Paolo, giovane artista classe ’99 ha deciso di chiamarsi artisticamente Nessuno. Un nome che nasconde un mondo, si è raccontato per noi dopo l’uscita del singolo Balla Per Me ed è il protagonista di una nuova puntata di Artist To Watch.
Partiamo col conoscerti meglio, chi è Nessuno?
“Nessuno nasce da un bisogno, quello di sentirsi qualcuno, non tanto agli occhi degli altri ma alla mattina quando ti svegli davanti allo specchio, diciamo quella paura di sentirti inadatto a te stesso. Io con la musica, con le mie canzoni, cerco di prendere questo argomento e metterlo su vari fronti, anche sull’adolescenza. In quel periodo queste paranoie partono spesso e volentieri quindi cerco di raccontarla a modo mio e mettermi nei panni di tutte quelle persone che vivono questo “dramma”.
Anche se già ce lo hai anticipato un po’, come mai hai scelto questo nome d’arte?
“Lo sentivo come un bisogno, mi rappresentava particolarmente. Mi piaceva, fa anche ridere. “É arrivato Nessuno” (ride ndr) quindi ci sta! Mi prende al 100%”.

Tra poco darai il via al tuo tour e la prima data sarà al Nameless Festival, uno dei più importanti d’Italia dove si scambiano talenti nazionali ed internazionali. Come ti senti?
“Molto emozionato. Sono molto contento, quando mi hanno dato la notizia ero inizialmente incredulo. É una bella soddisfazione anche perché negli ultimi anni ho partecipato come spettatore e ritrovarmi su quel palco sarà una bella emozione. Non vedo l’ora”.
Ti fermerai anche come spettatore? Chi non vedi l’ora di vedere?
“Sì assolutamente. Moltissimi artisti. Non vedo l’ora di vedere artisti che non ho mai visto dal vivo, come Mara Sattei, Bresh. Sono molto curioso di conoscerli”.
Parliamo del tuo ultimo singolo, Balla Per Me, che alla fine parla di un amore nato in spiaggia tra amici e musica. Che canzoni cantate in spiaggia?
“Anche i classici italiani… Dipende anche da che condizioni siamo in spiaggia con i miei amici. Adesso siamo appena tornati da Palma de Mallorca, mi sono proprio rilassato al 100%, ogni tanto bisogna staccare. Mettersi in spiaggia in cerchio, con la chitarra e gli amici a cantare è sempre bello”.
E la canzone di per sé invece com’è nata?
“Una delle poche canzoni che è nata direttamente in studio con Sedd, il mio produttore. L’idea inizialmente era fare qualcosa di leggero, tranquillo, poi mi sono ricordato di una mia vecchia storia estiva e ho voluto raccontarla in qualche modo. Balla Per Me appunto è un brano non destinato solo ai ragazzi, durante l’estate è normale che scatta quel colpo di fulmine diverso rispetto all’inverno, ma anche a tutti gli adulti che in qualche modo riescono a rivivere quell’amore passato, magari durato anche pochi mesi ma con un’impronta particolare. Un po’ di leggerezza ci voleva dopo il periodo che abbiamo passato tutti…”
Parliamo del tuo rapporto con la musica. C’è un artista in particolare che ti ha fatto dire “voglio seguire le sue orme”?
“Io in realtà ho iniziato ad entrare nel mondo della musica grazie ai miei genitori quando avevo 7 anni andando a scuola di pianoforte. Inizialmente mi hanno proprio costretto fino a 15 anni, poi ho smesso e ricominciato in maniera autonoma a casa e ho anche iniziato a scrivere. Ho unito le cose ed è iniziato a nascere questo sfogo, io la vedo come una vera e propria esigenza. Prima facevo più fatica ad esprimermi a parole, scrivendo il tutto su un foglio di carta mi veniva molto più semplice. Non c’è un artista in particolare che mi ha ispirato, ce ne sono vari, sia internazionali che italiani. Internazionali The Weeknd, io esco fuori di testa completamente, poi Justin Bieber, Justin Timberlake, John Legend… Ce ne sono una marea. Dal punto di vista nazionale Irama, Eros Ramazzotti, Tiziano Ferro, Modà, magari guardando il panorama attuale Blanco, Ultimo… Un insieme di vari artisti. Nella musica, come mi piace ascoltare diversi generi, mi piace anche sperimentare”.
Cosa cambia dal Nessuno di Balla Per Me a quello dei singoli precedenti?
“É sempre lo stesso però semplicemente, magari, è un po’ più libero mentalmente e molto più tranquillo. Balla Per Me è una canzone che non vedo l’ora di cantare live quest’estate perché mi gasa davvero parecchio. Vedere gente che può scordarsi di tutto quello che ha attorno e in quel momento ballare su quella canzone mi riempie il cuore di gioia”.
Tutti questi singoli aprono la strada ad un album?
“L’album è già finito, stiamo valutando un paio di cose… Non diciamo troppo”.
Quali sono gli obiettivi che non vedi l’ora di raggiungere nella tua carriera artistica?
“La prima cosa assolutamente il discorso live dato che siamo stati bloccati due anni e passa. Il live è una parte fondamentale per ogni artista perché riesci a interfacciarti con le persone che ti ascoltano, quindi non solo tramite i social che hanno i loro pro e contro. I live riescono a metterti in quel mood in cui sei tu con la gente che ti ascolta. È bello potersi immedesimare in queste persone dal vivo e non solo tramite i social o Spotify. Non vedo l’ora di annunciare le date che abbiamo in programma perché sono belle date. Da un punto di vista magari più di collaborazioni a me piacerebbe molto (e ci stiamo lavorando) collaborare con molti artisti anche per il discorso che facevamo prima dello sperimentare. Sono tanti gli obiettivi che, messi insieme, formano Nessuno”.