. Mi piacerebbe scrivere un pezzo per lei.>>
E’ un brano, “Solero”, che da il via ad un nuovo percorso artistico di Lorenzo Fragola o no? E poi cosa dobbiamo aspettarci dal nuovo album?
<<Sinceramente non mi sono chiesto se è un nuovo percorso o la prosecuzione di qualcosa, magari è un qualcosa che ora ha una veste diversa. Uscirà un nuovo album e so che sono canzoni mie e che mi piacciono, questa è la cosa più importante, non c’è nessuna strategia dietro tipo di featuring tattici per promuovere. Sarà un album di canzoni che può piacere come non piacere, io sono comunque molto felice di quello che sto facendo e vivrò tutto molto più tranquillamente rispetto al passato. E’ una questione di stato mentale, non sceglierò le canzoni più “utili” ma quelle più vicine alla mia anima. Ci saranno dei brani che magari andranno in direzioni diverse ma non mi importa perché fanno tutti parte del mio raccolto. Mentre in “Bengala” raccontavo la difficoltà di crescere, questo nuovo album rappresenterà un arrivo consapevole.>>
Cosa deve trasmettere “Solero”?
<<Posso dire che è un pezzo che fa muovere, ma che parla anche di relazioni, perciò mi auguro che le persone lo ascoltino come alternativa ai pezzi dove non c’è voglia di raccontare qualcosa ma solo di accompagnare l’estate. “Solero” vuole dire delle cose, perciò può essere ascoltato con leggerezza ma anche no, diciamo che è un brano inedito per quello che secondo me c’è ora nella musica estiva.>>