BLAME & YANOMI: “ASPETTATEVI TANTA MUSICA FUORI DI TESTA”

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Blame, giovane artista classe ’99. debutta con il singolo “Karma vol.1” in collaborazione con il produttore Yanomi. Con il brano, Blame, dimostra a molti di non aver sbagliato strada.

Iniziamo con la domanda canonica, com’è nata “Karma vol.1“?

Karma, in collaborazione con il mio produttore Yanomi, nasce da esperienze personali legate a ciò che canto nel brano. Racconta del karma, di tutto quello che desideriamo a volte anche in maniera “sbagliata”. Spesso si desidera il successo, ma poi si perdono persone care a causa di quello… La canzone nasce quindi da quel sentimento”.

Il singolo si intitola Karma vol. 1, ci sarà anche un vol.2?

“Molto probabilmente sì. Questo brano serve anche per annunciare quello che stiamo facendo a parte, oltre al disco. La parte musicale del progetto è infatti accompagnata da un fumetto. Vol. 1 è la prima parte della storia che abbiamo raccontato nel fumetto”.

Con questo singolo di debutto sei subito entrato in due playlist di Spotify… c’è qualcuno che, buttandoti giù, ti diceva che non ce l’avresti fatta?

“Assolutamente! Anche se abbiamo avuto questo inizio bellissimo, ovviamente non mi considero “arrivato”.  Sono però molto soddisfatto! Ho avute molte persone che mi hanno detto che quello che stavo facendo fosse sbagliatissimo… Secondo loro avrei dovuto seguire un percorso di studi “certo”. Sono felice di non aver ascoltato queste persone e di aver continuato con la musica”.

Il Karma ha fatto il suo dovere…

“Sì, ha fatto il suo dovere (ride), vedremo cosa succederà a queste persone in futuro. Il karma dal mio punto di vista gli sta dimostrando che non ho sbagliato”.

A chi ti sei ispirato per il sound della canzone? Nel panorama italiano è difficile sentire un sound punk/rock come il tuo.

“Ho iniziato ad ascoltare musica rock con i miei genitori. Da piccolo il mio primo cd è stato quello dei Beatles. Poi ho iniziato ad ascoltare gli ACDC e poi mi sono spostato sul punk. Ho sempre ascoltato musica americana e inglese che ha caratterizzato gli anni 70/80. In America ultimamente il genere è tornato di moda. La voglia di mischiare la trap e il rap, generi più moderni, con il punk e il rock, ha aiutato a creare questo movimento nel quale mi ci sono ritrovato molto”.

Il brano è accompagnato da un fumetto disegnato da te, che si apre con la pagina dello sfogo. Qual è la miglior valvola di sfogo per te? Il disegno o la musica?

“Sicuramente la musica. Mi ritrovo da sempre a sfogare i miei sentimenti nella musica. Lo sfogo poi alla fine è personale, ognuno ha un modo di sfogarsi (artistico o meno) che è unico. Seguito dalla musica poi, mi sfoga anche scrivere, insieme sono diventate una cosa unica. La pagina dello sfogo ha riscontrato molto successo su Instagram! Un sacco di ragazzi l’hanno usato per buttare fuori tutte le loro emozioni, mandando a quel paese le persone che li avevano buttati giù”.

Yanomi, Blame, come vi siete conosciuti e cosa dobbiamo aspettarci dall’album in arrivo?

B: “Ho conosciuto Lorenzo tramite un nostro amico produttore. In quel periodo stavo facendo qualche lavoretto di produzione con un nostro amico in comune. Un giorno siamo usciti per una pizza, Yanomi ha ascoltato la cover che avevo fatto di un suo pezzo e abbiamo iniziato a sentirci. Lui ha iniziato a credere in me e a tutti i progetti che avevo in mente. Per quanto riguarda l’album aspettatevi molta musica fuori di testa! I brani toccano dei temi anche un po’ taboo. Vogliamo creare qualcosa di inaspettato che spero piaccia a chi la ascolterà”.

Y: “Abbiano sin da subito instaurato un rapporto che ci ha consentito di lavorare 7 giorni su 7 senza sentirne il peso, e continueremo così per un bel po’ di tempo. Karma è un’anticipazione di quello che sarà il nostro album, a cui stiamo lavorando da mesi e a cui lavoreremo ancora per molto. Il nostro obiettivo è quello di arrivare alle persone, e Karma ci sta già riuscendo”.

Blame tu sei italo-francese, hai in programma di scrivere anche in francese in futuro?

“Sono italo-francese di famiglia, mio papà è parigino, però non è una parte caratterizzante della mia vita. Fin da piccolo ho imparato tante lingue, sicuramente quindi ci saranno delle influenze straniere, forse più inglesi che francesi… Per il momento ti dico di no quindi”.

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