L’ultima volta che ho visto dal vivo Tommaso Paradiso, non è stato per un concerto, ma in occasione della presentazione alla stampa del suo album “Space Cowoboy ”, in cui l’artista romano mi era piaciuto particolarmente nel modo in cui aveva raccontato come avesse sviluppato ogni singola traccia, e risposto ai giornalisti su alcune tematiche riguardanti l’industria musicale.

Era tanta la curiosità di rivedere sul palco uno dei cantautori che più si è contraddistinto nel panorama musicale italiano degli ultimi anni grazie a brani che oramai sono nella tradizione italiana. A causa di svariati rinvii, cambio date e location, le due date milanesi del “Space Cowboy tour ” si sono svolte al teatro degli Arcimboldi, a cui se ne aggiungerà una ulteriore il 4 Maggio.
Sul palco accompagnato dalla tua band composta da Gianmarco Dottori, chitarra e pianoforte; Nicola Pomponi, chitarra; Silvia Ottanà, basso elettrico e synth; Daniel Fasano, batteria; Angelo Trabace, pianoforte e tastiere/synth; Marco Scipione, sax e percussioni; Frances Alina Ascione e Roberta Montanari, cori, l’artista romano si è presentato in grande forma e carico per far vivere un grande concerto ai presenti.
Vorrei soffermarmi un attimo sui presenti, e più nello specifico sulle fan di Paradiso. Sarà che non ero più abituato ad andare ai concerti, o che forse non ci avevo fatto più di tanto caso nelle precedenti occasioni in cui ero presente, ma un tale “calore” e “trasporto” per il proprio beniamino l’ho visto solo per pochi altri, e mi vengono in mente Vasco e Biagio. La scaletta ha alternato i successi di Paradiso e dei TheGiornalisti, cantati sul palco, ma anche in mezzo al proprio pubblico, come nel caso di “Completamente” in cui la sicurezza non senza poche difficoltà ha tenuto a bada le fan che se avessero potuto si sarebbero messe a cantare in braccio a lui.
Tommaso è da sempre un grande amante del cinema, infatti il suo primo film da regista dal titolo ‘Sulle Nuvole’ uscirà nelle sale il Il 26, 27 e 28 aprile. Sarà una storia d’amore e musica che vedrà come protagonisti gli attori Marco Cocci e Barbara Ronchi. Proprio per questa passione, ad un certo punto del concerto Tommaso propone un gioco con i presenti che devono indovinare a che film appartiene un brano strumentale proposto dalla sua band. In questo caso il brano storico era “Amarcord” di Federico Fellini, e colei che ha indovinato poteva scegliere tra una birra o un biglietto per un concerto futuro. Cosa mai avrà scelto?
Il concerto è poi proseguito alla grande fino quando Tommaso e la band sono usciti dal palco, un po’ troppo presto. l’impressione è che mancassero ancora troppi brani famosi per poter essere fatti come “bis”, e poco dopo lo speaker del teatro annunciava “5 minuti di pausa”.I cinque minuti sono diventati 10, e successivamente 15 con lo speaker che ricordava che appena possibile il concerto sarebbe ripreso.
Dopo quasi 20 minuti Tommaso è risalito sul palco e con grande onestà e nel suo stile ha raccontato che aveva preso freddo allo stomaco, a causa dei bocchettoni dell’aria che puntavano il palco, e questo unito alla sua sudorazione e al bere tra una canzone e un altra aveva fatto il resto.
Ovviamente per sua stessa ammissione la scaletta era saltata ma non voleva lasciare cosi i suoi fan, per cui tra una “Felicità Puttana” rifatta due volte per un ulteriore problema tecnico e “Non avere paura” cantata con alcuni fan sul palco si concludeva una serata che potremmo definire “particolare”.