E’ uscito “AMBIZIONE”, il nuovo album di Lele Blade. Con questo nuovo disco, il rapper campano scava dentro se stesso portando l’ascoltatore nel proprio immaginario fatto anche di insidie.

Da quanto tempo stai lavorando ad “Ambizione”?
<<Già un anno fa iniziai a lavorare a questo disco, era pronto a l’avremmo fatto uscire anche prima ma con questa situazione ci è sembrato inutile. Rimandando ho fatto dei pezzi nuovi e di conseguenza l’ho chiuso diversamente da come era pensato all’inizio.>>
Quanta difficoltà c’è stata?
<<Eh un pò, soprattutto all’inizio abituato com’ero a stare sempre in giro a fare “esperienze” mi risultava anche più semplice scrivere. Mi sono dovuto abituare a tutto questo e come ho detto in altre interviste ho dovuto scavare più dentro di me per cercare ispirazione per questo disco. E’ stato difficile ma dopo è stata una cosa che mi ha aiutato perché è come se avessi imparato a scrivere diversamente.>>
“Ambizione” di fare cosa?
<<Parlo di ambizione non solo a livello di carriera lavorativa ma in generale, anche quando semplicemente punti a diventare una persona migliore. L’ambizione per me è quella voglia e quella forza con la quale tu riesci ad andare avanti con degli obiettivi che magari non sono fissi, ma ti aiutano ad avere delle motivazioni per proseguire in tutto quello che fai.>>
Perché “Lele Blade”?
<<Allora ti dico da piccolo mi chiamavano Lele, ed è una cosa di famiglia perché mio zio mi aveva dato questo diminutivo. Poi iniziai a fare rap, il mio primo nome era “LeleLaLama” tutto attaccato, solo che quando capitava di partecipare a qualche battle di freestyle me lo scrivevano male… era quasi uno scioglilingua. Da li decisi di mettere lama in inglese che appunto è blade. La cosa della lama per me indica l’essere tagliente.>>
In che contesto musicale sei cresciuto?
<<Mio padre è un cultore della musica jazz, blues, jazz fusion… per me è musica all’ennesima potenza questa. Mi sarebbe piaciuto imparare a suonare uno strumento, ci ho provato per un pò di anni quando andavo alle scuole medie e mi iscrissi ad una classe pomeridiana dove si suonava. Il mio maestro voleva andassi al conservatorio ma poi feci tutt’altro. Sono cresciuto con un livello musicale alto grazie a mio padre e gliene sono grato.>>
Con “Ambizione” porti l’ascoltatore ancor di più nel tuo mondo e nel tuo immaginario. Quale nuovo lato di Lele Blade scopriamo grazie a questo nuovo disco?
<<Ma ti dico nei miei dischi ho sempre cercato di mettere dentro me stesso, nonostante non ci sia realmente riuscito come in questo album grazie a questo nuovo metodo di scrittura. Una scrittura quasi forzata. In passato ho parlato di amicizia, amore, rabbia e anche stavolta credo di essere stato completo, magari in maniera più approfondita perché sento di essere migliorato nel trattare determinate tematiche.>>

In questo album ci sono collaborazioni con diversi artisti tra i più importanti della scena hip hop campana e poi anche Ernia. Mi spieghi questa scelta?
<<Al di la del fatto che Ernia è una persona che stimo tantissimo, è un bravissimo ragazzo e con una penna fortissima, ecco al di la di questo volevo proprio che la gente mi facesse questa domanda: “Lele ma come hai scelto Ernia?…”, perché effettivamente è totalmente il mio opposto. Mi piace incuriosire le persone e stimolarle. Il pezzo glielo vedevo cucito addosso, fatto apposta per lui e credo sia venuto fuori qualcosa di bello.>>
Fare rap significa, secondo te, arrivare all’ascoltatore in maniera più diretta?
<<Ovviamente lo si può fare anche in un altra maniera, perché con l’arte in generale è possibile esprimere tutto ciò che vuoi, semplicemente il rap, prima soprattutto, era legato a delle tematiche più sociali perché viene dal popolo, è come se fosse stato creato da questo. E’ il genere “più povero” diciamo. Con qualsiasi altro genere musicale tu comunque puoi esprimere qualcosa perché la musica è libera. Blanco ad esempio è primo in classifica, è fortissimo e riesce ad esprimere tante cose.>>
Una frase: “L’ambizione è come l’arrivo di una scalata che non finirà mai…”.
<<Credo che fin quando c’è vita abbiamo la possibilità di migliorare e se riesci a restare concentrato, nonostante la vita privata, e tutte le cose che ti occupano spazio ed energie puoi sicuramente raggiungere degli obiettivi importanti.>>
A giugno è uscito il singolo “Just For Fun”, insieme a Yung Snapp, che ha dato il via alla tua collaborazione con Sony. Che sensazioni hai avuto all’inizio?
<<Sapevo che questo pezzo poteva essere interessante per gli ascoltatori perché in un certo senso abbiamo portato un suono molto americano legato alle nostre radici. Per me è una cosa figa e siamo riusciti a farlo bene anche a detta delle persone che l’hanno ascoltato. Questo pezzo è nato comunque come un freestyle ma nel vero senso della parola, poi spoilerando qualcosa su Instagram abbiamo visto che la gente iniziava ad appassionarsi e così l’abbiamo fatto uscire.>>
Il brano più difficile da chiudere.
<<Sicuramente quello con MV Killa, non tanto nella creazione quanto nel mixaggio.>>