Il 16 maggio, il meraviglioso Castel del Monte si è trasformato in un cielo stellato in occasione della presentazione della nuova collezione Cosmogonie di Gucci. La maison diretta da Alessandro Michele non è l’unica ad avere un rapporto più che stretto con il mondo della musica, ma come mai?

É stato uno spettacolo affascinante quello a cui circa 400 invitati hanno assistito in Puglia per la nuova collezione di Gucci. Alessandro Michele è il direttore creativo della maison dal 2015 e per il marchio è stata una ventata di aria fresca, quasi una rivoluzione non solo interna ma per tutta l’industria musicale. A Castel del Monte Alessandro ha raccontato una storia magnifica fatta di costellazioni e fili di stelle che uniscono storie, una vera e propria opera d’arte come tutti i progetti dello stilista, grande amico di numerosissimi artisti.

Molti di loro erano presenti alla sfilata, tra questi Mark Ronson, Lana Del Rey, Emma Marrone e i Måneskin che si sono esibiti e a cui Alessandro Michele cura ormai tutti i look assieme anche ad Harry Styles, ormai diventato iconico e riconoscibile per il suo modo di vestire completamente libero da qualsiasi barriera.

Ci avete mai pensato a quanto stretto sia il rapporto tra musica e moda? Vi facciamo un esempio, pensiamo al punk. Sì, un genere musicale, ma molti assoceranno a questa parole anche le creste colorate e i collari con le borchie e ancora il rock a cui associamo chiodi in pelle e calze a rete. É proprio così, fin dagli anni ’50, che la musica e la moda hanno iniziato ad influenzarsi a vicenda in maniera sempre più forte fino ad arrivare ai nostri giorni.

Il punk e gli anni ’70

Parliamo proprio del punk e dell’influenza che ha avuto sui “costumi” dei giovani appassionati di musica negli anni ’70. Molti considerano il punk come la prima sottocultura della nostra epoca nel mondo della musica: la musica dura ed aggressiva ha dato inizio alla moda che ha preso il nome del genere musicale. Vestirsi in modo punk voleva dire mostrarsi diverso dagli altri, il tutto diventerà così celebre che si finirà però ad essere vestiti tutti uguali, calze a rete, quadretti neri e gialli, creste e makeup stravaganti, insomma è finita come tutte le mode.

Alcuni dei cantanti che fanno propria questa estetica, in quegli anni, sono David Bowie e i KISS, estetica ripresa totalmente oggi dal giovanissimo Yungblud per esempio.

Le collaborazioni tra cantanti e brand di moda

Sembra strano pensarci ma in effetti i cantanti influenzano di più di alcuni modelli e modelle strapagate quando si parla di moda diventando risorsa importante sia per guadagno che visibilità per le case di moda. Abbiamo inziato con Gucci e continuiamo su questa strada per portare l’esempio dell’influenza di Harry Styles, volto della campagna di promozione del profumo Memoire d’Une Odeur. Un profumo che oggettivamente ricorda le nostre nonne, lo dice anche il suo “titolo”, ma che i fan hanno continuato a comprare solo per il loro caro Harry.

Tra maison di alta moda e cantanti si creano proprio per questo collaborazioni che danno vita a delle capsule collection. Tra queste ricordiamo quella tra Chanel e Pharrell Williams nel 2019, la prima collezione di Chanel che univa alta moda e streetwear.

Pensiamo in Italia poi allo strettissimo rapporto tra Fedez e Donatella Versace (anche un po’ grazie a Chiara Ferragni diciamolo…). Il rapper ha collaborato con Versace nell’occasione dell’uscita del suo ultimo album Disumano realizzando un pack in edizione speciale che conteneva un semplicissimo frisbee di plastica, marchiato Versace però! Interessantissimo inoltre l’episodio del podcast Muschio Selvaggio proprio con ospite Donatella in cui lei stessa parla del direttissimo rapporto che hanno da sempre musica e moda.

Abbiamo parlato della musica e si potrebbe fare lo stesso identico discorso con il cinema o con l’arte… Non c’è una madre delle arti, una sorella maggiore, tutte le arti si influenzano a vicenda ed è proprio per questo che, in questo caso artisti e stilisti, non si fermano mai facendo scuola gli uni agli altri e migliorando i propri mondi.