Random : “Tirare fuori una cosa bella da una catastrofe è lo scopo della mia vita”

1 Condivisioni
1
0
0

È da qualche giorno uscito “La Ballata dei Gusci infranti ” il nuovo brano di Random che è la colonna sonora dell’omonimo film di Federico Biondi ispirato ai tragici eventi del terremoto che ha colpito le zone di Amatrice, Norcia e Visso nel 2016. Con l’occasione mi sono fatto una chiacchierata con Manu per capire anche i suoi progetti futuri.

Eccoci qua con con un nuovo episodio del tuo percorso di artista . Quanto sei contento di aver realizzato una bella cosa per te , ma anche coronato un sogno del tuo amico e produttore Zenit? 

“Che bello, è veramente un piacere ed un onore fantastico, sono sempre stato un amatore del cinema, specialmente dei film della Marvel, e mio padre ci portava tutte le domenica dopo essere stati in chiesa. Da li il mio pensiero a “come vorrei fare una canzone per il cinema” poi questa opportunità è arrivata a Zenit che ha sempre sognato di poter lavorare per questo settore ed è stato un traguardo. Inizialmente non dovevo fare io la colonna sonora della canzone, però è stato un traguardo incredibile anche per me, nel senso che l’ho assistito durante alcuni momenti della creazione della colonna sonora, mi faceva sentire i primi provini delle cose e mi spiegava come stava lavorando.”

Poi però ti hanno coinvolto attivamente 

“Si, perché Inizialmente nel film erano previste solo basi, una colonna sonora con strumenti. Ero carichissimo e felicissimo, mi ero anche già fatto una mezza idea del film e di quello che stava andando a fare Zenit quindi era anche più semplice”

14 ore poco più e avevate già pronta la canzone . Cosa ti ha ispirato particolarmente della sequenza di immagini viste? 

“Esatto, il bello è stato quello. Lui mi mandava le scene, e io mi ero già fatto una mezza idea prima di incontrarci, il giorno che ci siamo visti siamo stati dalle 10.30 di mattina fino alle 2 di notte in studio, l’ho riscritta, l’ho ricambiata, poi Sam se l’è presa così a cuore che ha sviluppato una sorta di amore paterno per questo progetto curandone ogni dettaglio.”

Il brano racconta con delicatezza il senso di perdita e come la precarietà della vita possa essere colmata da una possibile rinascita. Ne abbiamo parlato del tuo rapporto con la fede , per cui ti chiedo quanto questa tua fede ha aiutato la scrittura di questa canzone?

“Tantissimo, dare alla fine un messaggio positivo e tirare fuori una cosa bella da una catastrofe è proprio lo scopo della mia vita, cioè riuscire ad aiutare le persone a vedere sempre il lato migliore delle cose anche se spesso e volentieri non c’è. Poi penso che il messaggio del non avere paura e cercare di costruire qualcosa di bello anche nei momenti brutti è qualcosa che si può vedere in qualsiasi ambito della vita a partire dall’amore, dal lavoro o semplicemente da una situazione familiare. 

È per questo che me la sono sentita tanto mia, e soprattutto tanto attuale con anche il momento che stiamo vivendo della guerra, della pandemia che piano piano speriamo finisca,e in tutto questo la mia fede sicuramente mi ha aiutato.

È una canzone che anche ai membri della chiesa piace tanto, piace particolarmente perché è anche proprio ricollegabile a quell’argomento, quindi è una canzone che anche i fedeli ascoltano parecchio, ricevo molti messaggi dai fedeli che hanno trovato una risposta anche del Signore e dal cielo nella mia canzone, questa roba mi fa ancora più piacere”

Tu nel 2016 avevi 15 anni , una età in cui seppur tragici , certi fatti che accadono non ci toccano veramente . Cosa ricordi , se ricordi di quel terribile episodio di Amatrice del 2016? 

“Io ero molto molto piccolo, ricordo che al tempo vivevo al secondo/terzo piano in un condominio e sentimmo anche noi una scossa abbastanza forte. Non mi ricordo che ora era precisamente però ricordo che era stato il primo terremoto che ero riuscito a sentire perché era stata una scossa abbastanza pesante. Il lampadario si muoveva, io avevo il letto a castello, c’è stata una grande paura, siamo scesi tutti di sotto giù dal condominio e ci siamo ritrovati con tutti i familiari insieme a passare quella notte perché avevamo paura che ci sarebbero potute essere altre scosse.”

Se volessimo fare un parallelo , un terremoto come quello di Amatrice ha tolto case, speranze, sogni alle persone, e questa cosa sta capitando quotidianamente nella guerra in atto tra Russia e Ucraina. Tu che sei una persona estremamente sensibile, come stai vivendo questa situazione da spettatore? 

“Da spettatore la sto vivendo con molta tristezza ti dico la verità perché per me è impensabile che ai tempi d’oggi con tutte le tecnologie che abbiamo, come si è evoluto l’essere umano, tutte le guerre che già ci sono state, è molto triste vedere che il genere umano, ancora dopo tutte le guerre che ci sono state continua a ricadere negli stessi sbagli e nelle stesse cose quando ci sarebbero e ci potrebbero essere tantissimi altri modi di risolvere le situazioni”

Oggi se dovessi scrivere un film, andresti su genere da supereroe o altro?

“In confidenza ti dico che comunque una roba di questo tipo la sto già facendo, non è ancora ufficiale, però scriverei un qualcosa di anime o un cartone.

Scriverei una storia che riprende molto la realtà e quello che sta succedendo ma in maniera molto più fantasiosa, metterei dei poteri, una catastrofe imminente dalla quale ci dobbiamo difendere. Sono uno molto fantasioso e ti giuro lo sto facendo, sto lavorando a tempo perso ad una mia passione, sto provando a scrivere una sceneggiatura di un cartone animato che farò, tra l’altro dentro ci saranno personaggi reali che esistono nella mia vita, e la tematica di tipo principale di questa roba sarà l’ambiente e il fatto che l’umano sta distruggendo la terra e quindi la terra, di conseguenza ha sviluppato degli anticorpi e che quindi d tenderanno e arriveranno a distruggere la malattia ed il virus che stiamo noi. Si è molto particolare poi piano piano si saprà sempre di più.”

Tu hai un team con cui ti confronti quotidianamente che vuole farti crescere step by step. A che livello pensi di essere arrivato nella tua formazione c e consapevolezza dell’essere artista? 

“Penso di essere arrivato ad un punto in cui dopo quasi tre anni di carriera so cosa voglio fare e so che le persone intorno a me sanno a cosa dobbiamo arrivare. Questi tre anni di percorso a livello di team sono stati fondamentali per costruirlo, penso che da soli non si arrivi mai da nessuna parte, le persone che pensano di poter fare tutto da sole e fare tutto loro non arrivano da nessuna parte, ho avuto i primi due anni di carriera in cui ho rincorso i successi che mi arrivavano, sono partito dal nulla e ho avuto dei pezzi che sono nati non per esplodere ma mi hanno fatto esplodere e sono esplosi tra le mani mie e del mio team. L’ottimo lavoro che è stato fatto anche dai miei manager è stato riuscire ad ottimizzare questi successi che arrivavano,e loro in qualche modo riusciranno a rendere stupendi anche i lati peggiori di me, e questa cosa mi fa stare molto bene, mi fa lavorare molto meglio, e mi da una considerazione maggiore di me di quello che posso fare perché so che non me ne vergogno e che le persone intorno a me lo capiranno, è fondamentale.”

Torna la musica dal vivo , nel tuo caso dovrai aspettare un po’ , ma sembra che l’intenzione sia quella di poter tornare a far vivere il mondo dei concerti. In attesa dei tuoi i primi live a ottobre a Roma il 6 e a Milano il 12 quali concerti hai voglia di andare a vedere? 

“Allora ti dico la verità, vorrei tanto andarmi a vedere Justin Bieber 100%. Anche se l’ho già visto sicuramente andrò a vedermi un concerto di Rkomi perché è stato pazzesco, un concerto dei Måneskin anche se ne ho già visto uno ne vorrei rivedere perché danno un’energia incredibile. Ho il sogno e in programma di andare a vedere Ed Sheeran, Zenit andrà a vederlo a Wembley, ora cerco anche io di imbucarmi in un qualche modo, vorrei tanto perché è uno dei miei artisti preferiti. Non ho mai guardato un concerto di Jovanotti quindi al Jova Beach Party ci andrò al 100% “

Ti avevo lasciato durante la registrazione nello studio di Andro innamoratissimo , come procede? 

Sono ancora fidanzato, tra un po’ festeggiamo un anno di relazione, abbiamo preso un cane piccolo insieme, la prima grande responsabilità, è stata una prova un po’ per vedere anche a livello di responsabilità come ce la saremmo cavata, e ti dico la verità ce la giochiamo anche abbastanza bene, perché io sono spesso fuori e lei è una tipa che vorrebbe sempre stare con me, e anche io vorrei stare sempre con lei . il cane si chiama Nana, è un maltese piccolo è piccolissima, pensiamo che dovrebbe arrivare ai 2/3 chili massimo e ora ha 3 mesi 

Ti potrebbe anche piacere