Gli Swedish House Mafia sono tornati con il loro primo album in studio “Paradise Again“, un ritorno alle loro origini musicali, ma soprattutto un regalo speciale per tutti i fan che li hanno attesi per ben 10 anni. Era il 24 marzo 2013 quando Steve Angello, Axwell e Sebastian Ingrosso salutavano il pubblico dell’Ultra Music Festival di Miami, sancendo la fine di un percorso che li aveva visti dominare la scena house internazionale.

Crediti foto: Swedish House Mafia / Facebook

Dal debutto con “One” alle collaborazioni con Tinie Tampah (“Miami 2 Ibiza“), “Knife PartyJohn Martin (“Don’t You Worry Child” era stato uno dei singoli di punta del 2012) e più recentemente con Ty Dolla Sign (“Lifetime“), The Weeknd (“Moth to a Flame“)e Sting (“Redlight“), il percorso dei tre DJ svedesi è stato costellato da una lunga serie di successi, che in preve tempo sono diventate delle vere e proprie hit di portata mondiale.

Ritorno al Paradiso

Paradise Again“, in quanto disco di debutto, è sicuramente un nuovo “banco di prova: “Dal giorno in cui abbiamo formato gli Swedish House Mafia, il nostro sogno era sempre stato quello di realizzare un album in studio, un LP che ci rappresentasse come individui e artisti. Fin dalla nostra reunion, nel 2019, abbiamo deciso di realizzare il nostro sogno: imbarcarti in un’avventura sonica per essere condotti in un altro mondo fatto di pensieri liberi, di idee senza limiti e di totale spazio per l’espressione. Questi siamo noi.” La copertina del progetto descrive bene questo viaggio interdimensionale: tre cerchi che all’apparenza possono sembrare dei banali puntini di sospensione, ma finiscono per simboleggiare il percorso del gruppo dal loro scioglimento fino al 2022, al presente.

Crediti foto: Swedish House Mafia / Instagram

Nel progetto convivono due anime: quella più dance e “scapigliata” del gruppo e quella che gli ha permesso di imporsi nella scena EDM con consapevolezza e con una disarmante naturalezza. Quando sono in console, Axwell, Ingrosso e Angello sanno esattamente quello che stanno facendo. Sanno come tenere in pugno il proprio pubblico, sanno come mantenerne alta l’attenzione e sanno stare al passo con i tempi, dimostrandoci di non essere invecchiati nemmeno di un giorno dai loro inizi. Inutile dire che siano stati proprio loro a spiegare l’EDM a giovani promesse come Martin Garrix, Marshemello e Alesso, permettendogli di trovare la propria impronta artistica in un’industria tritacarne.

Le origini

Il colletivo nasce nel 2007, a Stoccolma. Dopo aver curato i remix dei singoli di artisti come Madonna, Usher, Kylie Minogue, Justin Timberlake, Moby e gli Eurythimics, gli Swedish House Mafia pubblicano i singoli “Get dumb” e “Leave the world behind”. Il grande successo arriva con “One“, un pezzo registrato in seconda battuta con 1/2 dei Neptunes: Pharrell Williams. Tra i loro progetti più interessanti figura anche un documentario, “Take One”, girato tra il 2009 e il 2010, seguendo il trio in 285 date in 15 diverse nazioni. Il 23 giugno 2012 il gruppo annuncia lo scioglimento, previsto per il 2013 durante l’ultima data del “One Last Tour“. Con 50 concerti in 26 diversi paesi, il trio riesce a vendere più di un milione di biglietti in una sola settimana e riceve pure una candidatura ai Grammy Awards 2013 nella categoria Best Dance Recording con il singolo “Don’t You Worry Child. Nel mese di marzo 2014, infine, esce un nuovo docufilm: “Leave the World Behind“, che prende il suo titolo dall’ominimo singolo del 2009 registrato con Deborah Cox.

ll debutto sul palco del Coachella

Questa domenica (17 aprile) gli Swedish House Mafia potranno fare nuovamente un salto in Paradiso, affiancando The Weeknd sul palco del Coachella, uno dei migliori festival di musica pop (ma non solo) in tutti gli Stati Uniti. Per il gruppo si tratta della prima volta sul prestigioso palcoscenico di Indio. Cosa aspettarci? Un omaggio ai tempi passati, ma anche tanta voglia di riconfermare il proprio status in un universo musicale radicalmente cambiato, con un disco potente, viscerale, all’insegna della libertà.