Una vita e una carriera artistica difficili quelle di Mia Martini, conosciuta da tutti con enorme affetto come Mimì, che ci lasciava esattamente 27 anni fa. La sua musica è sempre stata un grido di libertà ed oggi riecheggia ancora più forte che mai.

Molti parlano di Mimì paragonandola alle grandi voci internazionali: “É la Etta James italiana“, ma Mia Martini non era altro che Mia, in tutto il suo talento, umiltà, sensibilità ed espressività artistica… Impossibile paragonarla, nemmeno a quelle artiste che potremmo definire come le voci più grandi della storia, perché lei effettivamente rientra in questa categoria.

Tutta la conosciamo per la sua meravigliosa “Almeno Tu Nell’Universo” ma pochi ne conoscono effettivamente la storia, pochi sanno quanto Mimì abbia lottato per rendere il suo sogno realtà, fino agli ultimi giorni della sua, troppo breve, vita.

Il nome d’arte

Una delle cose che pochi sicuramente sanno è l’origine del suo nome d’arte, eh sì, Mia Martini non era il suo nome all’anagrafe. L’artista si chiamava infatti Domenica Rita Adriana Bertè. Lo pseudonimo prende vita dall’incontro con il discografico Alberto Crocetta, assieme scelgono Mia un omaggio a Mia Farrow, sua attrice preferita e Martini che, all’epoca, era la parola italiana più conosciuta all’estero (scelta proprio per lanciarla con più facilità sul mercato internazionale).

Si sa, non abbiamo mai avuto un bel rapporto con i nostri vicini francesi, Mimì grazie alla sua musica riesce invece a farsi amare così tanto da loro tanto da essere paragonata al loro mito Edith Piaf.

L’inarrestabile successo

Mia esordisce negli anni ’70 e conquista i cuori di tutta Italia grazie alla sua voce calda e avvolgente e ai suoi testi profondi in cui tutti potevano rivedersi. Diventa l’unica artista femminile a vincere per due volte consecutive il Festivalbar e, in suo onore, viene istituito a Sanremo nel ’74 il Premio della Critica che poi prende proprio il suo nome. Parteciperà due volte all’Eurovision, che non la vedrà vincitrice ma le permetterà di essere conosciuta ed apprezzata anche al di fuori dell’Italia.

Ma fermiamoci un attimo sul Premio della Critica ricordando uno dei brani più belli della sua carriera: E Non Finisce Mica il Cielo. La canzone segna la prima partecipazione di Mimì a Sanremo e fu scritta da Ivano Fossati che, inizialmente, la scrisse pensando alla voce di Mina. Il brano colpì così tanto i giornalisti di quell’edizione del Festival che, proprio in quell’occasione, venne istituito il riconoscimento.

Una vita in musica

Dai rapporti con il padre fino alla difficoltà ad essere accettata nel mondo della musica la vita di Mimì è stato tutt’altro che facile ed è proprio la vera e cruda realtà della sua vita che faceva trasparire nei suoi testi tanto apprezzati… Forse non da tutti. Questi venivano da molti considerati troppo forti, quasi dissacranti e la stessa Mia confessò che la Rai le chiese di cambiarne alcuni. A questo si è ovviamente sempre opposta, perché all’arte non si comanda e soprattutto non al cuore, mai si è lasciata, in nessuna occasione, togliere la libertà di espressione.

Nel 1983 viene costretta a ritirarsi dalle scene dopo che, alla figura dell’artista e della talentuosa donna che era, si associa la parola sfortuna: “Mimì porta jella“. Questo, accanto ad altri tragici avvenimenti di quel periodo e all’ormai isolamento da parte del mondo dello spettacolo non fanno altro che portarla in uno stato di estrema inquietudine.

É proprio con Almeno Tu Nell’Universo, indubbiamente una delle canzoni più belle nella storia della musica, che Mimì, negli anni ’90, si rilancia sulle scene. Purtroppo pochi anni dopo verrà ritrovata esanime nel suo letto… Questo però non ha portato e mai porterà la sua musica ad essere dimenticata, la ricorderemo e celebreremo oggi e ogni giorno e, come diceva lei splenderà sempre come un diamante in mezzo ai nostri cuori.