Era il lontanissimo 2019 l’anno in cui, per l’ultima volta prima dell’arrivo della pandemia, i maturandi italiani avevano svolto, oltre all’orale, anche le prove scritte. Oggi, 22 giugno, la maturità 2022 torna alla sua forma “normale” e gli studenti hanno percorso il primo degli ultimi tasselli che li porterà al diploma: la prova scritta di italiano. Tra le tracce, che hanno tenuto conto dell’anno e mezzo passato in dad, quindi molto fattibili, ce n’era anche una a tema musicale.
Sarebbe stato il sogno di tutti gli studenti avere una traccia a tema musicale, se n’è discusso molto negli ultimi anni, e finalmente eccoci qui! Forse le tracce più belle nella storia delle prime prove di maturità, delle tracce che non hanno messo gli studenti in difficoltà permettendogli di svolgere la prova in serenità e di aprirsi in modo da esprimere il proprio punto di vista. Non vi parleremo di Verga e di Pascoli, o delle altre tracce, perché ormai ne stanno parlando già tutti, noi vogliamo concentrarci su quella che ci compete di più.
Sono tante le forme di comunicazione, anzi di comunicazione artistica, presenti nella nostra realtà ma, senza essere di parte, sicuramente la musica è la più sublime di tutte. Una delle tracce dell’opzione B, il tema argomentativo, toccava la sfera tematica artistica e l’autore prescelto è stato Oliver Sacks. Originario di Londra, è stato medico, psicologo e professore universitario, tra le tante, alla Columbia University. Nel 2007 pubblica Musicofilia che vuol dire semplicemente “passione per la musica”, nel libro Sacks analizza il potere che la musica ha sul nostro cervello.
L’ispirazione per la scrittura gli viene dopo aver partecipato ad un incontro organizzato da un batterista a cui erano presenti dei pazienti affetti dalla sindrome di Tourette, la loro reazione alle prime note prodotte dal batterista gli ha permesso di iniziare uno studio sulla loro forza e importanza per gli esseri umani.

Traccia che lo stesso ministro, come lui stesso ha dichiarato, avrebbe scelto: “Avrei scelto il tema sulla musica perché noi dobbiamo permettere a tutti nel nostro paese di avere una lingua in più, di avere una lingua che è la più universale che esiste, avere una lingua che ci permette non soltanto di trovare noi stessi, ma soprattutto di trovarci insieme. Credo che la musica sia la più sublime delle forme della comunicazione umana”.
Inutile dire che questa traccia, assieme a quella sulla pandemia, è stata la più scelta dai ragazzi che hanno avuto modo di parlare della loro musica preferita, di cosa questa rappresentasse per loro e di descriverne il potere, spesso lenitivo. La musica gioca un ruolo fondamentale nelle vite dei ragazzi che, soprattutto nel corso del lockdown causato dalla pandemia, hanno trovato in quest’arte un rifugio. Ora più che mai, con il ritorno dei concerti dal vivo, possiamo dire che la musica è davvero una delle arti che tocca ogni singola corta dell’anima con il potere di riunire 60mila cuori in uno stadio e farli battere tutti all’unisono in connessione tra loro.
Maturità – che cos’è per noi la musica?
Arriviamo allora a rispondere alla fatidica domanda. Senza fare troppi giochi di parole, non siamo moralisti, ma per noi la musica è vita. Potrà sembrare banale ma niente come la musica genera emozioni così forti sulla mente e nell’animo umano e, numerosi studi di psicologia cognitiva, lo hanno dimostrato.
Certo non moriremmo senza musica, ma ve lo immaginate un mondo senza suoni musicali, senza ritmi, senza vibrazioni artistiche… Che mondo sarebbe? La musica diventa colonna sonora delle nostre giornate, aiuta la nostra mente a ricordare particolari momenti che, probabilmente, se non fossero stati accompagnati da musica, ci dimenticheremmo. Se vi ricordate il vostro primo bacio vi ricorderete anche la canzone che gli ha fatto da sottofondo, se vi ricordate la prima vacanza da soli vi accosterete sicuramente una canzone e poi la canzone dell’estate più bella della vostra vita?
Concludiamo parlando di maturità, non la fine di un viaggio ma l’inizio di una nuova avventura, l’entrata nel mondo adulto e anche questa è caratterizzata dalla famosa “Notte prima degli esami“. La canzone di Venditti non è un inno generazionale, è l’inno di un capitolo preciso delle nostre vite, indipendentemente dalla generazione a cui apparteniamo rimarrà per sempre la colonna sonora degli esami di maturità. E allora viva la musica, viva quando si lascia spazio alla creatività degli studenti… In bocca al lupo maturandi, buona vita!