Questa sera al teatro Franco Parenti di Milano a partire dalle 20 ci sarà la seconda data de << La Mlanesiana >> con l’omaggio a Vàclav Havel. Abbiamo fatto 4 chiacchiere l’deatrice e direttrice Elisabetta Sgarbi.

Elisabetta, quando si immagina qualcosa (come portare avanti la Milanesiana in autunno) fino a che non la si mette in pratica e la si vive, non si ha mai un parere “reale”. Cosa le ha lasciato in questa occasione il primo appuntamento de “la Milanesiana” a Codogno?
” Ho conosciuto meglio un pittore, Pietro Antonio Magatti, e un periodo della storia della pittura, il 1700 Lombardo, in modo più approfondito. Interessantissime le connessioni con il 700 Veneto, la presenza di Tiepolo a Milano. Un racconto molto bello di mio fratello Vittorio Sgarbi, grazie alla sollecitudine di Andrea Ragosta.”
Cosa si aspetta da questi 2 appuntamenti a Milano?
E’ un programma molto vario. Questa ci sarà ottobre il ricordo di una straordinaria figura politica del secolo scorso, Havel, artista e presidente della democrazia Ceca postcomunista. Si avvera il dialogo tra Scienza e Letteratura.

Lei è una che cerca sempre, in qualsiasi ambito, di “creare cultura”, far crescere l’interesse e la curiosità. Quanto è difficile farlo oggi e in cosa trova le maggiori difficoltà?
Oggi come sempre la cultura vive il paradosso di essere essenziale alla vita come l’aria che respiriamo, e di essere considerata superflua e comunque non necessaria. Il fatto è che chiunque crei contenuti, o contenitori dove questi contenuti vengono espressi, sta seminando al buio, sta inviando lettere a sconosciuti che non si sa se arriveranno effettivamente a destinazione. Lo fa con la speranza che arrivino al destinatario, e la certezza che sia comunque importante farlo.
Come nasce l’idea della data oltre confini del 17 novembre, in quella che è una delle città più belle e ricche d’arte del mondo, Parigi?
“Nasce durante la Milanesiana. Avevo inviato gli Extraliscio in una serata con il Premio Goncourt Herve’ Le Tellier. A quella serata c’era anche l’ex console francese in Italia. Si sono entusiasmati ed è arrivato l’invito da parte del direttore dell’Istituto Italiano di cultura, Diego Marani, grande scrittore. A questo appuntamento poi si aggiungeranno un paio ancora di esibizioni in locali parigini. Credo molto nella forza della musica degli Extraliscio all’estero. EXTRALISCIO È LA NOSTRA STORIA. È un progetto culturale. Poi a Parigi, prima della loro esibizione, ci sarà un dialogo tra Ermanno Cavazzoni e Diego Marani.”
Lei che è una mente costantemente pensante, ha già in programma qualche novità per il futuro che ci vuole/può anticipare?
“”Stiamo iniziando a lavorare alla prossima Milanesiana, che sarà itinerante e spero molto, molto internazionale.”