Uscirà venerdì 22 aprile, a distanza di due anni dall’ultimo album Viceversa , l’attesissimo progetto di Francesco Gabbani intitolato “Volevamo Solo Essere Felici“. 10 brani in pieno stile Gabbani dal sapore dolce della bella stagione di cui abbiamo avuto un assaggio a marzo con l’omonimo singolo, ma anche brani malinconici in cui, testualmente, Gabbani si mette a nudo.
É stato presentato oggi, martedì 19 aprile, il progetto discografico alla stampa e Francesco, lasciando sempre e comunque libera interpretazione della sua arte a chi la vorrà ascoltare, ci ha raccontato il suo nuovo lavoro di cui vi lasciamo la tracklist qua sotto:
- TOSSICO INDIPENDENTE
- LA MIRA
- VOLEVAMO SOLO ESSERE FELICI
- PEACE AND LOVE
- L’AMOR LEGGERO
- SPAZIO TEMPO
- LA RETE
- PUNTINO INTERGALATTICO
- SANGUE DARWINIANO
- SORPRESA IMPROVVISA

Sono passati due anni da quando abbiamo sentito un progetto discografico completo da parte di Francesco Gabbani, in questi due anni sono successe tante cose, in primis abbiamo dovuto attraversare momenti di difficoltà. Francesco racconta così il suo ritorno: “Questo disco lo considero una naturale evoluzione di quello che è il mio percorso musicale che credo che vada di pari passo con quello che è la mia evoluzione come essere umano dato che la mia musica è semplicemente l’espressione di chi sono. Questo album non è nient’altro che una raccolta di canzoni che credo che ben rappresentino chi sono in questo momento. Sicuramente sono il frutto di quello che abbiamo vissuto negli ultimi due anni, di pandemia e di restrizioni. Credo che quello che sia andato nelle canzoni di questo aspetto è l’approccio ad un’analisi più interiore, personale. Devo fare per forza un paragone col disco precedente, Viceversa, che cercava di esprimere il percorso di conoscenza di sé stessi ma in relazione agli altri. Questo è invece un disco più di introspezione psicologica, le cose che racconto sono viste dal mio punto di vista. La vera novità è l’avvertire molto di più la componente intimista: c’è equilibrio nei brani tra le cose che faccio, quindi lo stile “Gabbaniano” ironico e scanzonato, leggero all’apparenza, ma secondo me, qui, è predominante la parte più intimista“.
Si intitola “Volevamo Solo Essere Felici“, un sentimento a cui il cantautore dà estrema importanza ed è dunque fondamentale per lui fare una precisazione proprio sulla scelta di questo titolo, che dà anche il nome ad uno dei singoli che lo hanno anticipato: “Ho scelto questo titolo, perché ben rappresenta tutto il mood del disco, nonostante non sia un concept album. Questa felicità di cui si parla non ha la presunzione di definire la felicità in quanto tale, che è una cosa estremamente soggettiva e personale, però mette un punto sulla ricerca della felicità che è una cosa costante. Tutti siamo portati a cercare sempre la felicità in un modo o nell’altro, è una cosa che ci accomuna tutti“.
Tra le tracce spicca sicuramente quella di apertura, “Tossico Indipendente“, sia a livello musicale che testuale. Il brano vuole servire da messaggio a tutti coloro che soffrono di un certo tipo di dipendenza, che non è solo quella creata da sostanze, ma anche da persone o situazioni… “La canzone parla di una liberazione che può essere di qualsiasi tipo, sia da sostanze che comportamentali. Non a caso è messa come prima traccia, il disco è una sorta di percorso, che ho scoperto a posteriori, è ovvio che se uno si vuol capire deve essere libero da una sorta di dipendenza di qualsiasi tipo essa sia. Quando sei dipendente da qualcosa decide lei per te, non decidi tu. Credo che nella liberazione da una dipendenza è vero che il supporto da parte di qualcuno è d’aiuto, ma la primo grande leva parte da sé stessi. Liberarsi da una dipendenza credo che sia un grande atto di coraggio e di forza, secondo me deve partire dalla persona. Dal mio punto di vista le persone che riescono ad uscirne passano da una consapevolezza personale. Se non viene da lì secondo me la liberazione non è vincente“.

E forse una dipendenza da cui Francesco è riuscito a liberarsi è un aspetto legato alla sua carriera, l’essersi liberato dall’attaccamento verso il giudizio che gli altri potevano avere di lui come lui stesso dice: “Se guardo al percorso che ho fatto sono felice e soddisfatto perché nel bene o nel male ho fatto quello che mi sentivo di fare, non ho né rimorsi né rimpianti. Credo di essermi liberato dall’idea di non percepirmi tramite il giudizio degli altri. Quando è iniziata la mia avventura ero più concentrato su quelli che erano i due commenti negativi che sugli altri 8 positivi… Un po’ ci ho sofferto. Credo di essermi liberato da questo concetto, oggi sono molto più sereno ho capito che è giusto che vivo questo grande privilegio della musica come un dono. La percezione di chi sono oggi non passa più dal giudizio del pubblico, il senso di appagamento passa dal fatto di godere di quello che faccio. Quando faccio una canzone mi chiedo se mi fa star bene, non se piacerà agli altri”.
Le canzoni dell’album sono nate in primis da una penna, per poi essere arrangiate musicalmente e questo, siamo sicuri, le renderà ancora più magiche nella loro dimensione live. La pandemia ha causato parecchi spostamenti nelle date dei palazzetti (previste ad oggi per il 1 ottobre al Forum di Assago e l’8 ottobre al Palazzo dello Sport di Roma) ma, molto presto, arriverà anche l’annuncio di un tour estivo e Francesco Gabbani non vede l’ora di cantare il nuovo album di fronte al suo pubblico.
Ed è da tutte queste dichiarazioni e dalla continua ricerca della felicità di cui Gabbani ci ha parlato che sorge spontanea la domanda “Che cos’è per te la felicità?” a cui, rispondendo, viene data una lezione che tutti dovremmo imparare. Una domanda tanto difficile ma allo stesso tempo così semplice da sembrare banale… Perché come diceva Benigni la felicità è sempre lì accanto a noi, in ogni cassetto delle nostre anime, in ogni piccola cosa che ci circonda, ed è proprio così che Gabbani la concepisce: “Essere felici per me è qualcosa riconducibile a serenità, ad un senso di appagamento. La felicità sconfessa qualsiasi tipo di regola logica, è qualsiasi cosa di personale. La felicità io la ricerco nel momento, cerco di trovare la felicità nelle piccole cose e nei piccoli gesti, lo faccio davvero. Il fatto di cercare la felicità in qualcosa che deve ancora arrivare è una scommessa per cui ci sono dei grandi rischi di sofferenza. Ho scelto che la felicità non sia qualcosa da aspettare ma da vivere“