Sono stati finalmente svelati gli artisti che entreranno a far parte della Rock & Roll Hall Of Fame 2022, durante la cerimonia del 5 novembre presso il Microsoft Theatre di Los Angeles. La 37esima edizione dell’evento che celebra le più grandi icone di tutti i tempi nella storia della musica, vedrà per protagonisti:
Eminem
Dolly Parton
Duran Duran
Lionel Richie
Eurythmics
Judas Priest
Pat Benatar e Neil Giraldo
Carly Simon
Elizabeth Cotten
Harry Belafonte
Jimmy Jam & Terry Lewis
Allen Grubman
Jimmy Iovine
Sylvia Robinson
Tra gli esclusi (facenti parte della rosa preliminare): Beck, i DEVO, Kate Bush, gli MC5, i Rage Against The Machine, Fela Kuti, Dionne Warwick e i New York Dolls. Gli artisti che riceveranno tale riconoscimento, invece, sono stati votati da più di mille tra colleghi e professionisti dell’industria musicale contemporanea. Secondo quanto affermato dal Presidente della Rock & Roll Hall of Fame, Greg Harris, ognuno di loro “ha avuto un impatto significativo sul suono della cultura giovanile, contribuendo a cambiare il corso della storia del rock’n’roll“.
Dolly Parton fa capolino nella lista nonostante avesse pensato di non essere all’altezza di questa onoreficenza. Tuttavia, una volta rientrata nella lista finale, ha accettato l’invito del Presidente. Pertano, le verranno riconosciuti i meriti che le spettano.
L’onoreficenza massima per un artista
Se vi siete chiesti cosa sia la Rock & Roll Hall of Fame, vi basti sapere che è un’istituzione nata a metà degli anni ’80 con l’intento di includere le personalità più prestigiose che hanno avuto un ruolo significativo nella storia della musica rock. Ovviamente non c’è solo la categoria riservata ai musicisti (Performers), ma anche quella per i produttori e i discografici (Non-Performers), per gli artisti che hanno influenzato la musica fin dalle sue origini (Early Influence) e i Sideman (quest’ultima è stata introdotta nel 2000). I nomi di coloro che vengono ammessi nella rinomata Hall of Fame vengono resi noti durante una cerimonia annuale, che si svolge di norma a New York. Il primo gruppo di artisti venne inserito nel lontano 1986. Tra i tanti artisti insigniti di questo grandissimo onore, troviamo: Fat Domino, Chuck Berry, James Brown, Little Richard, Ray Charles, Sam Phillips, Jerry Lee Lewis e Jimme Rodgers.
C’è una regola ben precisa per l’accesso a questo club delle leggende. Attualmente possono essere proposti per l’ammissione alla Hall of Fame singoli artisti, o gruppi, solamente dopo che siano trascorsi almeno 25 anni dalla pubblicazione della loro prima incisione. Nel caso specifico dei performers (o interpreti), viene letteralmente aperta una votazione che coinvolge i massimi professionisti del settore e i fans. Se inizialmente solo sei nominati potevano entrare di diritto nella Hall of Fame, il numero è cambiato diverse volte nel corso degli anni. Dal 2017, invece, si tengono ben due cerimonie distinte per rendere omaggio ai big della musica: quella tradizionale a New York (quest anno a Los Angeles) e quella al noto museo di Cleveland.
Un museo che celebra la musica in tutte le sue forme
Tutto ebbe inizio con la creazione della Rock & Roll Hall of Fame Foundation, nata nel 1983, ma senza una sede vera e propria. La scelta ricadde su Cleveland, patria del termine “rock’n’roll” (o così si vociferava) e in lizza con altre città storiche per via dei loro studi di registrazione: Cincinnati, dove aveva sede la King Records; New York, sede della Columbia Records; e Memphis, casa della Stax Records e dei Sun Studios.
La sua struttura venne ideata dall’architetto cinese Ieoh Ming Pei, che aveva contribuito anche alla realizzazione della piramide del Louvre, ideando una torre gigantesca alta cinquanta metri e composta da ben sette piani. Ad inaugurare i lavori ci pensarono Chuck Berry e Pete Townshend, mentre l’apertura del museo al pubblico il 2 settembre 1995. Tagliarono il nastro Little Richard e l’ex compagna di John Lennon: Yoko Ono. Al suo interno è possibile visitare tutt’ora delle mostre permantenti e delle esposizioni temporanee, oltre ad alcuni oggetti consegnati al museo come testimonianza (temporanea) di un evento epocale nella storia. Inoltre, è possibile assistere alla proieizione di alcuni dei concerti più significativi di sempre, per esempio il “Concert for Bangladesh” di George Harrison e Ravi Shankar. Non possono mancare tante foto che raccontano le città della musica e i loro cambiatenti urbanistici, social, politici e culturali: dalla Los Angeles degli anni ’60 alla Londra degli anni ’70, passando per Memphis negli anni ’50.
Il terzo livello ospita un muro con tutte le firme degli ammessi; l’ultimo livello, il settimo, è riservato a mostre temporanee che si occupano di un gruppo o artista per un certo periodo; occupa l’intero piano, che è anche il più piccolo dell’edificio. Tra gli artisti rappresentati: Elvis Presley, The Who, John Lennon, U2, Bob Dylan, The Clash e The Supremes.