Esce oggi “TAUROTAPE3” (Island Records/Universal Music Italia), il nuovo progetto discografico del trio romano TAURO BOYS. L’album, ultimo capitolo della loro fortunata trilogia, si compone di ben 14 tracce ed è impreziosito dai featuring di colleghi e prima di tutto amici, come Ariete, Joe Scacchi e Tommy Toxxic, gli Psicologi e Tutti Fenomeni.
In una lunga chiaccherata con Arduino (Prince), Giovanni (Yang Pava) e Maximilian (MXMLN) abbiamo ripercorso la nascita del nuovo album, il processo creativo che li ha accompagnati in studio di registrazione nell’arco di questi due anni di silenzio, quali sono state le tracce più difficili da portare a casa e quelle che gli hanno fatto pensare “C***o, questa spacca!“. I tre giovani artisti romani, classe 1996, ci anche hanno raccontato come sono nate le nuove collaborazioni all’interno del tape e il loro rapporto con Internet.

È finalmente uscito “TauroTape3”, il terzo capitolo della vostra saga in musica. Cosa possiamo aspettarci da questo disco e in che cosa si differenzia dalle vostre produzioni precedenti?
Prince: “Sicuramente è un progetto più curato, con maggiore qualità e che presenta una chiara evoluzione a livello sonoro. Abbiamo lavorato con attenzione alle differenti tracce e ai beat utilizzati nel nuovo album. Questo denota sicuramente che il nostro approccio è cambiato e maturato, perché il primo ‘TauroTape‘ (del 2017 ndr.) era proprio “cotto e mangiato”, con dei beat che suonavano alla buona. Siamo dell’idea che i nostri progetti suonino sempre meglio con il passare degli anni. Siamo proprio contenti del risultato finale. Non restiamo mai fossilizzati su un certo genere. Le batterie sono quelle della 808, c’è la chitarra elettrica tipica di ‘Alpha Centauri‘ (l’ultimo album del 2019 ndr.), ma anche il basso distorto e più underground del primo tape. I nostri fan ci riconosceranno.”
“TauroTape3” è un disco sperimentale, perché al suo interno si sentono tante influenze e generi diversi (pop, rap, elettronica, dance) che si mescolano tra di loro in maniera intelligente. Penso che il vostro punto di forza sia il fatto di non sentirvi in obbligo nell’incasellarvi a tutti i costi in un genere preciso…
Yang Pava: “La logica che viene seguita da molti artisti è quella di fare un disco contenente una varietà di generi e sound, vedere quale funziona meglio e proseguire incidendo altri dischi dello stesso filone. Noi non abbiamo mai fatto questo discorso, nel senso che nel nostro storico abbiamo sicuramente delle tracce che hanno funzionato di più, come ‘Bella Bro’, ma non abbiamo mai seguito una logica di mercato. I nostri ‘TauroTape’ contengono sempre un po’ di tutto: pop, rap, trap, elettronica e dance, come nel caso di una delle nuove tracce ‘Roma Suono Dimensione’.
MXMLN: “Siamo in tre, sulla stessa lunghezza d’onda, ma con tante influenze e visioni diverse che rendono i nostri album un mix di più generi. Un ‘TauroTape’ dev’essere caratterizzato necessariamente da una diversità di genere.”
Com’è il vostro processo creativo in studio e come riuscite a mettere d’accordo tre teste diverse?
Prince: “Non c’è un approccio preciso. Prima cerchiamo di capire il mood della giornata. Può capitare che ci si trovi in sintonia su una determinata idea, ma ogni tanto si va anche a scatola chiusa, scegliendo un beat e scrivendoci sopra. Non abbiamo un metodo preciso e predefinito.
Yang Pava: “Quest anno siamo riusciti a lavorare tutti e tre insieme in studio e abbiamo creato tanti pezzi sul momento. C’è anche chi porta una traccia già iniziata, a partire da un ritornello abbozzato, oppure scrive una sfrofa da solo. Penso sia molto figo quando scriviamo un pezzo singolarmente, perchè a partire da una semplice base e ricevendo le stesse vibes, spesso finiamo per confezionare una canzone che tratta dello stesso argomento senza saperlo. Ci conosciamo dal liceo, siamo sempre insieme e le esperienze che viviamo nel quotidiano sono sempre simili. Credo che sia un nostro punto di forza. Non c’è bisogno di parole per intenderci.“

Ed è anche quello che è successo con “Jeans“, uno dei tanti feat. del disco (con gli Psicologi). Leggevo che ognuno di voi ha scritto la sua parte…
MXMLN: “Esatto! Kiddrast era con noi in studio durante quella sessione di scrittura ed è nato tutto in maniera spontanea e casuale. È stata la seconda traccia realizzata durante quella sessione. Ci siamo ritrovati allineati in termini di sound e scrittura, partendo dallo stesso concetto. Ognuno ovviamente lo ha reinterpretato a modo suo. Nel pezzo, c’è una parte più incentrata sullo skate e una sul jeans e sulle sue sfaccettature.“
La scenografia del vostro album è rappresentata da Tauro City, una città immaginaria in una società utopicamente perfetta e che fa da culla al disco. Come è nata la scelta di questa estetica e narrativa per il disco?
Yang Pava: “Tutto ruota intorno ai nostri ‘Tauro Tape’, la madre di tutto il progetto. Il nostro mondo è sempre stato diverso da quello di un artista trap, indie o elettronico. Siamo, come dicevi prima, un mischione tra tante cose diverse, ma che proprio per questo motivo si differenzia e vuole essere qualcosa di unico.”
Prince: “Tauro City in sostanza è la città che fa da sfondo al nostro Tauro World. È anche il titolo di una delle canzoni contenute nel disco ed è un modo tutto nostro di raccontarci e di rappresentare il nostro immaginario eclettico. Nel booklet del disco si trova anche un mini fumetto di 6-7 pagine (che riprende le illustrazioni visibili sul profilo Instagram dei Tauro Boys ndr), in cui andiamo a Tauro City e ci chiudiamo nel nostro Tauro Mondo per un periodo che equivale ai due anni di assenza dalla scena musicale. Ci siamo ripresi il nostro spazio e ora che la situazione sanitaria pare in via di miglioramento, (speriamo!), abbiamo deciso di rompere questo silenzio. Siamo pronti con la nuova musica!“
Troviamo anche diverse collaborazioni all’interno del disco, come Ariete, Joe Scacchi, Tommy Toxxic e Giorgio Guarascio (Tutti Fenomeni). Come sono nate e come avete scelto la voce giusta per ciascun feat?
L’unione Tutti Fenomeni + Tauro Boys ha sempre contraddistinto i nostri tape. Joe Scacchi e Tommy Toxxic sono nostri amici da una vita. Non avevamo mai colalborato tutti e cinque insieme, così ci siamo riuniti in studio un pomeriggio a Milano e abbiamo scelto di raccontare la nostra Roma, quella che abbiamo vissuto fin dai tempi delle medie. Gli Psicologi sono dei ragazzi in gamba, siamo anche andati in tour insieme. Ariete, invece, l’abbiamo conosciuta in studio. Ci eravamo sempre scambiati dei messaggi di stima sui social e volendo aggiungere una voce femminile in ‘XElisa2’, abbiamo pensato subito a lei. Sono tutte amicizie e artisti che stimiamo e le cui voci hanno reso questo progetto più variegato e meno plasticoso.
C’è un brano presente nel disco, in particolare, al quale siete maggiormente legati?
Prince: ‘Tauro City‘.
MXMLN: ‘Clown‘
Yang Pava: ‘Where are you from‘
Quello che vi ha fatto impazzire in fase di gestazione, scrittura e produzione?
Prince: “Sempre ‘Tauro City’. Ci siamo tornati più volte, il beat è stato rielaborato…”
MXMLN: ‘Tauro City’
Yang Pava: “Mi accodo a Tauro City, anche se secondo me non ci sono tracce difficili. Quando vuoi fare una canzone e non riesci a proseguire nella scrittura/stesura del pezzo, non devi mai sbattere la testa per ottenere a tutti i costi un risultato finale. Altrimenti il risultato finale è meccanico.”
Ed infine, quello che vi ha fatto pensare: “Questa spacca è troppo forte”?
Prince: “Sempre ‘Tauro City‘”.
MXMLN: “Non ce n’è una in particolare per me. Ci sono tante tracce fighe e diverse, che mi hanno dato altrettante sensazioni diverse.”
Yang Pava: “Anche secondo me ce ne sono diverse. ‘Colonna’, ‘Cobain Codeine’…”
Prince: “Sì, anche ‘Cobain Codeine‘”.
Yang Pava: “Direi ‘Suono Roma Dimensione’. Quando l’ho sentita ho pensato: ‘Questa è stranissima, ma che bomba che è. Spacca proprio‘.”
La vostra musica nasce sul web, dalla subcultura dello streaming: com’è il vostro rapporto con Internet oggi?
“La nostra musica ha chiaramente un rapporto molto forte con Internet. Intorno ai 15/16 anni, abbiamo iniziato ad ascoltare musica su YouTube e poi, con l’avvento della scena americana, ci siamo ritrovati tutti a squagliare SoundCloud per sentire i nuovi mix e i tape. La nostra generazione è figlia di Internet fin dai tempi del liceo e noi abbiamo sempre cercato di usarlo nella maniera più intelligente possibile.”
Cosa direste ai Tauro Boys prima di diventare effettivamente Tauro Boys, quando eravate tra i banchi di scuola?
“Impara ad usare bene i social network!”