Un tour annunciato ad agosto 2019 dopo aver appena battuto il record del più giovane cantante italiano ad essersi esibito in uno stadio con il concerto evento La Favola allo Stadio Olimpico della sua amata Roma. Decine di certificazioni, quattro album cantautorali che continuano ad essere ascoltati e tanta voglia di sentire la sua voce risuonare negli stadi di tutta Italia per 15 date attesissime. Alle date già sold out, tra cui due San Siro e un Circo Massimo, se ne aggiungono altre due ancora a due anni di distanza.
Ma perché il cantautorato di Ultimo, “quello che fa le canzoni tutte uguali“, riesce ancora a registrare sold out nelle date di un tour annunciato più di due anni fa?

Pianeti, Peter Pan e Colpa Delle Favole in chiusura a questa trilogia, il biglietto da visita di Niccolò Moriconi, in arte Ultimo, cantautore romano nostalgico sognatore, nel momento in cui annunciò il suo primo tour negli stadi. Dice che “è colpa delle favole se la mia vita adesso è questa“, possiamo dire che molti sogni li abbia realizzati, a partire dalla sua di Favola, quella che lo ha portato a riunire nell’estate del 2019, grazie alla forza delle sue parole e della sua musica, 64mila persone nello stadio che ha sempre vissuto da tifoso della sua amata Roma: l’Olimpico (a soli 23 anni, con già 3 album pubblicati, questo ci teniamo a sottolinearlo).
Ma in cosa sta la sua forza? Perché, ancora dopo due anni, senza troppi contatti con i fan e senza eccessiva promozione, Ultimo riesce ancora a registrare sold out negli stadi?
Se dovessimo spiegare Niccolò a chi non lo conosce probabilmente gli faremmo ascoltare come prima canzone la sua “Fatemé Cantà“, un Ultimo che più a nudo di così non si può. Ultimo lo dobbiamo lasciare cantà ed è proprio questo quello che piace a fan e semplici ascoltatori. Ultimo lo potresti ascoltare per ore, giorni e settimane dalle cuffiette del tuo telefono, ma è solo ascoltandolo live che riesci a capire quanto sia speciale. L’empatia, la sensibilità, le emozioni che solo lui riesce a spiegare con le parole che sono ormai diventate il suo marchio di fabbrica riescono, dal vivo, ad assumere una magia che a parole è difficile spiegare.
Ultimo si fa davvero portavoce di una generazione che forse troppo spesso fa fatica ad esprimersi. Lui non canta solo l’amore, canta qualsiasi cosa si possa provare, canta tutto quello che pensavamo di non poter mai dire… Ultimo vorrebbe parlare di noi, vorrebbe scavare nelle nostre anime, sbloccarne i cassetti più difficili da aprire che nessuno è mai riuscito a raggiungere e parlando di lui, forse inconsapevolmente parla un po’ anche di tutti noi. “Siamo tutti Giusy, cambia soltanto dentro quale pelle“ recita ne La Stazione dei Ricordi citando una delle canzoni in cui si rivede maggiormente, siamo tutti Ultimo come grida alla fine dei suoi concerti, siamo tutti nostalgici sognatori che in fondo in fondo si emozionano sempre delle cose più piccole, a partire dai nostri amati concerti che tanto ci sono mancati.
Mai così tanto come ora, dopo i due anni che abbiamo appena passato, ci ritroviamo a desiderare più di ogni altra cosa di trovarci in mezzo a migliaia di persone cantando a squarciagola sogni, paure, fragilità e speranze. Nel frattempo è uscito “Solo“, il suo quarto album di studio composto da 17 tracce che mettono al centro le fragilità del cantautore, le paure e le difficoltà affrontate durante il periodo di pandemia.
Un album che sembra musicalmente costruito apposta per risuonare al meglio nella dimensione che Ultimo preferisce, la musica dal vivo, a stretto contatto con il suo pubblico che riesce a trasportare in un viaggio magico sui suoi Pianeti calcando i palchi più importanti d’Italia. Stiamo parlando di stadi, solamente le due date a San Siro raccoglieranno sotto a quei palchi circa 140mila persone, tutte unite dalla voglia di emozionarsi e di provare le emozioni che l’Ultimo delle piattaforme digitali gli regala ogni giorno… La differenza? Inspiegabile. Immaginatevi la vibrazione della prima nota della canzone che aprirà il concerto, i battiti di 70mila cuori battere all’unisono, tante anime sensibili emozionarsi sentendo cantare di sé stesse e la forza di centinaia di voci riempire gli stadi.
Forse fino a quando non si prova la magia che può creare tutto questo insieme non si riesce a trovare una risposta alla tanto gettonata domanda “Come fa uno che fa canzoni tutte uguali a riempire gli stadi?”. Le persone vogliono emozionarsi, la musica è il miglior mezzo perché questo avvenga e, se ancora oggi i biglietti di Ultimo vengono acquistati aspettando di sentire finalmente anche Solo risuonare dal vivo, vuol dire che forse quella scintilla inspiegabile di emozione grazie alla sua empatia sul palco riesce inspiegabilmente ad accenderla…
Ultimo ha iniziato la sua avventura coi Sogni Appesi, si è messo dalla parte degli ultimi per sentirsi primo e sta in questo la sua forza che accomuna tutti noi, grandi sognatori. Niccolò ha descritto così il suo nuovo album: “Non è un caso che io abbia chiamato questo album Solo perché penso che quando due persone sole si incontrano le esperienze brutte vissute da entrambe si annullano in qualche modo. Ci si sente meno soli quando si è insieme” e in quegli stadi nessuno di noi sarà più finalmente solo, saremo tutti insieme a sognare contando le stelle.