I balli proibiti di “Dirty Dancing” stanno per tornare! Sono ormai passati trentacinque anni dall’uscita del cult diretto da Emile Ardolino, che ha letteralmente incantato una generazione. Johnny Castle e Frances “Baby” Houseman ci hanno fatto sognare di vivere un’estate come la loro, all’insegna dell’amore e delle nuove scoperte. Finalmente, dopo anni di trattative, il sogno in questione sta per diventare realtà.

L’annuncio è stato fatto dalla casa di produzione statunitense Lionsgate in occasione dell’annuale CinemaCon di Las Vegas, il più importante raduno per l’industria mondiale del cinema, nonchè un evento di globale capace di attirare partecipanti da oltre 80 paesi. Palace, sono stati annunciati. Nel 2020 si è era già vociferato di un possibile ritorno di Jennifer Grey, protagonista del film insieme al compianto Patrick Swayze, con l’intento di girare una nuova pellicola ambientata negli anni ’90. Oggi possiamo dire con certezza che faremo ritorno al lussuoso Kellerman e che tutto sarà diverso.
Se il film originariamente era partito con un budget ridotto e senza la presenza di un cast di attori famosissimi (fatta eccezioner per Jerry Orbach), “Dirty Dancing” è diventato un vero e proprio fenomeno senza tempo. Il film ha guadagnato la bellezza di 214 milioni di dollari in tutto il mondo, diventando anche il primo a vendere più di un milione di copie in formato home video. Se fate attenzione, spulciando nella vostra videoteca, troverete sicuramente anche voi una cassetta di questo cult. Statene certi!
I sequel (televisivi e cinematografici) e il loro conseguente flop
Nell’arco di trent’anni, ci sono stati diversi timidi tentativi di dare un seguito alle vicende di Johnny e Baby. Nel 1988 andò in onda (con scarso successo) una serie tv che vedeva per protagonisti Patrick Cassidy e Melora Hardin, mentre nel 2004 venne girato un prequel: “Dirty Dancing: Havana Nights“. Tale progetto riutilizzava la stessa trama del film originale, spostandone l’ambientazione dalla provincia di New York a Cuba, più precisamente alla fine degli anni ’50 e quindi nei giorni della rivoluzione di Fidel Castro.
Ed è proprio durante la rivoluzione comunista che una liceale americana, Katey Miller, si trasferisce sull’isola caraibica con la sua famiglia. Qui incontra il cubano Javier Suarez, cameriere dell’hotel in cui alloggia temporaneamente. L’occasione di vincere una gara di ballo, compreso un biglietto per gli Stati Uniti che garantirebbe l’indipendenza a Javier, li spinge a mettersi in gioco e sfidare la sorte. Anche in questo caso il prodotto si rivelò un flop al botteghino, nonostante la presenza del buon Patrick Swayze, morto di cancro al pancreas appena cinque anni dopo.
Due carriere segnate da un fenomeno di costume
L’incredibile successo del film, come tende a succedere quando un attore prende parte ad un vero e proprio blockbuster (pensiamo ad “Harry Potter“), ebbe il paradossale effetto di arenare la carriera di coloro che ne avevano preso parte. Per esempio, Patrick Swayze e Jennifer Grey finirono per non avere più ruoli importanti nella loro carriera per diversi anni. Non solo: in seguito alla morte del padre nel 1982 per un attacco cardiaco, l’attore americano aveva iniziato ad avere problemi di alcolismo e di dipendenza da cocaina, degenerati dopo l’enorme successo ottenuto con “Dirty Dancing”. Dopo i balli proibiti, Swayze si cimentò in pellicole come “Alba d’acciaio“, “Il duo del Road House” e “Vendetta trasversale“. Fu solo nel 1990, quando ottenne il ruolo da protagonista in “Ghost – Fantasma” (in coppia con Demi Moore), che riuscì a scardinarsi dal personaggio scomodo che era stato Johnny Castle. Seguirono “Point Break“, “La città della gioia“, “A Wong Foo, grazie di tutto!“, in cui vestì i panni di una drag queen; “Black Dog“, “Vite nascoste” (con Melanie Griffith) e “Donnie Darko“. Prima della sua morte, avvenuta nel 2009, recitò persino con Rowan Atkinson, Maggie Smith e Kristin Scott Thomas in “La famiglia omicidi” e con Jessica Biel e Forest Whitaker in “Powder Blue“.
Jennifer Gray, invece, si ritrovò completamente bloccata nel suo percorso professionale. Pur avendo recitato nel film “I maledetti di Broaway” insieme a Madonna, con la quale aveva persino interpretato un brano, la sua scalata nell’olimpo hollywoodiano ebbe dei picchi memorabili oltre alla partecipazione al film di Ardolino. Prese parte anche a diversi film per la televisione di scarso successo, come “2000 Bounce” (insieme a Ben Affleck e Gwyneth Paltrow), oltre a fare una comparsata in uno episodio della popolare sitcom “Friends“. Ciò che la face salire nuovamente alla ribalta, purtroppo, furono i suoi trascorsi personali. Si sottopose, infatti, ad un intervento di chirurgia esteitca che ne cambiò completamente i tratti del viso che l’avevano resa memorabile agli occhi del pubblico. Il 3 maggio uscirà la sua prima autobiografia, “Out of the Corner” (pubblicata da Random House), in cui si racconta come mai prima d’ora, parlando proprio della rinoplastica andata male e dell’implosione della sua carriera.