Che il rap e la trap siano usciti dalla caverna platonica, è ormai risaputo. Se Fibra e Marra un tempo erano considerati degli outsider, oggi Madame, Sfera Ebbasta, Ketama 126 sbancano le classifiche con i loro progetti. Lazza non è da meno. Il suo ultimo progetto discografico, “SIRIO” (rilasciato da Island Records/Universal MusIc Italia) ha raggiunto i 100 milioni di stream complessivi e per la quinta settimana consecutiva dalla sua uscita è alla #1 della Classifica FIMI degli album più ascoltati d’Italia.

Non accadeva dal 2019, ben prima dell’avvento della pandemia e della esplosione di alcuni fenomeni musicali destinati a governare le charts italiane in un momento storico veramente complesso, specie per il mercato musicale. Lazza, nelle vesti di rapper, musicista e produttore discografico, ha capito cosa vuole il suo pubblico. La certificazione di Platino e l’esordio al secondo posto della Top Album Debut Global di Spotify, ne sono la prova concreta. Dalle strade di Calvairate al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano, passando per i collettivi con cui ha iniziato a dividere il palco: la crew Zero2 e i Blocco Records, Jacopo Lazzarini tiene alta la bandiera della scena milanese e lo fa con un disco che brilla di luce propria.
La produzione di Young Miles, Low Kidd e Drillionaire, unita alle molteplici collaborazioni con alcuni degli artisti di punta del rap nazionale (Noyz Narcos, Geolier, Sfera) e internazionale (French Montana), Jacopo si racconta barra dopo barra, attraverso beat, synth e drum machine, oltre ai suoi tipici giochi di parole e alle rime he lo contraddistinguono fin dagli esordi. Ci immergiamo in un viaggio che ci consente di esplorare i pensieri a lungo celati, le sensazioni soppresse e il desideiro di non scendere a compromessi e di rimanere sempre fedele alla sua musa: la Musica. Lazza arriva al suo pubblico perchè non racconta di avere una vita perfetta. Ha calato la maschera, non veste i panni di nessun personaggio, ma si mette a nudo (a modo suo) con una maturità impressionante. Il salto di qualità rispetto a progetti come “Zzala” e “Re Mida“, si sente in maniera nitida. Lo spazio per comandare la FIMI c’è tutto, visto le ultime uscite del mercato discografico nostrano.
Attualmente, troviamo nella Top 10 della Fimi anche:
2 – “Taxi Driver” di Rkomi, il disco più stremmato d’Italia nel 2021
3 – Blu Celeste di BLANCO, reduce dalla partecipazione all’Eurovision Song Contest 2022 con Mahmood
4 – “Il giorno in cui ho smesso di pensare“ di Irama, un piccolo gioiellino che vanta diversi feat. e produzioni interessanti. Uno su tutti? “5 Gocce“, singolo cantato proprio con Rkomi.
5 – Pornostalgia di Willie Peyote, una new entry ironica, irriverente e senza peli sulla lingua in pieno stile Peyote.
6 – Turbe giovanili di Fabri Fibra, un comeback potente e non scontato, che attesta proprio quanto abbiamo scritto precedentemente. Il rap è il forma e ha voglia di farsi sentire. I più giovani, soprattutto, hanno piacere a riscoprire un artista come Fibra.
7 – Caos di Fabri Fibra, un progetto arrivato a distanza di cinque anni da “Fenomeno” e che sancisce l’inzio di una nuova avventura con Epic Recors/Sony Music Italy.
8 – Cadere volare di Sangiovanni, reduce dal “Mondo Sangio Live Tour 2022” nei club e che ha segnato il distacco definitivo dell’artista dal ventre di Canale 5.
9 – Un verano sin ti di Bad Bunny, attualmente anche alla #1 dei dischi più ascoltati negli USA e su Spotify.
10 – Salvatore di Paky, rimasto stazionario a sua volta alla #10 della FIMI. Un caro amico e collega di Lazza.
Ma chi sono gli altri dentori del record di Lazza in Italia, o meglio, chi lo ha ampiamente superato?
Secondo i dati riportati proprio dalla Federazione Industria Musicale Italiana, “La vita è adesso” di Claudio Baglioni (pubblicato nel 1985), è tutt’ora il disco più venduto del cantautore e l’album più venduto di sempre nel Bel Paese. Con oltre 4 milioni di copie vendute, l’LP rimase per ben ventisette settimane consecutive primo in classfiica, consacrando Baglioni come un idolo dei ragazzi di quell’epoca. Lo seguirono Zucchero Fornaciari con il disco del 1995 “Oro, incenso e birra” (1989), che rimase alla #1 per ben ventun’settimane; e “Dalla” di Lucio Dalla (1980), che comandò la FIMI per venti settimane. Gino Paoli e il suo “Matto come un gatto” (1991) vi rimasero per ben diciannove settimane, “Strada facendo” (1981) di Baglioni per sedici alla pari con i due progetti di Eros Ramazzotti “Dove c’è musica” (1996) e “In certi momenti” (1987).
Il primato di artista straniero con un disco alla #1 per più settimane consecutive in Italia va a Phil Collins dei Genesis e al suo disco solista “…But Seriously” nel 1989. I Lunapop di Cesare Cremonini e il loro “…Squérez?” (1999) rimasero in cima per tredici settimane, condividendo il traguardo con il compianto Franco Battiato (“La voce del padrone, nel 1981) e i Pink Floyd (“The Division Bell“, nel 1994). Chiudono questa chart nella chart nomi come Marco Masini (dodici settimane con “Malinconoia“), Vasco Rossi (undici settimane con “Buoni o cattivi“, nel 2004), Giusy Ferreri (con l’EP di debutto “Non ti scordar mai di me” nel 2008), Max Pezzali con gli 883 (“Tutto Max“, nel 2005) e il team delle 9 settimane ai vertici della classifica: da Laura Pausini (“Primavera in Anticipo“, nel 2008) ai Beatles (“1“, nel 2000), da Tracy Chapman (per l’album omonimo del 1988) a “Fields of gold” (1994) dell’ex-Police Sting, da Mina Celentano (che non ha bisogno di presentazioni) a “Plume” (2018) di Irama.
Oltreoceno sono i Beatles ad aver governato le classifiche statunitensi, nello specifico la Billboard Hot 200, con ben 132 settimane alla #1 per gli album rilasciati (insieme alle diverse ristampe) nel corso della loro breve carriera. L’impatto della band britannica è stato imponente, al punto tale da segnare un momento di svolta nella musica pop. Dovremmo essere eternamente grati a George, John, Ringo e Paul per il loro contributo e per aver contribuito ad ispirare generazioni di artisti in tutto il globo. Segue il leggendario Elvis Presley (67), la cantautrice americana Taylor Swift (55), il cantante country Garth Brooks (52), il King of Pop Michael Jackson (51), la diva Whitney Houston (46). A pari merito il Kingston Trio (46).