Ciao Michele, come stai?
“Guarda sto bene, sono contento del fatto che il tour si stia ormai concretizzando dopo tutti questi rinvii, tutte le follie che avevo in testa si stanno materializzando davanti ai miei occhio e quindi diciamo: è vero, lo farò! “
L’estate 2022 sarà una estate piena di concerti, e tra questi il 25 Giugno partirà l’EXUVIA ESTATE. Tra l’altro sono stai annunciati i primi sold out, mi sembra sempre una cosa molto bella
“Si, bella e non scontata, perché ricordiamoci che ormai sono quest’anno 22 anni dall’uscita del primo disco come Caparezza e quindi diciamo il pubblico cambia, si evolve, i gusti musicali cambiano, cambiano tantissimo, alla velocità della luce in questo periodo storico dove buttare giù un album sembra una cosa da vecchi “oddio l’album no, adesso devo stare lì un’ora ad ascoltare tutto” e non è così scontato continuare ad avere un seguito, è una cosa che mi fa veramente felice. Abbiamo annunciato ieri i primi sold out, credo che qualcos’altro arriverà, vedremo e nel frattempo io continuo a lavorare sodo per portare sul palco appunto il mio mondo, perché mi piace creare mondi e contestualizzarli proprio fisicamente, c’era la prigione quando parlavo di prigione, c’era il museo sul palco, questa volta c’è la foresta, la selva”
Tra l’altro ricordo che saranno le date estive, le uniche possibili da vedere, non ci sarà un tour invernale quindi chi vuole vederti questa estate si deve attrezzare per riuscire ad accaparrarsi i biglietti per le date estive
“A me dispiace tantissimo per quelle persone che avevano preso il biglietto per il palasport e si sono dovute adattare ai nuovi piani però purtroppo io non avevo scelta, nessuno mi dava sicurezza e quindi ho deciso di traghettare tutto in estate perché sapevo che in estate avrei suonato. Sono ben contento di fare questi spettacoli davanti ad un pubblico senza mascherine, finalmente e cercare di scrollarmi di dosso questi anni”

Normalmente i tour estivi sono sempre “snelli” rispetto a quelli invernali, cosa che non accadrà nel tuo, a conferma di quello che stai facendo da diversi anni a questa parte, unendo e stupendo con costumi, performance e scenografie, oggetti in cartapesta. È anche un modo per essere super concentrato e sul pezzo durante il concerto?
“In realtà significa solo che io non ho il senso della misura, in realtà sono malato da questo punto di vista perché continuo a rendere tutto sempre più complesso, trascinandomi dietro tutte le persone che lavorano con me e in un qualche modo cercano di arginare questa mia attitudine, tra l’atro io amo circondarmi di oggetti perché amo staccarmi dalla realtà e budini io sul palco quando canto se mi giro e a destra vedo qualcuno che è vestito in maniera bizzarra e dall’altra parte noto l’oggettone che mi porta in un altro mondo e mi giro dietro e c’è il ledwall che fa altre robe schizzofreniche sono assolutamente sparato via dalla realtà e catapultato in una realtà alternativa che è quella in cui vorrei trascinare chi viene a vedermi, per esempio i miei concerti sono concerti che possono essere apprezzati anche da persone che odiano la mia musica, perché si ritrovano davanti a qualcosa di particolare che negli anni diventa sempre più particolare. Quest’anno con me sul palco ci saranno 4 performer che vengono dal mondo del musical quindi immagina recitazione, canto, danza, io stesso mi sto facendo coinvolgere. Io mi diverto tantissimo a farmi coinvolgere da questi mondi, a farmi contaminare ecco, budini mi metto con loro, ho sempre detto dal primo giorno “ragazzi trascinatemi nella vostra interpretazione di quello che sono le mie canzoni” insomma ci sono dei momenti molto particolari che non vedo l’ora di vivere.”
Quali sono le canzoni con cui sei riuscito a giocare e spaziare maggiormente nell’arco degli anni, e che si prestano ai concerti?
“Ci sono delle canzoni che hanno un’età, sono più vecchie delle canzoni nuove e quindi hanno avuto varie vesti, stranamente il pezzo che ho suonato più di tutti non è “Fuori dal tunnel” ma “Vengo dalla Luna” che è un mio pezzo di matrice rock che può essere apprezzato da chi ascolta, e quindi cos’è successo, l’ho portato sul palco da sempre, non l’ho mai tolta dalla scaletta quindi “Vengo dalla luna” è uno di quei pezzi che ho dovuto vestire sempre in maniera diversa, prima ho simulato l’invasione aliena, poi lo sbarco sulla luna, poi i licantropi che ululavano in un rito collettivo e poi la luna di Magritte, la mezza luna sulla bombetta, insomma ne ho fatte di ogni e mi sorprende che io riesca sempre a trovare un’altra versione, un altro modo per farla, quindi diciamo sono forse i pezzi che hanno un’età che sono quelli che si sono prestati di più al cambiamento, per il resto io, per esempio in questo album, gran parte delle scenografie e delle cose assurde che accadranno accadranno su Exuvia“
Su quali punti ?
“Su quale di questi punti, non te lo so dire, ce n’è uno in particolare che non vorrei spoilerare ma credo di avere messo, c’è una canzone in particolare dove ho messo dentro la qualunque, io non so cosa accadrà quando farò questo pezzo, l’ho pure allungata, robe che entrano ed escono, non so come fare, mi mancano le persone per gestire questi oggetti, comunque in un qualche modo farò. La cosa incredibile è che veramente io sono la prima persona che vorrebbe vederlo questo concerto perché in realtà la prima data a Treviso, io finalmente l’avrò visto, da dentro, dall’interno perché sono io sul palco ma finalmente saprò che cosa ho combinato”
Pensa adesso con la realtà artificiale puoi anche cercare di trovare un clone, lo metti davanti
“Dico sempre “non me ne sono perso uno dei miei concerti”, giustamente
Quelle invece su cui hai dovuto fare più fatica ad “immaginarle” in concerto?
“No, in Exuvia quelli che volevo fare li ho messi tutti in scaletta mentre nel passato, sai mi è capitato magari a volte qualche pezzo particolarmente, dedicato ad argomenti troppo specifici perché potesse rientrare all’interno del concept del concerto, non saprei dirti, per esempio c’è un pezzo che secondo me è bellissimo, nel senso, mi piace che l’abbia scritto perché è molto distante dal rap, il mio codice, ce s’intitola “Non siete stato voi” questo è un pezzo che non ha una struttura rap, che per me è molto difficile da ricordare, ma che per me è molto difficile da inserire in una scaletta perché è troppo contestualizzato, l’argomento di che cos’è lo Stato, come ci si comporta una volta che si va a capo di uno Stato, è troppo connotato e a volte a malincuore l’ho escluso perché semplicemente non ci stava nella narrazione, io ho bisogno della narrazione, è come se mi facessi un film ed i pezzi che vado ad inserire nella scaletta sono la colonna sonora di questo film che ho in testa e quindi procedo così ma ti posso dire che nella maggior parte dei casi quando la scaletta è pronta di solito non sento il bisogno di altro, vuol dire che era quello che volevo”
L’Artigianato in tour , una cosa assolutamente originale, grazie alla collaborazione con Deny Bianco , maestro cartapestaio di Putignano , dove c’è il carnevale più popolare della pugli. Potrebbe essere un bellissimo spot, lo sai?
“Innanzitutto è quello che volevo fare dall’inizio, perché quando ho conosciuto Deny mi sono reso conto di cos’è un carro di carnevale, tutt’altro che una roba semplice, sono sculture, c’è un’abilità pazzesca, insieme, anche lui ci teneva al fatto che venisse data dignità al di là del carnevale all’opera di cartapesta e quindi è stata una grande scommessa perché comunque la cartapesta di deteriora con il passare del tempo, eppure siamo riusciti, l’abbiamo portata sul palco ed è stato veramente un goal nella mia vita artistica perché da lì in avanti, sto parlando di “Museica” quando questa cosa è avvenuta, da lì in avanti è stata una mia caratteristica avere questi oggetti enormi che entrano ed escono dal palco e sono oggetti di artigianato, quindi in un mondo dove più o meno si punta tutti al mega ledwall, ai raggi laser, alle cose spaziali, alla tecnologia, io ho detto vado dall’altra parte, a me affascina molto l’analogico quindi quando si parla di, senza offesa, NFT io non mi piglia perché sono ancora al neolitico dell’arte io amo la materia, non il materialismo ma la materia, mi piace vedere fisicamente le cose quindi l’ologramma è ovvio che se io investissi negli ologrammi potrei avere di tutto e di più sul palco ma non avrei la verità avrei qualcosa che si, sarebbe interessante anche interagire con questo mezzo e farlo mio però io per adesso sono ancora affascinato dalla manualità, dalla gestualità, dall’artigianalità”
Infatti, ti faccio anche i complimenti, apprezzo moltissimo il modo che hai di utilizzare i social, perché rappresentano esattamente te, tu ti accendi, passami il termine, quando devi fare la tua promo e poi ti rispegni perché hai una vita fuori da quello.
“Che è tutto dire. Ed è esattamente così. Mi si potrebbe dire “Eh ma tu usi i social per vendere” ma in realtà se dobbiamo parlare in questi termini tutti, anche chi posta la sua vita privata vende se stesso, “vende” per avere follower
D’accordo ma tu fai pubblicità ad un “prodotto” che inquadrano questo caso è il tour ma uno all’interno del prodotto che uno può venire a vedere, ti sbatti un casino, abbiamo appena parlato di carta pesta, di un carnevale, non è che vai e trovi la fuffa, scusami se entro nel dettaglio, c’è un lavorone dietro.
“Io voglio far conoscere. Si diciamo io non sono uno di quelli che hanno i contratti di sponsorizzazione, non li ho mai avuti, mai nei due anni mai avuti, non è il mio, non mi piace, quindi l’unica cosa che faccio attraverso i social è promuovere le iniziative che porto avanti musicali e culturali, quello che è il mio mondo, che sono i concerti e i dischi, cose per cui mi sbatto molto e quindi vorrei sbattermi altrettanto per farmi conoscere anche perché oggigiorno devi sgomitare per far conoscere, per far capire e trovare una collocazione, perché ce n’è davvero tanta di roba che esce, il social è, ho imparato, un mezzo per poterlo fare e poi quando questa cosa scompare nel mio caso scompaio io perché io sono quello che faccio in rete, quello che sono lo lascio alle persone vicine a me e basta, mi ritiro nel mio mondo privato.”

Qual è stato il processo creativo per questo tour? Sei uno molto attento ai dettagli , quindi immagino che ci sarà una trama e uno sviluppo, e con delle tematiche che faranno riflettere coloro che saranno presenti.
“Una delle cose più strane che sono accadute ai miei concerti è che ad una erto punto sono diventato una sorta di divulgatore di Van Gogh perché è un artista che mi piace molto e ogni tanto scopro nuove sfaccettature per cui mi è capitato spesso e volentieri, non solo nel tour di “Museica” anche dopo di raccontare a mio modo i suoi quadri e quindi il processo creativo che c’era dietro il pensiero insomma di Van Gogh e questa è una delle cose più strane “sai sono andato al concerto di Caparezza, ora ne so qualcosa su “Campo di grano con volo di corvi” può capire anche questo, che utilizzi l’arte di qualcun altro per spiegare una mia visione. In questo caso la tematica è il rito di passaggio, la consapevolezza del cambiamento, l’accettazione del cambiamento, l’accettazione di un nuovo stato nella vita di una persona che è inevitabile e cercherò di spiegare questa faccenda filosofica esistenzialista a mio modo, scherzandoci su anche ovviamente, ponendola in un contesto grottesco che più o meno è sempre quello in cui mi trovo comodo e quindi si certamente c’è una narrazione che si dipana attraverso vari capitoli che sono poi le canzoni che scelgo di suonare”
Tu hai 49 anni, Se oggi nascesse un piccolo Caparezza, che difficoltà pensi avrebbe per quella che in realtà è oggi la strategia delle major, dei booking che è molto basata sui social? Cosa farebbe per riuscire ad emergere?
“Una domanda molto complessa perché in realtà se io nascessi oggi, proprio in termine cronologico, se io fossi stato partorito oggi avrei davanti a me un mondo di cui subirei sicuramente l’imprinting per cui non sarei assolutamente quello che io sono oggi, essendo nato nel ’73, ed avendo vissuto una buona fetta del computer per esempio, non dico senza il cellulare, senza il computer, quindi diciamo sono uno di quelli che ha vissuto contesti che sembrano ere geologiche fa e sono il risultato di tutto quello che mi è accaduto. Oggi giorno credo si faccia un po’ più fatica nel far si che le persone si accorgano che esista qualcosa di diverso, perché a me quello che sembra però potrebbe essere la mia visione una visione ubriacata dal mio essere ormai una persona adulta quindi un po’ più cinica e un po’ realista, un po’ meno tendente a meravigliarsi delle cose quindi diciamo io ho vissuto epoche in cui tutto quello che un artista doveva fare era trovare la propria strada e la propria visione, cercare di distinguersi il più possibile da quello che c’era in giro, oggi io ho come l’impressione che sia l’esatto opposto, più si somiglia, più quello che fa somiglia a quello che c’è in giro, più hai la possibilità di andare avanti, mi sembra che sia più o meno così quello che sta avvenendo, quindi diciamo mondi completamente diversi, io ho vissuto epoche in cui si comprava il vinile, si chiamavano gli amici a casa, si metteva la puntina sul vinile e c’era questo ascolto collettivo quasi religioso diciamo di un’opera che non poteva essere skippata perché era fastidioso ribeccare l’inizio della canzone, era una rottura di palle, quindi te lo dovevi sentire, che ti piacesse o meno il vinile lo mettevi e te lo dovevi sentire, quindi il vinile non è “che figo il vinile perché è figo averlo o annusarlo”, no era che ti rubava del tempo, ti rubava, è questa concentrazione che vorrei che venisse recuperata perché ci sono ovviamente delle opere in giro, non parlo delle mie canzoni ed usciamo dalle canzoni, anche nella letteratura, nel cinema, ci sono delle opere un po’ più strutturate, un po’ meno supereroi, che richiedono un’attenzione maggiore e che ho l’impressione che vengano un attimino snobbate perché “ma sai non ho voglia di stare lì a concentrarmi ecc.” è come se mancasse sempre del tempo, e lo sento sempre dire come un mantra “non ho tempo, non ho tempo ” ed è un paradosso perché la tecnologia è nata per regalarci tempo, le macchine sono nate, molto banalmente internet ci da la possibilità di non fare la fila alla posta e quindi ci da del tempo e non riesco a capire come mai non c’è mai tempo, non c’è più tempo per fare nulla e quindi più ne abbiamo meno ne abbiamo, non capisco cosa stia succedendo c’è un corto circuito, anche questa mia spiegazione richiedeva tempo”
GUARDA QUI LA VIDEO INTERVISTA
Se sul palco accanto a Caparezza ci sarà la band formata da Rino Corrieri (batteria), Giovanni Astorino (basso), Alfredo Ferrero (Chitarra), Gaetano Camporeale (tastiere) e Diego Perrone (voce), il lavoro dietro le quinte non è affatto meno importante ed è frutto di grandi professionisti come Francesco Aiello (fonico di sala) e Miki Giove (fonico di palco), del team che ha curato le scenografie formato da Deni Bianco (oggettoni in cartapesta), Tekset (oggetti di scena e fondali), Maki (ledwall) e Tommaso Gianfreda(oggetti di scena), della costumista Rosalba Patruno, del performer e coreografo Pasqualino Beltempo e dei performer Cristina Siciliano, Brian Boccuni e Mariangela Aruanno.
Questo il calendario aggiornato delle date organizzate da Magellano Concerti:
25 giugno TREVISO – ARENA DELLA MARCA
27 giugno BOLOGNA – SEQUOIE MUSIC PARK SOLD OUT
28 giugno BOLOGNA – SEQUOIE MUSIC PARK
01 luglio LUCCA – LUCCA SUMMER FESTIVAL
02 luglio PADOVA – SHERWOOD FESTIVAL
04 luglio COLLEGNO (TO) – FLOWERS FESTIVAL SOLD OUT
09 luglio MANTOVA – PIAZZA SORDELLO
11 luglio MILANO – MILANO SUMMER FESTIVAL – IPPODROMO SNAI SAN SIRO
15 luglio NAPOLI -SUO.NA FESTIVAL
16 luglio MATERA – SONIC PARK MATERA
20 luglio GENOVA – BALENA FESTIVAL
22 luglio FERRARA – FERRARA SUMMER FEST
23 luglio ROMA – ROCK IN ROMA
29 luglio CATANIA – VILLA BELLINI
03 agosto LECCE – OVERSOUND MUSIC FESTIVAL
06 agosto PESCARA – ZOO MUSIC FEST
07 agosto FASANO (BR) – LOCUS FESTIVAL
10 agosto MONTE URANO (FM) – BAMBÙ FESTIVAL
12 agosto BRESCIA – FESTA DI RADIO ONDA D’URTO
13 agosto MAJANO (UD) – FESTIVAL DI MAJANO
Info su www.caparezza.com