BigMama
ph. Cristina-Troisi

BigMama ci insegna ad amarci per come siamo

BigMama è la nuova Next Big Thing della musica italiana. Dalla firma con Pluggers alla collaborazione con Epic, passando per l’EP di debutto e il Primo Maggio.
1 Condivisioni
1
0
0

Marianna Mammone, questo il suo vero nome, è una delle scoperte più belle del nostro 2022. Nata ad Avellino e cresciuta in un piccolo paese di provincia della Campania, Marianna cresce con il sogno di vivere di musica. Intorno ai 13 anni, la scrittura e l’hip hop diventano le sue più grandi passioni, che coltiva regolarmente tra le quattro mura della sua cameretta. Le donne che provano a ritagliarsi uno spazio nella scena rap internazionale sono ben poche. Si contano sulle dita di una mano: da Lauryn Hill (membro dei Fugees) a Missy Elliot, senza dimentiare Lisa “Left Eye” Lopez del girl group TLC. In Italia, purtroppo, la situazione è ancora più precaria.

Marianna diventa BigMama

Nel 2013, dopo aver scritto e registrato i suoi primi brani, Marianna diventa ufficialmente BigMama. Un “alterego” simbolico, che fa riferimento ad un periodo estremamente difficile della sua vita, in cui era stata vittima di bullismo da parte dei suoi coetanei per via del suo fisico. Attraverso la musica, Marianna ha fatto sì che BigMama diventasse il suo scudo, il suo modo di proteggersi da tutte le parole usate dai compagni di classe per farla sentire piccola. Il discorso tenuto durante la sua esibizione in San Giovanni in Laterano, in occasione del Primo Maggio 2022, è stato un modo per affrontarli di petto come non aveva mai fatto prima d’ora:

«Cicciona, fai schifo, mi dicevano da piccola, Vatti a nascondere! Che tristezza. Oggi c’è una persona di cui ho una grande stima: sono io e sono una gran figa. Sono diventata BigMama a 13 anni…prima ero una ragazzina a cui dicevano ‘sei grassa’. E pensavo che avessero ragione, quindi per sfogarmi ho iniziato a scrivere. State attenti a prendere in giro le persone magari un giorno ve le ritrovate al Primo Maggio»

Crediti foto: Rai (Ufficio Stampa)

La firma con Pluggers e il successivo lancio con una major

Nel 2020 BigMama entra a far parte dell’etichetta fondata da Massimo Pericolo, Pluggers, e lancia il suo percorso musicale a partire dal singolo “Mayday e poi da “Formato XXL“. Con questi due brani riesce a catturare l’attenzione dei media. Nel 2021 inizia la collaborazione con Epic/Sony Music Italia, a cui seguono canzoni come “Così leggera” e “Too Much“. Nel 2022 è il turno dell’EP di debutto “Next Big Thing“, contenente un feat. con il Maestro del rap Ensi e che vanta la produzione di Crookers in cinque tracce. Non manca la presenza dell’eclettico RIVA e del duo B-Croma (che in passato ha lavorato con Gaia e Joan Thiele).

Alla base del progetto troviamo delle liriche sfontate, un flow che ti prende e ti travolge come un fiume in piena e una consapevolezza disarmante per essere una ragazza di appena 22 anni. Si spazia tra hit come “POR” (acronimo dell’espressione dialettale napoletana “Por o frat ro ca**”) e “Mami Daddy”, dall’elettronica di “Odi et amo” al pop frizzante di “Chupa Chups“, senza dimenticare la componente rap che definisce e attraverso tutto l’EP.

“Next Big Thing è il mio primo disco e unisce tutto il lavoro di questi anni in un progetto “grosso”, esplosivo, trasgressivo e diverso da ciò che è già esistente in Italia”.

Dopo l’ingresso in Spotify RADAR e l’inserimento nella playlist EQUALS, BigMama ha ufficialmente spiccato il volo, diventando un simbolo della body positivity e incoraggiando ognuno di noi ad amarci per come siamo. Viene inserita da Red Bull nella lista dei migliori artisti rap da tenere d’occhio, perchè ha «rime ed energia come forse nessun altro in questa lista». Il 2022 si sta rivelando un anno davvero magico per Marianna: è stata la prima artista italiana ad essersi esibita nel Metaverso ed è stata da Zalando come testimonial per la campagna #VoceAlloStile, con il suo volto che è finito sui cartelloni pubblicitari più importanti di Milano. Apertamente bisessuale, Marianna è anche diventata nel giro di poco tempo una dei massimi rappresentanti della comunità LGBTQ+ in Italia. Un esempio non scontato per la Generazione Z e per tutta l’industria musicale.


Ti potrebbe anche piacere